MEMOLI: Assolvete le Cooperative sociali.

La redazione

Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo l’appello che l’avv. Salvatore Memoli ha rivolto ai giudici del collegio giudicante del processo lle Cooperative Sociali di Salerno:

 

Avv. Salvatore Memoli

“”Questa volta mi rivolgo ai giudici di Salerno. A quelli che hanno in esame la questione delle Cooperative sociali, quelle barbaramente vessate da una crudele azione giudiziaria e di una campagna giornalistica barbina ed irridente.

> Non so, cari giudici del Tribunale, se siete di Salerno o se venite da fuori. In ogni caso, siete dei rispettabili cittadini che passano, attraversano le strade, le piazze di Salerno. Persone che osservano il degrado di questa città, che si rendono conto e si domandano come tutti i cittadini che cosa sia successo a questa bella città che è sommersa dai rifiuti, dalle erbe infestanti che superano il metro e mezzo, da ogni tipo d’invasione pericolosa di topi ( pantegane) blatte, formiche, serpenti e cani aggressivi. In alcuni centri delle frazioni alte si vedono di notte lupi, volpi e tassi. Non si hanno notizie di questa fauna in città dal secolo scorso, quando tutto era precario, abbandonato e in ricostruzione.

> Lo so che non si parla a un giudicante, che la sua autonomia è piena ed esclusiva. Ricordo però che voi emettete una sentenza, anticipandola con le parole “ In nome del popolo…”. Sono una piccola espressione di quel Popolo che legittima le vostre decisioni, che apprezza le vostre funzioni, che difende le vostre libertà! Ma, per favore, chiedo a voi uomini e donne liberi, prima di essere valorosi giuristi, se vi siete resi conto di come era gestita la città all’epoca delle Cooperative sociali e come si è ridotta oggi. Non ho nessun desiderio di fare aprioristica difesa d’ufficio di un sistema che andava rivisto, rimodellato, rigenerato da patti nuovi. Tutto ciò era esclusiva competenza della burocrazia comunale e della direzione politica che è stata latitante, sfuggente, maneggiona con l’unico obiettivo di mandare avanti le cose senza farsi male e senza fare niente, né di bene né di male! Come se le cose potessero autogestirsi, risolversi da sole, evitare a chiunque fastidiose rogne.

> Voi, signori giudici, prendete in esame le condizioni dei servizi comunali con le cooperative sociali e senza. Oggi il degrado della città dove voi amministrate la giustizia è devastante, ingiusto, offensivo dell’onorabilità dei cittadini che pagano onerose tasse.

> Chi può rendere ad essi giustizia, se non voi?! Chi può considerare le giuste attenuanti e benevolmente considerare qualche discrasia organizzativa delle stesse, se non voi?! Non per magnanimitá, almeno per comprovata verifica dei meriti da essi silenziosamente accumulati in lunghi anni di servizio a questa cittá che sembrava un giardino europeo ed oggi fa vergogna alle moderne comunità civili dei Paesi del Nord Africa! Voglio anche dirvi, nella vostra lungimirante saggezza di non farvi irretire da conati di maldicenza sui lavoratori di queste benemerite cooperative. Molti di essi sono quei condannati che voi avete esaminato e giudicati colpevoli ma che avete pretendo si avviassero ai servizi sociali. Un dato che mobilità le vostre sentenze e che esalta la magnificenza di una giustizia sociale e solidale che si occupa del recupero delle persone. Ora questi lavoratori con pedigree che genera in alcuni nausea, noi li abbiamo visti piegarsi al lavoro e collaborare con piacere ai servizi della città. È ovvio che in re ipsa è il problema è la contraddizione. Ma ne conosco molti che hanno portato le loro famiglie dignitosamente agli appuntamenti di vita, consentendo decoro e dignitá ai loro familiari.

> Esimi Giudici, amabilmente vi invito a scavare in queste realtà più che nelle acerbe critiche politiche, giornalistiche e di gruppi sociali mossi da livore. A voi è richiesta un’alta capacità di discernimento e di discrezionalità! Usatela da cittadini offesi da tanto lordume che vi passa sotto i piedi, guardate lo stato di abbandono delle aiuole del vostro moderno Palazzo, da ciò fate subito per estensione il raffronto con i vicoli, le piazze, le strade di questa città, abbandonata da un livello di responsabilitá civile incommentevole.

> Non per le mie parole, per vostra scienza e conoscenza, assolvete le Cooperative sociali. Esse sono state vittime di una congiura che aveva come obiettivo quello di scassare il giocattolo del cd sistema Salerno. Non so perchè, avremmo potuto ascoltarne tante motivazioni, ma non sono arrivate sul banco della vostra potestà giudicatrice.

> E poi, semmai, erano squadrature che non dovevano arrivare a voi, costringervi a pronunciarvi, dirimere controversie, lascività della vita politica. La politica è brava ad affidare a voi le decisioni scomode e difficili. Noi che guardiamo a voi con immensa fiducia, vi chiediamo di riconoscere i meriti delle Cooperative sociali e constatare che, senza di esse, Salerno è una pattumiera, un letamaio, una vergognosa città dell’abbandono.

> Non mi sottraggo alle mie responsabilitá e per questo vi ringrazio se terrete da conto anche del parere di un rappresentante di quel Popolo che legittima, rafforza e rinvigorisce con fierezza la vostra azione riparatrice di tante ingiustizie””.

 

 

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