BILANCIO DI PREVISIONE – “GRANDE E’ LA CONFUSIONE SUTTO IL CIELO” (cit.)

 

 

da Alfonso Malangone

(Ali per la Città)

 

SALERNO – La facoltà concessa più volte dal Governo di far slittare la data di approvazione del Bilancio di Previsione dimostra, a sufficienza, che il documento è divenuto uno strumento di supporto alle Amministrazioni in difficoltà finanziaria. Appaiono deboli, infatti, le motivazioni tecniche del differimento rispetto alle conseguenze concrete che consistono nell’obbligo di applicare le regole della cosiddetta gestione provvisoria per tutto il periodo della mancata approvazione. Così, fino alla delibera di Lunedi 31, cioè per sette mesi, il Comune è ‘stato costretto’ a pagare solo le spese correnti e i lavori pubblici di somma urgenza (fonte: TUEL, art. 163 c. 3), trattenendo ‘a forza’ le Entrate per far fronte agli altri impegni in essere. Ovviamente, è una supposizione contestabile. Ma, chi lo facesse, dovrebbe spiegare perché il Bilancio sarà deliberato l’ultimo giorno utile quando la preliminare approvazione del Consuntivo 2022 è avvenuta il 28/04, in Giunta, e il 30/05, in Consiglio. Quasi tre mesi a vuoto, nel corso dei quali si potevano migliorare i servizi ai cittadini, riavviare i cantieri, eseguire manutenzioni e altro ancora. Avendo i soldi. Così, adesso, l’approvazione è configurabile come adempimento burocratico volto a ‘mettere i numeri’ alle scelte del Documento Unico di Programmazione-DUP, sezione operativa, che costituisce l’unica guida strategica degli Enti Locali (fonte: art. 151 TUEL e TAR Puglia). Del resto, appare anche inverosimile che possa essere realizzato nei mesi da Settembre a Dicembre, escluso Agosto per ovvi motivi, quello che si è progettato di fare in dodici. Neppure Nembo Kid potrebbe essere tanto veloce partecipando allo Show dei Record.

In verità, nulla si può dire sotto l’aspetto della struttura finanziaria, perché la costruzione a tavolino rispetta pienamente gli obblighi di Legge e, cioè; – la chiusura in pareggio; – la presenza degli equilibri; – il rimborso della rata del piano del decreto Aiuti che, per quest’anno, è pari a € 18.589.969,62. Possiamo stare tranquilli. I numeri dicono che è tutto a posto. Di contro, però, qualche timore è alimentato da alcune presunte anomalie descrittive e contabili. In primo luogo, la Nota Integrativa allegata al Bilancio nulla riferisce delle rettifiche disposte dai Revisori per i Residui Attivi 2022, con relativa variazione del saldo finale. Anzi, è scritto che: “l’Ente ha ripianato la quota di disavanzo così come previsto … ed ha registrato, altresì, un avanzo di 67.004,76 (fonte: N.I. pag. 46). Cioè, nulla sarebbe accaduto. Pure i Revisori hanno detto questo, usando quasi le stesse parole: “… nell’esercizio 2022 ha ripianato la quota di disavanzo … ed ha registrato, altresì, un avanzo di 67.004,76” (fonte: Relazione pag. 6). Ma, allora: “chi ha redatto il Verbale n. 22 del 10/07 a firma dell’Organo di Controllo”? C’è anche altro. Nelle Note Generali, gli stessi Revisori hanno scritto che: “l’Ente non è in disavanzo – l’Ente non è in piano di riequilibrio … (fonte: cit. pag. 4). Ma, se non è in Disavanzo, vuol dire che sta ripianando un fosso che non c’è e, quindi, sarebbe corretto restituire i soldi ai cittadini. Di poi, gli stessi Revisori, sconfessando sé stessi, salvo errore, hanno rilevato la scritturazione – solo contabile – di un Fondo Rischi di € 7,1 milioni a garanzia della rata impagata (fonte: cit. pag. 28). Allora, una domanda è spontanea: “come sarà finanziato l’importo della rata visto che nel Preventivo ci sarebbe disponibilità solo per quella di € 18,6 milioni di quest’anno”? E, ancora: “il maggiore Disavanzo 2022, non deve essere ripianato”? Qualcosa davvero non quadra. Certo, per sistemare tutto, si può sperare nell’incasso dei ricavi rimasti nel limbo. Può essere che si firmino gli atti di cessione dei beni ovvero che, per la Sua Festa, il Santo Patrono faccia un altro Miracolo. Detto con grande affetto e rispetto.

