da Dr. Alberto Di Muria
Padula-Il nostro stomaco ha fisiologicamente ottimi meccanismi di protezione dall’acidità dei succhi gastrici, permettendo così l’avviarsi della digestione e l’assorbimento di nutrienti dagli alimenti e principi attivi dai farmaci. Lo stomaco, infatti, è rivestito da una barriera protettiva, che isola le pareti dello stomaco dall’acido cloridrico, ma può succedere che le sue difese si indeboliscano, esponendo coì la mucosa gastrica all’ambiente acido dello stomaco. Così l’esposizione cronica ai succhi gastrici, o l’esposizione continua a farmaci antinfiammatori, infiamma le pareti dello stomaco, causando problematiche come la gastrite e l’ulcera.
Per prevenire o trattare le manifestazioni ulcerose, il trattamento prevede l’utilizzo dei farmaci gastroprotettori, il cui scopo è quello di proteggere la mucosa gastrica. In base al meccanismo d’azione abbiamo due classi di farmaci: quelli che inibiscono o neutralizzano la secrezione acida dello stomaco, dove troviamo gli inibitori della pompa protonica, gli antagonisti dei recettori istaminici H2 e gli antiacidi, e quelli che agiscono da protettori della mucosa gastro- duodenale, come il sodio alginato e il misoprostolo. A seconda della patologia, il trattamento può essere limitato, circoscritto all’assunzione di un farmaco potenzialmente dannoso per la mucosa gastrica, o duraturo nel tempo a scopo terapeutico o preventivo.
Per quanto l’azione benefica sia effettiva, si è osservato come l’uso di questa categoria di farmaci, in particolare degli inibitori della pompa protonica, per via della loro azione prolungata e inibente sulla secrezione acida potrebbero causare l’insorgere di effetti secondari importanti. La secrezione acida dello stomaco, infatti, svolge un’importante ruolo nella difesa contro i patogeni che vengono inavvertitamente ingeriti, per cui quando questo ambiente acido viene impedito si alza l’esposizione dell’organismo a infezioni, che possono interessare l’apparato gastrointestinale e polmonare. Aumentando il pH dell’ambiente gastrico, poi, si riduce anche la capacità dello stomaco di assorbire micronutrienti, con l’organismo che va in contro a carenza di vitamine, ferro, proteine e minerali. Queste carenze a lungo termine possono manifestarsi come l’insorgenza di patologie come l’osteoporosi e artrite.
È importante sottolineare come i dati su queste problematiche sono ancora in via di sviluppo, e come la pericolosità di questa categoria di farmaci è legata anche ad un uso scorretto che se ne fa in situazioni in cui la loro assunzione non è realmente necessaria, ma anzi più dannosa del sintomo stesso.