Alberto De Marco
Nei prossimi giorni sarà annunciata la data di partecipazione alla XXVI Edizione del “Concorso Internazionale Artistico – Letterario Antonio de Curtis, Totò”, organizzato dall’Associazione Amici di Totò…a prescindere!-Onlus, per rendere adeguato Omaggio al Grande Artista dalla Straordinaria Umanità e celebrare degnamente il 56° anniversario della sua morte, avvenuta il 15 aprile 1967. L’impegno sociale e culturale dell’Associazione, che per tenere “sempre vivo” nel cuore della gente il ricordo di Totò, si è attivata nel corso di diversi anni nell’organizzare non soltanto il Concorso, ma Manifestazioni e Convegni scientifici e culturali di particolare interesse; nel fare collocare altresì le statue di Totò, a Roma, a Valmontone (RM), a Ravello (SA); nel proporre l’emissione del francobollo; dei folder e degli annulli speciali; nel pubblicare libri e produrre film; nel manifestare interesse per i meno abbienti in Italia ed in altre nazioni. Quest’anno ha fatto crescere in modo esponenziale l’interesse per Totò, dopo avere organizzato nel pomeriggio del 21 giugno presso la Reggia di Carditello, sita a San Tammaro in provincia di Caserta, che è appartenuta storicamente ai Borbone delle Due Sicilie, la manifestazione “La Parola Incontra la Luce” con la mostra di pittura dell’Artista apprezzata a livello internazionale Pietra Barrasso. Le sue opere impreziosiscono importanti Musei e le sedi istituzionali più prestigiose e grazie anche alla presentazione della silloge poetica “Gocce di rugiada” e del romanzo “Oltre quel muro il cielo” dello Scrittore e Poeta Roberto Lasco, Docente di Filosofia e Storia, presso il Liceo “Luigi Garofano” di Capua e soprattutto per avere iniziato la raccolta firme cartacea e nei giorni successivi anche on line per la presentazione della Candidatura all’UNESCO, come “Patrimonio Immateriale dell’Umanità” di Antonio de Curtis, Totò, la Grande Maschera, il Poeta dalla Straordinaria Umanità, in particolare per la sublime poesia “A Livella”, che interpreta i principi morali che ci ha insegnato Totò, l’importanza del reale rispetto dell’uguaglianza dei cittadini, indipendentemente dalle loro condizioni economiche e dal colore della pelle, L’altro importante insegnamento è quello di comprendere la futilità di attribuire valore ed importanza alla ricchezza, al potere e al successo, manifestando indifferenza e non amore per il prossimo. Nel corso della manifestazione è stato presentato il Progetto del Cimitero che attraverso il finanziamento dell’Associazione Amici di Totò…a prescindere!-Onlus, prossimamente grazie alla mirabile interpretazione della poesia “A Livella” di: Elena Iovine; Maria Stifini; Alberto De Marco; Antonio Broi; Francesco De Simone; Salvatore Speziale, Mario Senatore; Domenico Cannone; Rino Napolitano; Domenico Schembari; Roberto Lasco; assumerà una maggiore incisività, con le quattro opere, una del Maestro Aniello Torretta, una del “Maestro di Luce”, Pietra Barrasso e due del Maestro Renato Cocozza. Nel Cimitero potranno essere seppellite gratuitamente le persone meno abbienti indipendentemente dalle loro diversità. Auspichiamo che questo progetto del Cimitero possa essere altresì realizzato da Papa Francesco in una maggiore dimensione. La Mostra pittorica nella Reggia di Carditello, ha avuto un ruolo importante, perché ha voluto rendere il giusto riconoscimento ad Antonio de Curtis, che amava la bellezza in tutte le sue espressioni. Nei diversi anni di attività dell’Associazione Amici di Totò…a prescindere!