da Angelo Giubileo (avvocato – scrittore)
Nel presente si continua a discutere dell’influenza che, in generale, il mondo dello spettacolo esercita sul mondo della politica. E allora, nell’attualita’, qual è il rapporto tra ciò che anticamente era detto il teatro e ciò che ancora oggi è la politica? Fondamento dell’azione di entrambi è ciò che gli antichi Greci chiamavano mimesis, e cioè imitazione. In argomento, tra i moderni, rileva il pensiero di G. W. F. Hegel e di Johan Huizinga.
E tuttavia, a differenza dell’arte del teatro – e mi riferisco all’arte di cui è detto nella Poetica di Aristotele – l’arte della politica non è soltanto rappresentazione ma anche esercizio della forza o violenza e quindi rappresentazione altresì morale o etica, sia nella sua forma platonica o stoica che nella sua corrispondente forma antiplatonica o nietzscheana.
Allora, in scia ad Aristotele, Martin Heidegger concluderà l’intero discorso mito-logico affermando che: “il pensiero deve poetare l’enigma dell’essere.
Esso porta l’aurora del pensato nella vicinanza di ciò che è da pensarsi”(Heidegger, Sentieri interrotti, traduzione di Pietro Chiodi).
Angelo Giubileo
Mi congratulo con Giubileo e apprezzo questo contributo seppur conciso, anche perché in questa frase di Heidegger c’é tutta la propria filosofia , di una concezione indefinita come é poi il senso della vita e forse di ogni significato ( volendo pretenderne la pienezza colma). Frase che vale altrettanto per il senso della filosofia intesa come scienza dinamica così come per la ricerca che possa essere sempre tra le prime misisioni di ogni disciplina.