Aldo Bianchini
SALERNO – La moderna, ma al tempo stesso austera, aula magna della Corte di Appello di Salerno lo scorso 28 aprile ha accolto i lavori del prestigioso convegno “Il nuovo processo di famiglia – dalla teoria alla pratica” ottimamente organizzato dall’avv. Maria Teresa de Scianni (familiarista di vaglia) e dal suo staff tecnico che non delude mai in questi appuntamenti nazionali di estremo interesse.
Perché ? Semplicemente perché in questi appuntamenti si parla di famiglia, della famiglia e delle difficoltà che, dopo millenni di esperienza, ancora si insinuano nell’economia affettiva – relazionale ed economica del “nucleo familiare” dentro il quale siamo nati, cresciuti e vissuti.
Con tutte le differenziazioni possibili quel nucleo ideato e costruito nel corso dei millenni regge sostanzialmente ancora bene; certo nel corso del tempo il nucleo familiare preistorico si è modificato ed ha avuto anche la capacità di adattarsi ai tempi, ma le difficoltà restano sebbene le primogeniture, le differenze di genere, le unioni affettive e le garanzie per i figli abbiano avuto un innalzamento dell’asticella della modernità e del rispetto del ruolo di tutti i suoi componenti, ed in alcuni casi senza neppure guardare più di tanto alla tipologia differenziata all’interno soprattutto della coppia che genera la famiglia.
Molti sono i problemi ancora da risolvere, anche perché la velocità con cui si muove da pochi decenni l’umanità, rispetto alla staticità secolare delle precedenti “esperienze familiari”, è assolutamente astrale e quindi esige continui aggiornamenti e rivisitazione del modello, quasi prestampato dalla storia, di “unione familiare” che per gli anni a venire dovrà essere sempre in movimento.
L’avv. Maria Teresa de Scianni, familiarista nota in campo nazionale, da alcuni decenni si dedica con passione e professionalità alla difficile materia del “nuovo processo familiare” e da esperta non ha mancato di suggerire che il “processo” non va inteso come “momento giudiziario” e niente più, piuttosto come un “un naturale processo creativo e di crescita” del concetto primordiale di famiglia che deve adeguarsi alla novità dei tempi moderni.
Maria Teresa de Scianni, va sottolineato, ancora una volta è riuscita a portare a Salerno, ed all’interno del paludato tribunale, un convegno dall’altissimo profilo sociale; ed in questo è stata seguita con molta attenzione sia da professionisti del settore che dal pubblico presente e ben qualificato.
La cronaca:
Tutto è iniziato con un sorriso, da parte della Presidente della sezione di Salerno, della prestigiosa e fattiva Associazione familiarista, ONDiF, che finalmente, quest’anno a gran richiesta, è ritornata in campo per regalare, ai colleghi avvocati del Foro salernitano e dei Fori limitrofi, una giornata di vera formazione.
L’avv Maria Teresa de Scianni, familiarista da oltre 30 anni, quest’anno ha potuto contare sul sostegno e sull’aiuto, attivo e fattivo, di tutta la sua sezione, per offrire, ai relatori e al pubblico, una mattinata gradevole e ricca, non solo di idee e di informazioni, ma anche di spunti di riflessione e di incoraggiamento.
Con la discrezione e la moderazione che le sono proprie, l’avv. de Scianni ha “diretto i lavori”, pur avendo preliminarmente indicato gli argomenti e suggerito il “taglio pratico” dei vari interventi, dando ampio spazio ai relatori, affinchè potessero, con calma e tutto il tempo necessario, esporre le loro relazioni, ricche anche di commenti e di sollecitazioni. Tutti esperti e professionisti di grande rilievo e competenza: il Prof. avv. Claudio Cecchella, (pres. nazionale Ondif e prof. di Diritto Processuale Civile all’Università di Pisa), la dr.ssa Valentina Chiosi, Magistrato della Prima Sezione “famiglia” presso il Tribunale di Salerno e la dr.ssa Silvia Attanasi, Psicologa ed iscritta nell’albo dei Consulenti Tecnici d’Ufficio presso il Tribunale di Salerno.
