Pietro Cusati
(giurista – giornalista)
Il rispetto dei diritti soggettivi rispetto alla tutela dell’ambiente e della salute anche per chi non è ancora nato. E’ necessario promuovere tecnologie rispettose dell’ambiente,migliorare la qualità dell’aria, consumi sostenibili, bioedilizia e spazi verdi urbani e una gestione dei sistemi sanitari più efficiente.L’OMS stima in 250mila circa di decessi annui in più nel mondo a causa del cambiamento climatico per il periodo 2030-2050. Ancora non sono state adottate misure atte a raggiungere l’eliminazione integrale della presenza di amianto e quindi contribuire alla conoscenza del suo impatto ambientale e sanitario. Non si promuovono misure per ridurre l’impatto ambientale nella filiera agricola e zootecnica, nella gestione degli animali selvatici e nell’igiene urbana veterinaria,proprio per il benessere delle persone e degli animali.I giudici costituzionali di quattro paesi dell’Europa meridionale e mediterranea hanno affrontato alcuni punti cardinali dell’ampio dibattito suscitato dalla recente sentenza della Corte costituzionale federale tedesca, che ha giudicato poco ambiziosa, in relazione ai diritti delle future generazioni, la legge del 2019 che regola in Germania le misure per limitare le emissioni di gas nell’atmosfera entro il 2030. Guardando all’impatto causato dai cambiamenti climatici, e alle conseguenze che essi possono determinare per l’ambiente e per la salute delle popolazioni, la prima necessità rilevata dai giudici costituzionali è stata quella di valorizzare l’azionabilità dei diritti e stimolare il legislatore a intervenire con misure incisive. Come far valere i diritti delle future generazioni presenti le pretese dei più giovani, già esposti ai gravi rischi del cambiamento climatico. Le Corti costituzionali hanno il dovere di innalzare il livello di consapevolezza, di scuotere le coscienze e di consolidare la tutela dei diritti, perché la salvaguardia dell’ambiente così come la difesa della salute pubblica costituiscono beni indivisibili. Basandosi sui principi cardine di non regressione, di proporzionalità e di solidarietà, le Corti devono prendere certamente in considerazione l’oggi ma devono proiettare lo sguardo verso il domani. L’esperienza della pandemia ha insegnato a tutti che le Corti saranno chiamate, sempre più spesso, a precisare in modo puntuale il ruolo della scienza e a rafforzare la fiducia nelle conoscenze che essa ci mette a disposizione. Con questo spirito di condivisione sui temi che pongono al centro dell’attenzione la persona e la dignità umana, i quattro presidenti delle Corti di Italia, Francia, Spagna e Portogallo che hanno animato i lavori dell’incontro di studio , Silvana Sciarra, Laurent Fabius, Candido Conde- Pumpido Tourón e José João Abrantes , si sono dati appuntamento per l’anno prossimo a Madrid.