LUNA: dopo il flop russo … sarà difficile per tutti ?

 

Aldo Bianchini

La sonda indiana allunata il 23 agosto 2023

SALERNO – Il 3 febbraio 1966, cinquantasette anni fa, fu a sonda “Luna 9” lanciata dall’Unione Sovietica il 31 gennaio, ad atterrare sulla Luna, diventando la prima sonda costruita dall’uomo ad atterrare su un altro corpo celeste. L’allunaggio avvenne il 3 febbraio 66 nell’Oceanus Procellarum con il primo airbag della storia che si aprì per attenuare il pericoloso impatto.

Sotto gli insegnamenti del fantastico Sergei Korolev (morto improvvisamente il 14 gennaio 1966), al dodicesimo tentativo l’allora Unione Sovietica (CCCP – URSS) sembrava dover vincere anche la corsa verso l Luna sull’avversario storico statunitense.

La storia, poi, ci ha detto che gli USA stravinsero la corsa e il mitico Neil Armstrong che alle 02.17.39 (or italiana) del 21 luglio 1969 poggiò il suo piede destro sulla Luna inviando la prima famosa, ma poco nota, frase sulla Terra “Houston, Tranquillity base here, the Eagle has landed” (qui base della tranquillità, la Eagle è atterrata); qualche minuto più tardi Armstrong comunicò a tutti gli abitanti del pineta Terra , con la frase notissima e storica, che “That’s one small step for (a) man, one giant leap for mankind” (trad. “Questo è un piccolo passo per (un) uomo, un gigantesco balzo per l’umanità”).

La Russia si arrese e per la prima volta nella sua storia riconobbe la vittoria dell’avversario; poi anche gli USA, dopo i diversi viaggi sella serie “Apollo” abbandonarono l’esplorazione del suolo lunare anche a caus dei noti incidenti che accaddero in quel periodo.

Dopo una cinquantina di anni gli USA hanno deciso di riprendere l’esplorazione del nostro satellite, prima con le sonde e poi di nuovo con l’uomo.

Ed ecco, all’improvviso, riemergere dagli antichi archivi la grande sfida: Russia contro America per la conquista dello spazio, e con un Putin che incita i suoi scienziati ad impegnarsi per atterrare sulla Luna come base di lancio verso Marte.

Una sfida gigantesca, quasi impossibile anche se l’uomo è stato ed è capace di tutto. Una sfida subito devastata da un atterraggio sulla Luna sbagliato con conseguente distruzione della sonda “Luna 25” in una zona vicino al polo sud lunare.

Foto scattata il 27 febbraio 2022

L’umiliazione è stata fortissima e l’agenzia spaziale russa Roscosmos dopo aver precisato che la “la sonda si è spostata in un’orbita imprevedibile e ha cessato di esistere in seguito a una collisione con la superficie della Luna” ha dichiarato che la colpa è stata tutta di un gusto ai sistemi di controllo da terra della sonda che, comunque, doveva esplorare una zona impervia e mai avvicinata dall’uomo.

Non solo; il guaio per la Russia è che oltre alla distruzione della “Luna 25” ha dovuto subire lo smacco clamoroso dall’India che il 23 agosto scorso è riuscita a far allunare comodamente la sonda Chandrayaan-3, lanciata a metà luglio dal centro spaziale di Nuova Delhi.

Cosa dire per chiudere; come è possibile che dopo oltre cinquant’anni, quando tutte le tecnologie spaziali sono di dominio pubblico, la Russia sbagli il primo vero attacco alla superpotenza Americana.

La spiegazione sta, forse, nella strabiliante organizzazione del “Kennedy Space Center di Cape Canaveral” in Florida che ho avuto il piacere di visitare (un sogno realizzato grazie a mio figlio e i miei due nipoti) direttamente nel febbraio del 2022; in quel centro è toccabile con mano la grande efficienza scientifica e organizzativa che ha portato gli USA sulla Luna il 21 luglio del 1969.

Tutto questo ci fa capire che se l’intera avventura spaziale, nata nel lontano 1957, è tutta vera (compreso il primo sbarco sulla Luna che taluni hanno addirittura messo in dubbio) non sarà così difficile per gli altri, tranne la Russia, continuare l’esplorazione anche del nostro stellite.

 

 

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