da Nicola Femminella
(docente – scrittore – storico)
Nella mattinata dell’8 febbraio scorso Omignano, piccolo borgo ai piedi del monte Stella, ha sentito riecheggiare nelle sue stradine accenti di allegria e il vocio di una quarantina di alunni delle prime classi della scuola media “Gino Rossi Vairo” di Agropoli, che hanno invaso l’abitato. Qui circa 600 abitanti trascorrono il loro tempo lento, con le case e i luoghi di lavoro sul punto di chiudere i battenti, perché anch’esso patisce il fenomeno dello spopolamento che ormai minaccia l’intero Cilento. Accompagnati dai docenti, sono giunti in visita al paese, attirati dalla denominazione che questo si è data di recente e di cui non comprendono del tutto il significato: “Omignano il paese degli aforismi”. Ci ha pensato a svelarlo Menotti Lerro, poeta, scrittore e drammaturgo, ormai al culmine della sua affermazione non solo in Italia, che trascorre tratti della sua vita nel paese. Sui muri delle case, delle strade, dei giardini sparsi nell’intero abitato, ha fatto affiggere oltre cento mattonelle di fine ceramica cilentana che recano in bella scrittura altrettanti aforismi. Sono, questi, composizioni di un genere letterario formate di poche parole, ma ricche di attestazioni e ammonimenti, massime e verità, lasciateci dai poeti e dagli scrittori più noti della letteratura mondiale, accanto ai quali compaiono quelli degli autori viventi. Gli aforismi, è noto, enunciano considerazioni, riflessioni, messaggi, pensieri che gli autori dedicano ai lettori, per indurli a meditare sull’argomento che propongono e comunicano. Per i giovani sono stimoli concreti ed efficaci che, seminati nel loro animo, possono procurare sprazzi di apprendimento tangibile e ritagli di formazione culturale e umana. Una lodevole iniziativa di Menotti Lerro ideatore del Triangolo Culturale del Cilento antico (Omignano-Paese degli Aforismi; Salento-paese della Poesia; Valle della Lucania-sede del Cento Contemporaneo delle Arti), cuore della Scuola Empatica e della Piramide Culturale formata dallo studioso con tutti i paesi che hanno aderito all’Empatismo, il movimento artistico, letterario e filosofico, figlio della “complessa modernità che stiamo vivendo” in un’epoca storica nella quale è richiesta maggiore empatia tra gli uomini e verso la natura minacciata da catastrofici cambiamenti climatici. Non a caso ad esso hanno aderito scienziati, poeti, artisti, illustri uomini di cultura, facenti parte della comunità nazionale ed internazionale. Gli abitanti del luogo hanno accolto l’iniziativa con simpatia, contribuendo all’acquisto della mattonelle che hanno voluto affisse sulle facciate delle proprie abitazioni. Una comunità ravvivata dal vento fecondatore della cultura, che nei tempi passati coltivava i valori della civiltà contadina con atti semplici, ma fortemente intrisi di solidarietà e profondo senso di appartenenza.
