da Maria Giovanna Santucci
Di questo e di altro si parlerà domenica 23 aprile ore 16,30 nel Teatro Annabella Schiavone c/o la Parrocchia “S. Eustachio” in Salerno.
Proteina Spike: Long Covid ed eventi avversi fra prevenzione e principi di terapia.
Le persone affette da long COVID potrebbero avere ancora Proteine Spike nel sangue?
Ne parleranno con la dr.ssa Loretta Bolgan ricercatrice e consulente scientifico in ambito analitico e tossicologico farmaceutico e ambientale: la Prof.ssa Maria Luisa Chiusano, Dr. Rocco Leone, Dr. Francesco Cristiano, Dr. Francesco Cortellessa e dal Dr. Dario Giacomini, Presidente dell’associazione ContiamoCi.
Modera l’evento Carlo Ceresoli direttore di liberamentenews.it
La proteina spike (in italiano “punta” o “chiodo”) è il principale meccanismo che il virus nel SARS-CoV-2 utilizza per infettare le cellule bersaglio.
Le persone affette da long COVID potrebbero avere ancora proteine spike nel sangue, forse responsabili dei diversi sintomi riferiti dalle persone molto tempo dopo il primo contatto con il virus.
Per la sua fondamentale importanza nel processo di infezione, la proteina spike di SARS-CoV-2 è uno dei bersagli farmacologici più studiati.
Bloccarne il funzionamento vorrebbe dire impedire al virus di infettare le cellule bersaglio, rendendolo quindi innocuo.