Aldo Bianchini
SALERNO – Molti anni fa una giornalista dell’agro dopo essere andata via spontaneamente dalla mia redazione mi scrisse una lettera raccomandata che ancora custodisco gelosamente tra i miei ricordi giornalisti; la scrisse per dirmi che non avevo gli elementi base per fare il giornalista. Ovviamente non le risposi, anche perché (al di là della sua rabbia !!) ad un esame asettico era proprio come diceva lei; non ho mai studiato giornalismo e non conosco, quindi, i suoi principi fondamentali. Ma ho sempre svolto questo mestiere con la logica del ragionamento stando sempre attento a rispettare il pensiero degli altri anche quando sono palesemente ridicoli, per non dire altro.
Una precisazione necessaria per l’argomento che tratto oggi e che riguarda le pensioni, un capitolo di riforma che tutti i governi post-guerra hanno messo nelle loro agende come fondamentale per il mondo del lavoro.
Mi sorprende il fatto che non solo molti professionisti addetti ai lavori (alcuni della mia età) si esaltano alle prime promesse dei vari ministri dimenticando che la storia di questi ultimi 78 anni ci racconta di innumerevoli promesse e di pochissime (da contare sulle dita di una mano) realizzate.
Per il mondo del lavoro, poi, è tutto un romanzo a parte con un Paese letteralmente bloccato dallo Statuto dei Lavoratori del 1970 che all’epoca fu una pietra epocale ma che oggi andrebbe totalmente riscritto; e nessuno ha il coraggio di metterci mano.
Dopo tanti flop e dopo la coraggiosa-drammatica riforma pensionistica della Elsa Fornero, negli ultimi tempi si è favoleggiato di nuove riforme tramutatesi tutte in pochi – semplici – parziali e confusionarie correzioni.
E arriva il nuovo governo, quello della Meloni; e soprattutto arriva la ministra tecnica dott.ssa Marina Elvira Calderone che, dall’alto della sua specifica competenza in materia essendo da anni presidente nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, nelle prime uscite pubbliche con conseguenti interviste aveva dato la sensazione di poter davvero cambiare qualcosa in questo pur difficile ambito della vita associativa. E non soltanto perché per la prima volta un addetto ai lavori andava ad occupare il posto apparentemente giusto.
Qualche mese f, fortunatamente, misi le mani avanti e pur lodando la carriera professionale della Calderone ammonii tutti ad essere più prudenti, cioè con le vele basse, nei commenti positivi verso la ministra. Apriti cielo, come tanti anni fa con la giornalista dell’agro, in tanti dal “Gruppo chat Consulenti del Lavoro” di Salerno si scatenarono contro di me impartendomi lezioni di giornalismo; addirittura ci fu uno che scrisse: “ … ritengo l’operato del Sig. Aldo Bianchini lesivo dell’immagine dei CdL della provincia di Salerno e, soprattutto, lesiva dell’onorabilità della dott.ssa Marina Elvira Calderone, nostra Presidente e ora Ministro del Lavoro … chi lo ha scritto sostiene che il Ministro -almeno sulla carta- dovrebbe essere esperta di problematiche legate al mondo del lavoro, sottolineandolo più volte e suggerendo di volare a vele basse … “.
Ma a conti fatti, in sei mesi, è successo di tutto e di più; con la ministra che ha fatto più di un passo indietro e più volte è rimasta incartata dai sindacati che quando ci si mettono riescono a fare tutto e il contrario di tutto.
Finanche la famosa “quota 41” rimane in stand-up con l’eventuale proroga delle regole attuali. Ma state tranquilli, avrebbe fatto intendere ai giornalisti (anche questi incapaci ?) la ministra Calderone (fonte il mattino del 13 aprile 23), “Quota 41 si farà, ma per vedere l’assetto definitivo del sistema previdenziale si dovrà attendere forse la fine della legislatura. Al di là degli accenni che potrebbero essere contenuti nella versione definitiva del DPEF, il tema previdenziale non è al momento la priorità di un governo che da una parte deve mantenere fede al profilo di prudenza e responsabilità apprezzato da Bruxelles, dall’altro ha il problema di onorare una serie di impegni elettorali potenzialmente costosi, a partire dalla riforma del fisco. Così al momento il cantiere della previdenza sembra destinato a restare in sospeso, se non chiuso”.
Sarà sicuramente una bella e grande riforma, se e quando arriverà.
Carissimo Direttore Aldo Bianchini ,il Consiglio dei Ministri, per iniziativa della premier Giorgia Meloni, si terrà lunedì primo maggio 2023 , giorno della festa del lavoro, è previsto un decreto- legge per il mondo del lavoro, un nuovo taglio del cuneo fiscale, poco meno di tre miliardi e mezzo, il tesoretto portato in dote dalle nuove stime di Pil e deficit contenute nel Def.Il decreto- legge del primo maggio 2023 , dovrebbe aggiungere un ulteriore punto di riduzione dei contributi che avvicina all’obiettivo di legislatura di un taglio di cinque punti.
. Secondo i calcoli della Banca d’Italia il cuneo fiscale potrebbe portare una sforbiciata di 200 euro all’anno. Si arriverebbe a un taglio di quattro punti per i redditi sotto i 25mila euro.La riforma del Reddito di cittadinanza, la misura di sostegno alle fasce più fragili si dividerà in tre: da un lato la Garanzia per l’inclusione (Gil) dall’altra due strumenti per le politiche attive del lavoro, la Prestazione di accompagnamento al lavoro ,Pal, transitoria fino a fine anno e la Garanzia per l’attivazione lavorativa (Gal). Gli importi per i cosiddetti “occupabili” avranno al massimo 350 euro al mese e dovranno accettare le proposte di lavoro di almeno un mese pena la decadenza dal beneficio.Le misure devono fare i conti con le coperture finanziarie.Due mesi in più per presentare le dichiarazioni di adesione alla speciale procedura “Rottamazione-quater” delle cartelle, prevista dalla legge di bilancio 2023. Il nuovo termine per la presentazione delle domande all’Agenzia delle entrate-Riscossione passa dal 30 aprile 2023 al 30 giugno 2023.E’ differito al 30 settembre 2023,invece del 30 giugno 2023, il termine entro il quale l’Agenzia delle entrate-Riscossione trasmetterà, ai soggetti che hanno presentato le suddette istanze di adesione, la comunicazione delle somme dovute per il perfezionamento della definizione agevolata. La scadenza per il pagamento della prima o unica rata,originariamente fissata al 31 luglio 2023, slitta al 31 ottobre 2023.