Sotto il profilo contabile, invece, ci sarebbe da verificare la congruità delle previsioni per le entrate e le uscite correnti, benché i Revisori ne abbiano sottolineato la corrispondenza con quelle assestate in via definitiva nel 2022. In sostanza, è stato previsto più o meno quello che era già stato previsto, con tutte le variazioni in aumento per fitti, canoni, servizi, comprese quelle che saranno contestualmente deliberate per l’addizionale Irpef, che passa da 0,90 a 0,95, e per le tariffe dei Trasporti Funebri e dei Matrimoni Civili. Sembra che manchi solo un tributo sulle Nascite, per chiudere il cerchio. E, meno male che il documento è stato definito ‘prudente’ (fonte: Cronache). Eppure, tutto questo non è una garanzia di risultato. Perché i valori di fine 2022, riportati nel Consuntivo, sono stati pari solo al 59,3% del preventivato per le Entrate correnti, livello bassissimo, mentre gli impegni di spesa sono stati ridotti al 66%. Si vedrà a fine anno, incrociando le dita. Perché le disposizioni del decreto Aiuti sono cogenti, e pure cocenti per i cittadini, e perché l’asta deserta di ieri, relativa alla vendita del suolo a foce Irno al prezzo di € 12 milioni, oscura davvero il futuro. Non ci vuole Mago Otelma per sapere come finità. In tutto questo, ciò che appare davvero sorprendente è il totale delle voci dell’Attivo e del Passivo: € 1.079.700.894,72. Un Preventivo miliardario! Peccato che il 2022 sia stato chiuso con cifre pari a meno della metà: € 466.874.857,84. E’ proprio vero: la previsione può essere davvero un fantastico esercizio di ottimismo.

Al risultato complessivo, contribuisce l’importo delle Entrate in Conto Capitale, cioè destinate agli investimenti, per € 140.441.265,03, e delle correlate Spese pari a € 188.877.171,56. Sono somme davvero esplosive rispetto a quelle storiche. Nel 2022, erano state previste, rispettivamente, in € 57.065.391,71 e in € 107.671.969,61 per chiudere ai livelli di € 24.134.790,86 e di € 43.912.538,23. Al 50% circa. Ora, poiché è il DUP a dettare le regole della programmazione, è necessario leggere quello che è stato previsto per queste voci nel documento deliberato il 12/03. Premesso che i totali sembrano divergere e che, nelle note scritte, i prospetti vengono talora assegnati al triennio 2022-2024 e talaltra al 2023-2025, la tabella dei Lavori Pubblici relativa all’anno in corso elenca opere solo per € 40.934.710,10 (fonte: DUP pag. 125). I Revisori non si sono pronunciati su questo, però hanno dichiarato che gli impegni sono quelli del programma triennale … e che il Comune non ha allegato “un prospetto che identifichi per ogni spesa in conto capitale la relativa fonte di finanziamento” (fonte: cit. pag. 25). Quindi, si pensa di fare senza sapere come pagare. Qualcuno ci spieghi.

Così, è da augurare che i sigg.ri Consiglieri possano acquisire tutte le opportune informazioni per votare con coscienza e conoscenza. In verità, a un cittadino-apprendista, il documento appare come esercitazione contabile di Partita Doppia con la finalità di meravigliare gli sparuti lettori. Se pure ci sono. A meno che non siano valide le osservazioni di un noto uomo politico: “la situazione è eccellente, perché è grande la confusione sotto il cielo” (fonte: Mao). Ma, questo, i cittadini non lo meriterebbero. Davvero.

Alfonso Malangone – Ali per la Città – 29/07/2023

P.S.: i dati sono stati estratti da pagine diffuse sul web. Si fa salvo ogni errore.

 

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