Con questo appello desidero rivolgermi alle competenti istituzioni interessate a vario titolo alla vexata quaestio che attanaglia il Presidio Ospedaliero di Polla ” Luigi Curto” specificamente circa la chiusura del punto nascita.
Il sistema Ospedaliero del Presidio di Polla è al collasso eppure un’ulteriore batosta non tarda ad arrivare. Un altro servizio rischia di essere smantellato. Secondo un piano di rientro regionale emanato dal governatore i punti nascita con meno di 500 parti all’anno dovranno essere chiusi entro i prossimi mesi. Tuttavia le domande e i disaccordi su questa decisione incrementano sempre più il brusio dei dissensi. Infatti, leggendo attentamente l’articolo 32 della Costituzione, si può notare come la garanzia della “tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività ” viene a mancare, soprattutto se si considera che l’ospedale di Polla ha subito tracolli non indifferenti a causa dei continui tagli.
Alla luce di questo principio, l ’interesse del cittadino – che dovrebbe essere al primo posto nella scala dei valori del buon politico – scende inesorabilmente sempre più giù, scalzato dal volere del portafoglio, e il silenzio che accompagna ciò è tanto inquietante quanto fastidioso.
Il mio vuole essere un appello per salvare questo punto nascita che si trova in posizione strategica per tutti noi abitanti del Vallo di Diano e delle zone che ruotano attorno al Vallo in cui si trova l’Ospedale stesso.“Condizioni orograficamente difficili” è una definizione persino troppo blanda per descrivere il nostro territorio e le zone limitrofe, caratterizzato da una pessima viabilità e dal traffico intenso soprattutto nei periodi di maggior flusso turistico sulla rete Autostradale che attraversa il Vallo di Diano.
I numeri stabiliscono a 500 parti annui gli standard di sicurezza, ma, valutando pro e contro, le distanze che si verrebbero a creare chiudendo il punto nascita di Polla, la specifica conformazione del territorio e la relativa viabilità della rete Autostradale aumenterebbero notevolmente i rischi per le future mamme, creando oggettive e certe situazioni di pericolo laddove oggi non ve ne sono.
L’ invito che rivolgo a tutti, a partire dal Ministro , dal Presidente della Regione, alle istituzioni Locali e fino all’ultimo funzionario impegnato nel mondo della sanità, è quello di fare attenzione alle reali criticità del territorio dove insiste l’Ospedale di Polla. Esso è un importantissimo crocevia che non deve essere chiuso, ma piuttosto, messo nelle condizioni di rendere più efficace il servizio alla gente. Non si capisce perché si
voglia lasciare morire il territorio, abbandonandolo a se stesso. Ognuno faccia la sua parte e le proprie riflessioni e ne tragga le conclusioni e i buoni propositi per garantire i servizi necessari.
Il portavoce di Fratelli d’Italia di Teggiano
Paolo Carrano