RUGGI: per il nuovo ospedale si accelera per gli espropri … sperando che il tutto non finisca come la Finmatica e il termovalorizzatore

 

Aldo Bianchini

SALERNO – In questi ultimi giorni ho letto da più parti circa l’intenzione del Comune di concludere con la destinazione d’uso degli enormi spazi dell’ex cava D’Agostino e di imprimere un’accelerata per la ratificazione degli espropri dei terreni ai fini dell’edificazione del nuovo ospedale di Salerno (terreni che qualche anno fa erano destinati alla Finmatica).

Nulla da eccepire, due intenzioni veramente encomiabili se non fosse per i forti rischi che le rispettive operazioni comportano, soprattutto pensando al più o meno recente passato in cui ne abbiamo visto di tutti i colori per la materia degli espropri.

E subito dopo la nota esplicativa del Comune è arrivata, come accade da sempre in un film già visto, la dura presa di posizione del governatore De Luca che ha tuonato: “Nel giro di poche settimane apriremo il cantiere per la realizzazione del nuovo Ruggi”.

Ad annunciarlo, a margine dell’inaugurazione del centro diurno per demenze senili ed Alzheimer vicino al Da Procida, è il governatore Vincenzo De Luca, che ribadisce la priorità di abbattere le liste d’attesa entro la fine dell’anno, attraverso anche un accordo raggiunto con tutte le farmacie per le prenotazioni (fonte Il Mattino).

Si sta completando la gara e a brevissimo sarà scelta l’impresa che deve realizzare l’opera – spiega il presidente della Regione – Avremo uno degli ospedali più grandi e moderni d’Italia, per un investimento di quasi mezzo miliardo di euro a Salerno. Stiamo facendo davvero miracoli per la situazione di emergenza e di difficoltà che abbiamo per quanto riguarda la sanità pubblica, sia dal punto di vista dei finanziamenti che del personale. Nonostante tutto, credo che stiamo reggendo bene”.

Cantieri subito, struttura più grande d’Italia, fare miracoli, cacciare i cafoni, reggere bene, dare lavoro, e fare anche arricchire chi investe” alcune delle parole chiave della politica deluchiana da trent’anni a questa parte; parole che se da un lato hanno fatto spettacolo e raccolto entusiasmo e consensi d un popolazione distratta da altre problematiche, dall’altro lato hanno sicuramente interessato l’intero Paese con le imitazioni di Crozza ed hanno dato all’immagine del governatore-sindaco una valenza internazionale.

Nella realtà pratica di tutti i giorni il risultato ricaduto sul territorio è alquanto modesto; difatti al di là della conclusione di opere già avviate prima del suo avvento, se si esclude il Grand Hotel e il Crescent (nati essenzialmente per motivi di speculazione edilizia che la magistratura non ha sputo bloccare) oltre alla Stazione Marittima (in gran parte inutilizzabile) c’è poco altro sul piano delle opere pubbliche realizzate per il bene comune.

Non vorrei, dunque, che la novella storia del nuovo Ruggi finisca come altre opere annunciate, presentate in tutte le salse, per le quali sono stati pagati anche progetti faraonici a tecnici di prima e seconda grandezza.

Non so perché ma la stampa locale, puntualmente, fa finta di non ricordare cosa è accaduto in passato.

Si cominciò trenta anni fa con il termovalorizzatore (presentato proprio da De Luca in Comune agli inizi del ’93) per la cui realizzazione sono stati espropriati, a più riprese, terreni per un totale di oltre 10milioni di euro (gli ultimi negli anni 2007-2008) pagati a vuoto.

L'imprenditore cavese Antonio Della Monica

Senza dimenticare, ovviamente, i suoli già espropriati per consentire alla Finmatica di realizzare la “bit valley” salernitana che la stampa, per qualche piccola sponsorizzazione, eclatò in maniera incomprensibile. Finì con il disastro del progetto di Pierluigi Crudele (patron della Finmatica) e con una condanna penale per quella che era stata indicata come “la reginetta della borsa” (la Finmatica) che in un solo giorno aveva scalato del 700% i listini della borsa milanese.

E per chiudere, come si può dimenticare, il clamoroso flop della stazione della metropolitana a Torrione sui suoli ex Di Filippo a Torrione in Via F. della Monica); una struttura pubblica che avrebbe dovuto realizzare  Antonio Della Monica (re dei supermarket cavesi) e che, invece, finì nel crac finanziario-giudiziario dopo aver fatto in tempo a sponsorizzare una campagna elettorale del PD salernitano.

Quindi, al di là delle promesse sbandierate a tutto spiano, i clamorosi flop non sono mancati e sono stati tutti flop molto costosi per la collettività; c’è solo da sperare che la storia non si ripeta anche per il nuovo Ruggi.

 

 

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