Aldo Bianchini
SALERNO – Il nostro è un Paese, pardon una Nazione, strano/a; così come strano è tutto ciò che accade a livello politico – giudiziario – amministrativo – economico e giornalistico; dobbiamo farcene tutti un ragione, ed io cerco di farmela ogni giorno dei circa 28mila che ho già avuto il piacere di vivere.
A volte si innescano meccanismi che è difficile giudicare e men che meno disciplinare per ricondurli in alvei comprensibilmente corretti, quanto meno sul piano squisitamente legale.
Il caos in materia comincia dal numero incredibilmente alto di decreti legislativi che regolano la materia della nomina dei commissari facenti parte di ogni singola “commissione giudicatrice”, sia essa provinciale che regionale; centinaia e centinaia di articoli, migliaia di cavilli per dire tutto e il contrario di tutto in uno “Stato di diritto” e che assume spesso le sembianze di uno “Stato Confusionario”, soprattutto per il bene di chi (e sono tantissimi !!) specula su questo per tirare l’acqua al proprio mulino. Insomma, non esiste un scadenza perentoria entro la quale la Commissione deve concedere l’accesso agli atti.
Insomma, per ritornare con i piedi sulla terra, non è stato ancora possibile capire quali sono state le ragioni che hanno indotto la Commissione Giudicatrice Regionale a ribaltare l’esito della gara di appalto che aveva visto al primo posto l’ETERIA ed al secondo il Consorzio SIS per la realizzazione del “nuovo ospedale Ruggi di Salerno”; un appalto importante che sfiora, se non supera, i 400milioni di euro.
L’esame-verifica da parte della Commissione Giudicatrice Regionale è avvenuto il 7 luglio scorso e fino ad oggi, dopo ben 21 giorni, non è stata effettuata l’aggiudicazione definitiva e, conseguentemente, l’ETERIA (che tra le imprese consorziate è presente anche la RCM-Rainone) non può ancora accedere agli atti per valutare l’eventualità di una opposizione alla rimodulazione della graduatoria.
Ne sapremo, forse, di più nei prossimi giorni.