CERTOSA: le varie responsabilità, il ministro chiede spiegazioni … e la cabina di regia ?

 

Aldo Bianchini

PADULA (SA) – Bisogna riconoscere che ci sono spesso dei buchi nell’organizzazione ministeriale – regionale e locale per favorire nel miglior modo possibile l’afflusso dei visitatori, con visita guidata (direttamente dai dipendenti ministeriali o dalle guide esterne autorizzate) ad uno dei monumenti più prestigiosi dell’intero Mezzogiorno, qual è la Certosa di San Lorenzo di Padula; se non si riconosce questo difficilmente i buchi che esistono davvero e ciclicamente si ripresentano potranno essere tamponati.

Non sono un censore e neppure un giudice che avrebbero molti più titoli di me per individuare e punire le responsabilità, anche di quanto accaduto il 17 agosto 23; giornalisticamente posso, come faccio, individuare con nomi e cognomi la possibile catena di comando che dovrebbe essere attenzionata per meglio capire e correggere l’accaduto:

  • Questo è stato il primo ferragosto del nuovo ministro della cultura Gennaro Sangiuliano che, non tenendo conto che coincideva con il martedì, con editti apodittici ha annunciato, come i suoi predecessori, l’apertura dei musei nella settimana di ferragosto ignorando, forse,  che in genere la giornata di martedì per la Certosa di Padula è indicata come “giornata di riposo settimanale”, ma del monumento o dei dipendenti ?, visto che nel corso della giornata del 17 agosto alcuni dipendenti ministeriali della Certosa erano regolarmente in servizio anche se barricati e quasi nascosti dentro; a fare cosa ? Nelle ultime ore il ministro avrebbe chiesto spiegazioni sull’accaduto alla direzione regionale; poco male ma non sufficiente, spero che alla richiesta possa seguire qualche provvedimento disciplinare molto serio; le chiacchiere non bastano;
  • A Padula per la gestione organizzativa della Certosa esiste il consorzio denominato ARTEM che per quanto riguarda il sito Unesco di Padula pare abbia come responsabile organizzativo Salvatore Falabella (neo sindaco di Lagonegro e quindi ancor più titolato per un doppio controllo della perfetta organizzazione);
  • Sul Consorzio dovrebbe esercitare un’azione di serrato controllo la dott.ssa Marta Ragozzino (direttrice regionale dei musei della Campania) per vigilare sulla pedissequa applicazione anche delle direttive ministeriali che, ogni anno, creano una serie infinita di problemi organizzativi perché emanate a casaccio e senza conoscere, probabilmente, i modelli organizzativi dei lavoratori (dipendenti pubblici) che in essa operano;
  • Ma la tanto sbandierata “cabina di regia” (Comune – Società Concessionaria – Direzione Regionale Musei Campania), frutto dell’accordo di valorizzazione di qualche anno fa, faticosamente conquistato dall’ex sindaco Paolo Imparato, che fine ha fatto, è andata dispersa ?

Dunque è questa la filiera di comando sulla quale far cadere ogni eventuale responsabilità per quanto di scabroso accaduto la mattina del 17 agosto; le scuse e il ristoro dei biglietti non possono sanare l’insanabile disorganizzazione.

Non ne parliamo, poi, per il ferragosto di quest’anno che è coinciso con il martedì che per quanto riguarda Padula è la giornata di “riposo del monumento” (e non dei dipendenti !!) e che per non chiudere proprio nel giorno turistico più importante dell’anno, come è il ferragosto, era stata preventivamente spostata al giovedì; e qui è accaduto il fattaccio dei visitatori rimasti fuori per colpa di una comunicazione assolutamente sbagliata o quanto meno confusa da parte della direzione regionale per non aver esercitato il doveroso controllo.

I visitatori, gentilissima dott.ssa Ragozzino, non hanno sbagliato a consultare i vari siti relativi della Certosa di Padula, era sbagliata la comunicazione. Punto.

Ancora una volta non resta che sottolineare come dipendenti ministeriali chiamati ad un compito specifico e particolare riescono a mettercela tutta per sbagliare proprio nei giorni specifici e particolari. Per non sbagliare è sufficiente andare via (cioè dimissioni di chi ripetutamente sbaglia), tanto nessun medico ne ha prescritto la permanenza in servizio.

Ed infine è giusto sottolineare che dalla penosa vicenda ne esce benino soltanto il Comune di Padula che, per quanto nelle sue possibilità, ha garantito ai turisti di visitare almeno le parti esterne dello storico monumento; seppure sotto il sole cocente. Ma lo stesso Comune sicuramente non ha esercitato la sua doverosa azione di controllo nell’ambito di quella fantomatica “cabina di regia” ormai ampiamente dimenticata.

 

 

 

 

 

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