SALERNO – IL PIANO DI RIENTRO NON E’ UN LIBRO DELLE FAVOLE

 

 

da Alfonso Malangone

(Ali per la Città)

 

SALERNO – I Consiglieri Comunali sono chiamati a deliberare, Lunedì prossimo, il Documento Unico di Programmazione 2023-2025, elaborato preliminare alla stesura del Bilancio di Previsione per lo stesso triennio. Secondo la normativa vigente, il DUP è il principale strumento di programmazione per gli Enti e punto di partenza per altri documenti, qui omessi per brevità, che completano il ciclo della progettazione preliminare alle scelte future (fonte: TUEL). Nei fatti, molte cose sono cambiate dall’anno della sua istituzione, il 2011, e molti provvedimenti hanno offuscato la sua importanza fino a metterne in discussione, addirittura, la sua utilità.

La programmazione è un processo di acquisizione ed elaborazione di dati finalizzato a predisporre un insieme di informazioni a sostegno della concreta attività amministrativa. La puntuale valutazione di fatti e circostanze costituisce, quindi, la premessa per conseguire l’obiettivo del benessere della collettività in un quadro di equilibrio tra risorse disponibili, le Entrate, e quelle da usare per fronteggiare le spese per i servizi, le Uscite. In sostanza, se la programmazione fosse adottata con successo, le conseguenze sarebbero il miglioramento della qualità della Città e una giusta contribuzione fiscale imposta ai cittadini. Purtroppo, guardando alle nostre cose, qualche perplessità non manca sull’utilizzo proficuo della previsione nel corso degli anni. Un Bilancio squilibrato, con un Disavanzo di € 169,9milioni da ripianare fino al 2044, e un territorio degradato e martoriato, privo della necessaria manutenzione, con opere che non si è neppure in grado di sostenere, salvo errore, dimostrano che non si è acceso, per tempo, alcun campanello di allarme e che le delibere annuali dei DUP, dei Bilanci di Previsione e degli altri elaborati, sono stati semplici adempimenti rituali di disposizioni di Legge. Non ci vuole molto a dimostrarlo. Se il DUP fosse davvero documento di guida per la elaborazione del Bilancio di Previsione e se quest’ultimo fosse davvero frutto di una attenta individuazione, quantificazione e utilizzo delle risorse, allora qualcuno dovrebbe spiegare come mai i totali delle colonne delle Entrate e delle Uscite dei documenti della previsione abbiano presentato valori anche ben superiori al Miliardo di Euro mentre gli stessi totali dei Consuntivi siano stati, sempre, non superiori ai 500/600milioni (fonte: Bilanci). Una domanda: “che senso ha pensare in grande e, poi, chiudere in piccolo”? In realtà, dovremmo prendere atto che, da tempo, le ‘favole per bambini’ forse sono più veritiere delle ‘favole per adulti’, neppure a lieto fine. Detto con rispetto.

In ogni caso, a leggere il DUP da deliberare, non si può nascondere una sua inadeguata elaborazione rispetto ai principi di redazione di un valido documento di programmazione che, per definire le prospettive della Città, deve innanzitutto ipotizzare gli effetti prodotti sull’economia locale dall’andamento di quella nazionale, tenuto conto della vigente situazione demografica. Ebbene, sotto il primo aspetto, al profluvio di dati, con relativi grafici, non segue uno studio sulla composizione dei settori produttivi e dei comparti che sono rappresentati nel nostro territorio. Uno studio avulso dalla realtà, senza la individuazione degli intrecci con le attività produttive, è davvero privo di valore. Sotto l’aspetto demografico, poi, il calcolo dei residenti, divisi per età e sesso, e la quantificazione delle famiglie per numero di componenti, sono indicatori del tutto estranei alla finalità del documento. Mancano i valori econometrici, come si dice con parola colta, in grado di misurare gli effetti del livello di scolarizzazione, della dispersione scolastica, dell’età e della professionalità presente tra chi cerca un posto. Pagine e pagine di numeri ‘asettici’, senza collegamenti con i problemi dei giovani e dei lavoratori, non possono essere costituire un lavoro preparatorio per chi ha la responsabilità della Città. In sostanza, se fossero necessarie delle prove per dimostrare l’inutilità del DUP, i criteri seguiti per la sua elaborazione sarebbero più che sufficienti. Come si dice: “bastano e avanzano”.

Con queste premesse, deliberare il documento non ha davvero alcun effetto pratico. Come non l’ha la delibera, entro il prossimo 30/04, del Bilancio di Previsione, soprattutto se, come d’uso, chiuderà con valori Miliardari improponibili per la nostra comunità. Forse, potrà servire a solleticare l’orgoglio di coloro che attribuiscono ai ‘favolosi’ numeri il compito di offrire l’immagine di una Città europea che, nei fatti e nelle statistiche, è più vicina a qualche località in via di sviluppo.

La realtà della nostra vera condizione è nel piano di rientro dal Disavanzo, nel livello della tassazione, nella qualità urbana e di vita, nonché nei sacrifici che saranno necessari per riequilibrare una condizione finanziaria da ‘dissesto’, salvo errore. Peraltro, proprio dal DUP emerge un’altra criticità. Secondo gli accordi sottoscritti con il Ministero dell’Economia, ben € 77,0milioni dovranno essere recuperati dall’alienazione del patrimonio immobiliare, il cui dettaglio è riportato nel capitolo ‘Piano delle alienazioni e valorizzazioni patrimoniali’ del documento. Premesso che nel DUP dello scorso anno la pagina era bianca, c’è da osservare che l’elenco ora presente venne aggiornato con la delibera di Giunta n. 254, del 19/07/2022, e di Consiglio n. 23, del 26/07 successivo, e che esso enumera beni e aree per un totale di 44,7milioni. C’è poi un altro elenco, non meglio definito e la cui finalità appare dubbia, con l’indicazione ‘piano vendite Ottobre 2018’. Forse, per dare credibilità al lavoro di programmazione, si dovrebbe iniziare dalla compilazione di un unico elenco, magari più chiaro. E, anche dire come si farà a vendere beni per € 77,0milioni avendone a disposizione solo per € 44,7. Chissà che non si deciderà di vendere anche l’anima dei cittadini, dopo averli privati della storia.

La Città non potrà mai migliorare la sua condizione con adempimenti formali deliberati nel corso di riunioni formali. La gravità della situazione chiede la diffusione della verità, non di documenti privi di qualsiasi credibilità. Detto con il dovuto rispetto.

 

Alfonso Malangone – Ali per la Città – 25/03/2023

P.S.: la ricostruzione è avvenuta sulla base di notizie acquisite da fonti diverse. Si fa salvo ogni errore.

 

 

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