-Onlus, gli amici di Totò che erano anche nostri amici ci hanno lasciato per andare nella “Volta Celeste”: Pasquale Palma; Aldo Giuffré; Riccardo Pazzaglia; Antonio Ghirelli; Tiberio Murgia; Mario Monicelli, Alberto Bevilacqua; Arnaldo Ninchi; Francesco Rosi; Giacomo Rondinella; Franca Faldini; Luciano De Crescenzo; Carlo Croccolo; Raffaele Pisu e di recente la figlia di Totò, Liliana de Curtis e Carlo Riccardi: Mi sembra doveroso parlare dell’ultimo grande amico ancora vivente di Antonio de Curtis, il Capitano Francesco De Simone, (Capitan Frank), che è nato il 20 marzo 1938 a Torre del Greco (NA), che prima di essere il Comandante dei Rimorchiatori napoletani e di navigare con gli armatori Lauro e Montella, è stato nell’anno 1961 il Capitano dello yacht “Alcor” di Totò, ormeggiato a Cannes in Francia. Antonio de Curtis, aveva una grande stima del Comandante dello Yacht, che ci ha raccontato che un giorno mentre passeggiavano a Cannes: “…Si respirava un’aria di festa, mentre macchine lussuose sfrecciavano velocemente e si vedevano fuochi d’artificio ed era anche previsto uno spettacolo. All’improvviso il Principe mi chiese se mi divertivo e cosa pensavo in quel momento” Risposi senza esitare “.:..Questa festa non mi interessa, perché io conosco la bellezza della miseria e la bruttezza della ricchezza!“ Il Principe si fermò all’improvviso e mi guardò pensoso e mi chiese: “…Cosa è la bellezza della miseria? Pure essendo un soggetto particolarmente taciturno risposi immediatamente. “:…Io sono figlio di operai, mio padre lavorava nei Cantieri navali di Castellammare, purtroppo lo facevano lavorare poco, soltanto due giorni a settimana, nonostante avesse cinque figli che mandava a scuola, pertanto ho avvertito la responsabilità a 15 anni e otto mesi, sono andato a navigare come mozzo, ero obbligato “in primis” a pulire i water; poi ho lavorato più di due anni come “giovanotto di seconda”, successivamente “giovanotto di prima” e poi “marinaio timoniere”. Ho continuato a studiare e lavorare ed ho acquisito molto soddisfazioni professionali”. Il Principe è rimasto silenzioso per tutta la serata e non ha fatto altre domande. Ha compreso altresì la bruttezza della ricchezza, che si verifica quando l’essere umano ci si preoccupa “dello sfarzo”, attribuendo grande importanza all’apparenza e disinteressandosi degli altri, alimentando quindi in modo esponenziale l’indifferenza per il prossimo. Il Principe Antonio de Curtis che non aveva mai dimenticato le sue umili origini dopo alcuni giorni regalò alcune riflessioni con la sua firma. CANNES -luglio 1961 “A CAPT. FRANK”
IO SO A MEMORIA LA MISERIA E, LA MISERIA E’ IL COPIONE DELLA VERA COMICITA.
NON SI FA RIDERE SE NON SI CONOSCONO BENE
IL DOLORE, LA FAME, IL FREDDO, L’AMORE SENZA SPERANZA, LA DISPERAZIONE DELLA SOLITUDINE DI CERTE SQUALLIDE CAMERETTE AMMOBILIATE, ALLA FINE DI UNA RECITA IN UN TEATRUNCOLO DI PROVINCIA E LA VERGOGNA DEI PANTALONI SFONDATI, IL DESIDERIO DI UN CAFFELLATTE, LA PREPOTENZA ESOSA DEGLI IMPRESARI, LA CATTIVERIA DEL PUBBLICO SENZA EDUCAZIONE, INSOMMA NON SI PUO’ ESSERE UN VERO ATTORE COMICO SENZA AVER FATTO LA GUERRA CON LA VITA.
Il Principe Antonio de Curtis non fece trascorrere molti altri giorni che regalò un’altra poesia che era in sintonia con la precedente chiacchierata, firmata per il “Capitan Frank”, alla quale aveva dato il nome “IL DUE NOVEMBRE”, che ha pubblicato negli anni successivi con il nome “A Livella”. A Capitan Frank ha regalato con la sua firma, sempre nel 1961, la poesia “Bianchina” che ha pubblicato negli anni successivi nella silloge “A Livella”.Conoscendo altresì il grande amore che aveva il Capitano per la fidanzata, Alba Bellastella, ha regalato la poesia che le ha dedicato.