da dr. Vincenzo Mele (giornalista)
Dall’11 Agosto al 25 Agosto, presso la Pinacoteca comunale di Positano, si terrà la mostra «Bruno Marquardt – Le narrazioni dal quotidiano».
La mostra, promossa e realizzata dal Comune di Positano, dall’Associazione “Positano Arte e Cultura” e dal Museo FRaC di Baronissi, ha come nobile fine quello di promuovere e ricordare l’artista tedesco Bruno Marquardt (1904 – 1981), che visse ed operò tra la fine degli Anni ’30 fino agli Anni ’70 proprio nel paesino della Costiera amalfitana. L’esposizione è curata dal Prof. Massimo Bignardi, professore associato di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Siena, che, in collaborazione con Enzo Esposito, presenta un repertorio contenenti più di trenta opere di Marquardt.
Per il Sindaco Giuseppe Guida, la mostra, oltre che a ricordare una delle figure più importanti della città di Positano, mette alla luce un dato importante: la scelta di Positano come luogo del proprio essere, un luogo unico che attraversa la storia dell’ultimo secolo, dopo il successo delle mostre passate di Peter Ruta nel 2006, di Ed Wittstein nel 2008 e di Vicente Hernandez nel 2021.
Secondo il delegato alla Cultura e al Turismo Giuseppe Vespoli la mostra dedicata all’artista tedesco, permette di ripercorrere una pagina di storia nella sua totale interezza, un’ulteriore riflessione sul clima culturale che si respirava a Positano negli anni che vanno dal Secondo dopoguerra a oggi grazie anche alle tavole realizzate da Marquardt nel 1958 per “La favola della tartaruga”.
Bruno Marquardt, omonimo di August Adolph Bruno Marquardt, altro pittore tedesco nato nel 1878 e morto nel 1916, nacque a Insterburg nel 1904, nella Prussia orientale, e proveniente da una famiglia di origine baltica, studiò all’Accademia di Belle Arti di Berlino, poi visse in Francia e in Spagna, nelle Isole Baleari, dove divenne un appassionato di pesca subacquea. Dal 1936 fino alla sua morte avvenuta nel 1981 visse ed operò in Italia, a Positano, dove conobbe artisti, scrittori ed intellettuali fuggiti dalla Germania nazista e dall’Unione Sovietica di Stalin come Stefan Andres, Armin Wegner, Irina Koval’ska e Richard Dölker. A Positano conobbe e sposò Emilia Tuttavilla di Calabritto, erede di una nobile famiglia napoletana, che aveva lasciato Napoli dopo i bombardamenti e l’occupazione della città da parte delle truppe della Wehrmacht. Dopo la guerra gli venne concessa la cittadinanza italiana, giurando fedeltà alla Costituzione italiana.
Il suo studio dagli Anni ’50 il suo studio sito in Via Fornillo fu punto di riferimento di tutti gli stranieri residenti a Positano e sulla costa. Marquardt dipinse oli di gusto espressionista con panorami, barche a vela, figure umane. Partecipa a diverse mostre (Berlino, Londra, New York, Napoli e Roma). Riposa tuttora nel cimitero di Positano.