Un disegno di legge del Governo che introduce nuove norme sul contrasto alla violenza di genere ,dovrà essere approvato dal parlamento e potrà subire modifiche. Il governo non ha diffuso il testo del disegno di legge, ma ne ha elencato le misure principali. Dal 2019 è in vigore una legge chiamata comunemente ‘’codice rosso ‘’ che tra le altre cose prevede anche il reato che punisce la pratica di diffondere immagini e video privati senza il consenso della persona interessata.Il “Codice rosso” evidentemente non è sufficiente considerato l’alto numero di femminicidi che suscitano l’alto clamore mediatico. Occorre necessariamente rafforzare anche Il cosiddetto “ammonimento”, uno strumento di competenza del questore che può già usare contro una persona su cui c’è stata una segnalazione per atti di violenza domestica, cyberbullismo o stalking, permette il ritiro di eventuali armi legalmente possedute dalla persona “ammonita” e la procedibilità d’ufficio in caso di reiterazione della condotta, senza il bisogno di una querela. Il nuovo disegno di legge ha l’obiettivo di estendere i casi in cui si può applicare l’ammonimento anche ai cosiddetti “reati spia”, cioè quelli che sono indicatori di violenza di genere, percosse, lesione personale, violenza sessuale, violenza privata, minaccia grave, atti persecutori, diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, violazione di domicilio e danneggiamento. L’estensione dell’ammonimento riguarderebbe i reati commessi «nel contesto delle relazioni familiari e affettive,attuali e passate». E’ previsto un inasprimento delle pene per i reati commessi da una persona che aveva già ricevuto un ammonimento, anche se avvengono nei confronti di una persona diversa da quella che aveva inizialmente denunciato. In pratica c’è bisogno di una priorità, di velocizzare i processi contro la violenza di genere in una giustizia che non funziona per i tempi lumaca.Il disegno di legge prevede la detenzione in carcere non solo nei casi di violazioni degli arresti domiciliari, ma anche nei casi in cui venga violato il cosiddetto “allontanamento”, l’obbligo di mantenere una distanza di almeno 500 metri dai luoghi frequentati abitualmente dalla persona vittima dei reati oggetto di indagine. Questo obbligo potrà essere imposto su decisione del tribunale anche attraverso il braccialetto elettronico. E’ previsto il cosiddetto “arresto in flagranza differita” per una persona che si rende responsabile di maltrattamenti, atti persecutori, o che abbia violato un provvedimento di allontanamento, si potrà arrestare anche nei casi in cui il reato sia dimostrabile attraverso video, foto o altro genere di documentazioni .