NUOVO RUGGI: la politica quando offre vuole ricevere !!

 

Aldo Bianchini

La lungoirno di Salerno

SALERNO – E’ il caso della gara di appalto per la realizzazione del nuovo ospedale Ruggi che tiene tuttora banco, non sulle testate giornalistiche da dove è già scomparso come notizia dopo lo strappo clamoroso tra l’ETERIA (vincitrice della gara di appalto) e la politica locale e regionale che ha bloccato, tramite la Commissione Regionale, la graduatoria precedente per poter aggiudicare la gara al Consorzio SIS a seguito di una rilettura e un revisione dei parametri fissati dalla legge.

Prima, però, di andare avanti è giusto porsi un domanda: “Fino a che punto la politica offre e poi pretende anche di ricevere ?”; e quì non parlo di tangenti e/o di prebende occultate semmai da operazioni speciali. In discussione è il principio secondo cui la polita concede sempre a chi pensa che sia in grado di restituire. Questo è il principale vulnus che sembra essere presente anche nella fattispecie in esame, ma di questo ne parlerò in un prossimo articolo.

Ritorniamo alla gara di appalto che è stata stravolta nella sua graduatoria originale; nel precedente articolo ho parlato dei parametri necessari per la composizione di una graduatoria: costo complessivo dell’opera, migliore offerta, affidabilità tecnica ed operativa della ditta vincitrice, precedenti operativi, lavori in sede locale – regionale – nazionale e internazionale, rispetto dei termini di consegna delle opere finite, numero di unità operative impiegate, natura delle attrezzature di cantiere, gestione generale dei progetti in divenire,  ecc..

Tutti elementi, questi, che l’ETERIA h ampiamente dimostrato di possedere e non soltanto per la grande efficienza ed affidabilità della RCM-Costruzioni (fam. Rainone) come già descritto in precedenza; al contrario il Consorzio SIS ha, invece, evidenziato nel corso della sua storia diversi punti negativi per non dire insuperabili ai fini di un sana competizione con l’Eteria, e non solo per colpa della Inspiring Costruction – spa INC che nella sua gestione dei lavori Salerno (Cittadella Giudiziaria, Piazza della libertà, lungoirno, trincerone, stazione marittima, palazzetto dello sport, ecc.) realizzati con una media-ritardo compresa tra i dieci e i venti anni.

Non sono chiacchiere al vento le mie affermazioni; basta ricordare e leggere quanto scritto su La Città il 18 marzo 2019 per l’annosa e penosa vicenda della Lungoirno realizzata dalla INC spa:

La pedemontana veneta

“”Lungoirno, chiusa la partita milionaria – Il Comune pagherà a rate i 6 milioni di euro dovuti all’impresa che ha realizzato l’opera ultimata dopo oltre vent’anni18 marzo 2019 – Dopo un braccio di ferro durato anni il Comune trova l’intesa con la Inc spa, aggiudicataria dei lavori per la realizzazione del collegamento del centro urbano e delle frazioni alte alla tangenziale “Lungoirno”, risparmiando circa 700mila euro sulla somma complessiva (più di 6 milioni di euro) ancora dovuta all’impresa. La giunta, infatti, ha approvato l’accordo, specificando “che la formalizzazione dell’atto di transazione seguirà l’approvazione del bilancio di previsione 2019/21”, in quanto l’importo sarà corrisposto in 3 anni e senza alcun interesse. Una vicenda che andava avanti da un po’ di anni, da quando cioè gli interventi previsti erano terminati, seppure con notevole ritardo rispetto alla tabella di marcia originaria. E che rischiava seriamente di trascinarsi nelle aule giudiziarie, perché sia l’azienda che il Comune si erano costituiti in giudizio per far valere le proprie ragioni””.

 

Ma c’è anche roba per il Consorzio SIS, a cominciare dalla Pedemontana Veneta per finire alla gestione dell’A/3 (Napoli, Pompei, Salerno); ma di queste due storie è bene parlarne in altra occasione.

Rimane la domanda di fondo che è: “La Commissione Regionale prima di ribaltare la graduatoria ha tenuto conto di queste vicende sopra descritte e perché, nonostante, i 40milioni in più ha dato per vincente il Consorzio SIS ?”.

Non so se è doveroso da parte della Commissione, ma in questo caso sarebbe auspicabile pubblicizzare tutti gli atti relativi ai lavori della stessa Commissione.

 

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