Torniamo ai ragazzi in giro nelle strade del paese. Appena scesi dal pullman non hanno ascoltato con attenzione quanto ha introdotto Menotti lerro sull’esperienza che avrebbero vissuto, venendo ad Omignano. Dedicavano maggiore riguardo ai telefonini comparsi nelle loro mani e subito utilizzati per i mille usi che ne fanno. I ragazzi ignoravano del tutto cosa potesse essere scritto sulle prime mattonelle sottoposte alla loro visione. Dopo aver assunto il significato della parola aforisma e compreso lo scritto comunicativo di alcune, i loro occhi sono diventati più penetranti e sono rimasti fissi sulle frasi per alcuni minuti. Queste, lette più volte, erano decodificate, aiutandosi l’un l’altro; chiedevano agli accompagnatori la spiegazione definitiva e dettagliata; ponevano domande sugli autori. Appena ottenuta la risposta esplicativa, definitiva per quanto riportato sulla mattonella attenzionata, acceleravano il passo per portarsi verso la mattonella più vicina e leggerne l’enunciato. La curiosità li invitava a proseguire; i telefonini erano finiti negli zainetti. Ora le frasi, subito comprensibili, venivano “assalite” e socializzate dai ragazzi, ansiosi di esprimere un giudizio in base al grado di condivisione che provavano per ciascuna di esse. Ho particolarmente apprezzato la discussione che hanno intessuto sull’aforisma di Walt Disney che, se non ricordo male, diceva “se lo puoi sognare, puoi farlo”. I ragazzi hanno riferito che devono coltivare alla loro età i sogni per il loro futuro, perché molti potranno essere realizzati con l’impegno e la buona volontà. In fondo, affermano, le mattonelle sono un sogno per Omignano. Un piccolo paese, isolato e lontano dalle strade importanti, è riuscito a farsi visitare da studenti provenienti da paesi viciniori, perché si è inventato un modo speciale per attirare i forestieri e animare l’abitato. Ci è piaciuta questa loro considerazione; insieme a Lerro e alla prof. Giusy Rinaldi e ai docenti dei ragazzi, si è sottolineato che i nostri paesi interni del Cilento hanno infinite risorse di gran pregio da offrire ai visitatori. Occorre saperli rendere accoglienti e farli conoscere. Ma i dialoghi che si accendevano nelle viuzze tra i ragazzi e noi accompagnatori si arricchivano di luce luminosa come le stelle in una notte d’estate. Si succedevano l’uno all’altro con improvvisazioni impensabili. La grandezza dei poeti e la piccola dimensione del borgo creavano un contrasto che accendeva la fantasia. Meraviglia e magia, quando dalle case sono uscite alcune donne del paese che hanno accolto col sorriso i ragazzi, offrendo loro dolcetti e caramelle. Una scena d’altri tempi ma di una bellezza straordinaria. Le donne del posto a rappresentare l’antico rito dell’accoglienza, rispetto allo sconosciuto che giungeva fin qui per svariati motivi, e si fermava presso le fontane per dissetarsi con l’acqua limpida e pura durante il viaggio. Il parroco del paese ha lasciato aperta, la chiesa di San Nicola, dove abbiamo fatto una piccola sosta, per ammirare le immagini di due magnifici dipinti e il gruppo di statue nelle nicchie, aggiungendo che l’edificio relihioso conserva anche le spoglie di Giulia Rocca, figlia del marchese Domenico Rocca, discepola di Giambattista Vico e amore disperato dello stesso. Anche per queste brevi spiegazioni i ragazzi sono apparsi concentrati nell’ascolto. Al termine il gruppo degli studenti è risalito sul pullman, lasciandoci i loro saluti gioiosi, dopo averci assicurato il loro ottimo indice di gradimento per la gita trascorsa. Ci hanno riferito che ora, avendo conosciuto gli aforismi, certamente ne troveranno altri per fare una bella raccolta da regalare ai compagni delle altre classi. Abbiamo risposto che l’idea è bella e lo sarà di più se la realizzeranno. Ormai hanno appreso che un sogno può diventare realtà, in linea con la Scuola Empatica che cammina veloce verso i suoi obiettivi. Infatti, affissa ad un palazzo nella piazza del paese, campeggia il disegno della Piramide con i nomi dei paesi che ne fanno parte, ai quali dobbiamo aggiungere i nomi di altri otto comuni del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro, che in questi giorni ci hanno fatto pervenire la loro adesione all’Empatismo. Tutti si impegneranno a riempire di iniziative culturali i borghi coinvolti, perché la conoscenza e la valorizzazione delle nostre risorse, insieme al potenziamento culturale dei cittadini e dei giovani, sono il traino per uno sviluppo delle nostre zone interne e unico rimedio per ripopolarle di nuova vita.
Affettuose congratulazioni all’esimio Prof. Menotti Lerro, poeta, scrittore e drammaturgo, per l’importante iniziativa che ha ideato: ‘’ il Triangolo Culturale del Cilento antico’’ ,simbolo della nota Scuola Empatica e della Piramide Culturale,a cui hanno aderito anche sei borghi del Vallo di Diano, per le interessanti risorse da offrire ai visitatori e ai turisti: Sassano,il paese delle orchidee, Montesano Sulla Marcellana, il paese dell’acqua,Sanza,il paese dell’accoglienza,Padula, il paese dei Certosini, Polla ,il paese dei libri,e Teggiano,il paese della principessa costanza.