La Fed alza i tassi dello 0,25

da Filippo Ispirato
A Washington la Banca Centrale Americana ha alzato i tassi di interesse dello 0,25% e e porta il costo del denaro in una forchetta fra il 4,75% e il 5%, ai massimi dal settembre 2007. Inoltre evidenzia che ulteriori rialzi potrebbero essere necessari qualora l’inflazione dovesse continuare a mantenersi a livelli elevati.
“Il sistema bancario americano è solido, resiliente e ben capitalizzato”, assicura il presidente della Fed, osservando comunque come nelle ultime settimane sono “emerse serie difficoltà in un numero di piccole banche”. Problemi – assicura Jerome Powell – che non mettono a rischio i risparmi dei correntisti: sono al “sicuro”, “abbiamo gli strumenti per proteggere i depositi” e “siamo pronti a usare tutti i mezzi a disposizione per mantenere la sicurezza del sistema bancario”. Il presidente della Fed comunque ammette che le recenti tensioni hanno spinto la banca centrale a ipotizzare una pausa nell’aggressiva campagna di rialzi portata avanti. Poi però è emerso un “forte consenso” per una mini-stretta così da dimostrare l’impegno a combattere la galoppata dei prezzi. L’inflazione, spiega Powell, resta “troppo elevata” e la “strada per riportarla al 2% è ancora lunga e accidentata”. Per questo saranno probabilmente necessari ulteriori rialzi del costo del denaro.
La Federal Reserve stima di arrivare alla fine dell’anno con tassi in media del 5,1% ma “se necessario” potrebbe alzarli anche oltre. Alla fine del 2024 il costo del denaro è previsto invece intorno al 4,3%, in controtendenza con quanto ipotizzato ad inizio anno in cui si prevedeva un calo dei tassi già enlla seconda metà del 2023.
Ha aggiunto Powell comunque che siamo davanti ad una situazione ancora piuttosto fumosa in quanto la recente crisi bancaria potrebbe avere un effetto disinflazionistico e frenare la crescita dei prezzi.
Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione è invece previsto per quest’anno al 4,5% negli Usa. Più dei tassi è comunque la crisi delle banche a dominare la conferenza stampa seguita alla due giorni di riunione, con Powell in campo a difesa dell’azione rapida e forte delle autorità.

 

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