Per un impedimento personale, assolutamente non previsto o prevedibile, non ha potuto partecipare il dr. Giuseppe Scialla, Psicologo e Garante per l’Infanzia della Regione Campania, che sarebbe stato, di certo, la ciliegina sulla torta.
Sì, perché il contributo offerto da tutte le relazioni è stato, realisticamente, una torta ben preparata, dai contenuti equilibrati e dalle proporzioni giuste, per consentire ai presenti di capire meglio come muoversi nella congerie di norme e di novità da “elaborare e digerire” con la Riforma Cartabia.
Una riforma da più parti criticata ma che ha il merito, forse non unico, di aver messo mano ad un processo che, in passato, si caratterizzava per essere concentrato sul mondo degli “adulti” e che, oggi, si vede focalizzato su quello, più delicato e degno di tutela, dei “minori”.
Il prof. Cecchella, da padre della riforma in quanto parte di una delle commissioni che ha studiato ed elaborato il progetto di riforma, ha mostrato tutta la sua dimestichezza e abilità nel parlare di norme e di concetti, per lui quotidianamente discussi ed elaborati da quasi un anno a questa parte, e che ha reso l’idea anche dell’intento del legislatore, degli obiettivi e della giusta interpretazione di alcuni passaggi che, a prima vista, sarebbero sembrati di poca o di dubbia interpretazione.
Allo stesso modo, da responsabile dell’applicazione delle nuove norme, la dr.ssa Chiosi ha rappresentato quello che ci si potrà aspettare dal Magistrato, chiamato a risolvere e decidere sulle delicate questioni di famiglia, che vedranno, si spera, un processo più veloce ma di certo molto laborioso, sia per gli avvocati, che dovranno presentare i ricorsi corredati, dall’inizio, di tutte le prove necessarie per la domanda di giustizia, sia per i magistrati, che dovranno, con attenzione ma anche con molta prudenza, distinguere tra le varie istanze e dare le giuste risposte, in casi di particolare pericolo per i minori anche “inaudita altera parte”, cioè ancor prima di aver potuto ascoltare, di persona, le parti e aver dato il via al contraddittorio; il tutto garantendo un giusto processo ma anche la giusta tutela ai soggetti più deboli.
Infine la dr.ssa Attanasi ha rappresentato le modalità di esecuzione e svolgimento di una CTU che abbia, come oggetto, l’osservazione del rapporto tra i genitori ed i figli, al fine di poter valutare la capacità genitoriale, intesa come capacità di “sapersi prendere cura” dei figli, da parte dei genitori, e la capacità di rispettare i ruoli, di un padre e di una madre, entrambi fondamentali per la crescita e il rispetto dei tempi e delle garanzie di serenità dei minori, oggetto di ascolto ed osservazione; il tutto con l’attenzione e le competenze di chi è abituato a leggere nei comportamenti e immaginare il cammino di una famiglia e, in generale, di una coppia genitoriale, in fase di separazione, in crisi matrimoniale, bisognevole di sostegno e di aiuto per il futuro di quella che sarà una famiglia “diversamente felice”.
I saluti iniziali del Presidente del Consiglio dell’Ordine, avv. Gaetano Paolino e del Pres. della 2° sez. civile della Corte d’Appello dr. Bruno De Filippis, hanno sottolineato l’importanza di questi incontri, mai come oggi necessari, che hanno bisogno di qualità e capacità di comunicazione, che nel convegno ONDiF del 28 Aprile hanno dimostrato la massima e migliore rappresentazione di questi valori.
Ai colleghi ed amici dell’OSSERVATORIO NAZIONALE SUL DIRITTO DI FAMIGLIA, i saluti e i migliori auguri di continuare sul solco, oramai ultra ventennale, di un cammino degno delle più qualificate Associazioni Specialistiche, per una migliore e più consapevole classe Forense.