Aldo Bianchini
SALERNO – Sono ben 96 le primavere inanellate dal primo salernitano che nella storia ha rivestito il ruolo di “presidente della giunta regionale della Campania”, difatti Gaspare Russo è stato presidente regionale, ma nell’immaginario collettivo è stato senza alcun dubbio molto di più.
Quel di più non è poco; lo descrive molto bene il magistrato dr. Vitaliano Calabria (in una ordinanza del 1988 quando era pm a Roma):
“”Nell’ 85 l’ingresso nelle Ferrovie dello Stato. GASPARE RUSSO (Dc) UNA POLTRONA ROMANA PER LIBERARE LA REGIONE NAPOLI – Basista e doroteo a fasi alterne, 61 anni, una laurea in legge ed una carriera politica di tutto rispetto, almeno fino all’ ultimo guaio giudiziario. Gaspare Russo, originario della provincia di Salerno è nato infatti a Minori a Salerno si trasferisce giovanissimo. La sua militanza nella Dc inizia negli anni cinquanta quando con un gruppo di amici fonda la rivista Orientamenti (direttore Bruno Ravera, il papà della cardiologi salernitana). Nel ‘ 60 è già candidato al Comune. E’ un successo, il giovane Russo risulta l’ottavo dei 21 eletti del suo partito. A dicembre gli viene conferito il primo incarico: assessore al turismo e alle municipalizzate. Nel ‘ 65 viene rieletto e nel ‘ 68 diventa presidente della Camera di commercio, un incarico che manterrà fino al ‘ 75. Ormai Gaspare Russo è nella provincia di Salerno una stella di prima grandezza, è uno che conta ed ha seguito. Nel ‘ 70 si ricandida al Comune. Ed è un trionfo: ottiene 4297 voti di preferenza, il 12 per cento dei voti di lista della Dc, solo il capolista è riuscito a fare meglio di lui. A settembre di quell’ anno viene eletto sindaco, lo sarà ininterrottamente fino al ’74. Ormai i tempi sono maturi perché Gaspare Russo da Salerno punti ad altri più ambiziosi traguardi. Eletto consigliere regionale, dal ‘ 75 al ‘ 79 è presidente della giunta campana. Quando è costretto a passare la mano gli tocca la poltrona di capogruppo dc. E sarà capogruppo a Palazzo Santa Lucia fino ad un anno e mezzo fa quando deve farsi da parte per lasciare il posto a Ferdinando Clemente. Il partito gli assicura, però, in cambio un posto nel consiglio di amministrazione dell’ ente ferrovie. Sposato, un figlio, Ivo, che fa l’imprenditore, Gaspare Russo spesso s’ è trovato al centro di intricate vicende giudiziarie, che lo hanno però soltanto sfiorato. Per una di queste il palazzo di giustizia di Salerno arrivò a spaccarsi così tanto che fu costretto ad intervenire il Csm””.
Il magistrato romano alludeva, verosimilmente, al “caso Tringali” il giovane magistrato che nel 1985 con il primo assalto a Gaspare Russo (scriverò di questo in un prossimo articolo) spaccò la Procura salernitana e poi il CSM.
La mia personale frequentazione con Gaspare Russo è stata praticamente inesistente fino a qualche anno fa, poi dal febbraio 2018 al marzo 2020 l’ho incontrato settimanalmente nel suo studio-casa di Via San Giovanni Bosco con l’intento di scrivere articoli, prendere appunti, dialogare a lungo al fine di dedicargli un libro che sto già scrivendo.
Ancora oggi tali e tanti sono, secondo alcuni, i segreti immagazzinati e compressi nel cervello e nella memoria di quell’uomo che se liberati potrebbero sconvolgere il quadro politico-giudiziario del passato ed anche del presente. Come Giulio Andreotti (di cui era sicuro ammiratore) non ha archivi raggiungibili, Gaspare Russo (conosciuto come “Gasparone” al tempo delle cronache giudiziarie), soprattutto per i magistrati; e si diverte, periodicamente, a lanciare da vari giornali quello che per molti è un vero e proprio anatema <<Adesso parlo io>>, e tutti in fuga a nascondersi dalle temute quanto improbabilissime ritorsioni dell’uomo più potente a cavallo degli anni 60-70 e 80. Ma Gaspare Russo prima di ogni altra cosa è un uomo, di quelli veri, di quelli che portano i segreti inconfessabili, semmai ne avesse, fino alla tomba.
Oggi, intanto, con grande soddisfazione, avvolto dall’affetto dei suoi cari si accinge a spegnere le fatidiche 96 candeline.
Auguri di cuore, Presidente.