TAXI: un universo a parte … Uber può aspettare

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Non si tratta di scalo ferroviario, marittimo o aeroportuale; in questo il mondo di taxi è un universo a parte che in questa Nazione sarà molto difficile ricondurre nell’alveo della normalità.

Ogni qualvolta si sale a bordo di un taxi per un cittadino normale è sempre un momento di grande incertezza: lui pensa di venire truffato e il tassista immagina di poter truffare, o tutto il contrario, conta poco.

D qui le espressioni più colorite come “Se vuoi pagare meno prendi un mezzo pubblico” che pur non denotando una grande offesa per l’utente mette in evidenza in tutta la sua drammaticità l’abisso che c’è sul piano culturale e sociale tra la casta intoccabile dei tassinari e la clientela che spesso non si affolla più nell’attesa di un tassista buono e meritevole che, comunque, esistono come mosche bianche in un ambito fatto di fredda determinazione e parolacce per catturare clienti e lunghi e squarcianti strombazzamenti per poter partire prima e illudere il passeggero sulla bontà del conducente.

Se noi non ci avviciniamo a quel mezzo con maggiore e complice sicurezza di non essere gabbati dall’altra parte ci sarà sempre l’istinto umano di raggirare; e viceversa, ovviamente.

Così facendo, però, non riusciremo mai a pianificare meglio e ad allargare più diffusamente l’utilizzo di un mezzo, il taxi, che è come il termometro della civiltà di un Paese; e tranne le grandi metropoli, dove la gente è costretta a salire sui taxi, in periferia il suo utilizzo è sempre più contenuto rispetto allo sviluppo che potrebbe esserci e che non c’è anche a causa delle distanze ridotte da percorrere.

Ed è proprio in queste zone che l’utilizzo del servizio taxi potrebbe vere uno straordinario sviluppo di crescita se i prezzi non fossero così alti e, soprattutto, ci fossero meno parolacce e strombazzamenti; capisco benissimo che in periferia quella dei tassisti è stata da sempre una categoria disagiata e poco redditizia, ma è il momento di cambiar pagina e di scendere decisamente nel mercato reale che esiste da tempo negli altri Paesi dove la casta è stata eliminata da tempo.

Faccio un esempio banale; se per andare da Mercatello al Teatro Verdi per prendere un taxi spendi mediamente tra i quindici e i venti euro, è chiaro che preferisci attendere anche venti-trenta minuti per spenderne appena 1,20 €.

E’ chiaro che In questo squarcio ancora molto largo e devastante allignano anche episodi (vicini al paradosso) come quello raccontato da Il Mattino:

  • si avvicinano all’auto bianca due ragazzi olandesi: quanto costa andare all’aeroporto? Ci hanno detto che è vicino … La risposta è immediata, da navigato contrattatore di tariffe: voi quanto volete pagare? I ragazzi si guardano: vanno bene dieci euro? Il tassista si fa feroce, poggia il palmo della mano sul gomito del ragazzo e lo spinge verso la vicina fermata dell’Alibus: se vuoi spendere cinque euro a testa vatti a prendere il pullman

 

 

 

 

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