Aldo Bianchini
SALERNO – Ma cos’è questa storia del “primo amore che non si scorda mai” ? Cosa c’entra con una gara di appalto che, seppure di una certa grandezza, rimane pur sempre un gara di appalto ?
Ad entrambe le domande possono essere date risposte precise e molto vicine alla verità.
Per capirne di più è necessario ricominciare dall’inizio di questa storia (abolizione di una graduatoria per cambiare aggiudicatario della gara ad evidenza pubblica e passare dalla Eteria al Consorzio SIS) che riguarda il lavoro più mediaticizzato degli ultimi anni: il nuovo ospedale Ruggi di Salerno, sulla cui realizzazione il governatore De Luca si è impegnato a tutto campo ben sapendo che potrà sfruttare l’avvio dei lavori per le prossime campagne elettorali almeno in provincia di Salerno dove il kaimano è totalizzante.
Dunque nel mese di giugno 2023, in tempi quasi record, si aprono le buste e si stende la graduatoria che vede al primo posto il raggruppamento di imprese “ETERIA” (con un’offerta di sconto pari al 12,23%) che prevale sul Consorzio SIS (con un’offerta di sconto pari allo 0.90%); una netta differenza di sconto che in termini economici si traduce in circa 40milioni di euro in più o in meno per le casse pubbliche.
La commissione aggiudicatrice, quindi, in piena autonomia e dopo un’attenta valutazione dei vari parametri previsti dai protocolli ministeriali e regionali (costo complessivo dell’opera, migliore offerta, affidabilità tecnica ed operativa della ditta vincitrice, precedenti operativi, lavori in sede locale – regionale – nazionale e internazionale, rispetto dei termini di consegna delle opere finite, numero di unità operative impiegate, natura delle attrezzature di cantiere, gestione generale dei progetti in divenire, ecc.) decreta l’ufficialità della graduatoria e conferma l’Eteria al primo posto.
Dell’Eteria fa parte, tra gli altri, il gruppo imprenditoriale RCM-Costruzioni Rainone ed ecco che, subito, le malelingue (non escluse nemmeno alcune testate giornalistiche) incominciano la solita solfa con il leit motiv: “Non c’è niente da fare, vince sempre Rainone, da anni è nel cuore del governatore, per gli altri solo le briciole”. E giù l’elenco delle opere primarie assegnate alla RCM e regolarmente realizzate.
Un luogo comune odioso ed ai limiti della volgarità per un group che da decenni sta dimostrando, in Italia e all’estero, grande professionalità ed eccellente capacità di realizzazione delle opere nei tempi previsti dai contratti di appalto, se non addirittura in anticipo rispetto alle date fissate. Non ultimi i grandi lavori pubblici (distretto della cantieristica nautica) realizzati nel porto di Cagliari ed inaugurati lunedì 17 luglio 2023 alla presenza del ministro Matteo Salvini, del governatore sardo Christian Solinase e del sindaco di Cagliari Polo Truzzo; momento molto particolare per la RCM-Rainone in quanto il presidente dell’autorità di sistema portuale del mare di Sardegna, Massimo Deiana, con parole toccanti ha ben evidenziato la riconosciuta professionalità ed affidabilità del gruppo salernitano; lo stesso Deiana ha anche annunciato che i lavori del futuro terminale ro-ro, nella parte ovest del porto, sono stati affidati nuovamente alla RCM.
E non solo nelle altre zone della nazione e all’estero si esaltano le capacità imprenditoriali della RCM; le verifiche strette possiamo e dobbiamo farle anche sul nostro territorio dove, tra le altre opere pubbliche, è riuscita a concludere in tempi decorosamente ravvicinati i lavori del “Crescent” tra un’infinità di problemi giudiziari nei quali la RCM, con un attento ricorso al Consiglio di Stato, è riuscita anche a guidare sulla via dell’assoluzione i diversi imputati (tra politici, amministratori e tecnici comunali) che senza quella strategia difensiva ci avrebbero rimesso le penne.
Ma ecco che, a sorpresa, la Commissione Regionale di Controllo (deputata soltanto alla supervisione della linearità del lavoro della Commissione Aggiudicatrice) in data 7 luglio 2023 stravolge la graduatoria e rivedendo i punti del protocollo (quelli indicati all’inizio di questo articolo) validi per l’assegnazione dell’opera e, buttando letteralmente dalla finestra 40milioni di euro, ridetermina la graduatoria assegnando il primo posto al Consorzio SIS, in cui primeggia anche la Inspiring Costruction – spa INC che tanti lavori pubblici ha fatto, o almeno ha cercato di fare, a Salerno, tutti o quasi contrassegnati da ritardi e contenziosi che avrebbero dovuto penalizzare anziché premiare in termini di punteggio.
“Il primo amore non si scorda mai ?”, sarà. Ma questo lo vedremo nella prossima puntata.