da Pietro Cusati (Giurista-Giornalista)
A dieci anni dalla legge del 2012 del governo Monti nell’ambito della spending review, la geografia giudiziaria torna finalmente al centro del dibattito sulla giustizia. Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, avrebbe dimostrato di considerare fattibile la riapertura di alcuni Tribunali. Al ministero della giustizia gli uffici di Via Arenula stanno elaborando un piano di riapertura di alcune sedi giudiziarie soppresse ? Il Guardasigilli Nordio ha detto : «È all’esame la possibile riapertura di sedi giudiziarie già soppresse», nel rispondere a un question time alla Camera dei deputati da affermato di ritenere «giustificata la preoccupazione della riduzione della giustizia di prossimità» e la sua adesione «all’idea di rivedere queste disposizioni». «Il governo ha prorogato l’avvio della soppressione dei tribunali dell’Abruzzo e delle sezioni distaccate isolane ed è all’esame la possibile riapertura di sedi giudiziarie già soppresse, anche come eventuale rimodulazione delle relative competenze territoriali».Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro ha confermato che «C’è la chiara volontà del Governo di rivedere complessivamente l’infausta revisione della geografia giudiziaria, una riforma che ha fatto arretrare lo Stato in uno di quegli ambiti in cui non può e non deve arretrare, che è la Giustizia». Secondo il sottosegretario Andrea Del Mastro, la chiusura di sedi di uffici giudiziari non ha provocato «Risparmi di costi, che non si sono visti, la migliore qualità non si è vista».L’iter parlamentare è cominciato dalla commissione giustizia al Senato, dove sono stati accorpati in un unico ddl concordato con il governo i disegni di legge sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie avanzati dalle Regioni Abruzzo, Calabria, Toscana , Lombardia e Campania. «Il percorso dovrebbe sfociare con la riapertura di quei Tribunali che non dovevano essere soppressi nell’ambito della disastrosa e peggiorativa riforma Severino. Un provvedimento che ha sortito esattamente l’effetto contrario: allontanare lo Stato dai territori colpiti e dilatare dei tempi della Giustizia», ha detto il Senatore di Fratelli d’Italia e componente della commissione Giustizia del Senato,l’Arch. Ernesto Rapani, da cui è partita la proposta. Il ddl è già stato inserito nel collegato alla legge di Bilancio 2022 che è nel Documento di economia e finanza,approvato dal Consiglio dei ministri. Le regioni Abruzzo, Calabria, Campania, Toscana e Lombardia si fanno carico delle spese di gestione e di manutenzione degli immobili con apposite convenzioni da sottoscrivere con il ministero della Giustizia. La riforma del 2012, portata avanti dall’allora ministra della Giustizia, Paola Severino, aveva previsto la soppressione di ben 667 uffici del giudice di pace, di 220 sezioni distaccate di Tribunale e di 31 Tribunali,tra cui quello di Sala Consilina, accorpato fuori Regione, e la creazione del nuovo Tribunale di Napoli Nord.