PD: l’effetto Schlein visto da Andria e De Simone

 

aldo bianchini

On. Elly Schlein - segretaria PD

SALERNO – Saranno pure due personaggi, Alfonso Andria e Andrea De Simone, ma ormai sono ridotti al rango di “politici di insuccesso” e, quindi, con pochissime possibilità di ritornare nell politica che conta; ma sono allo stesso tempo personaggi che, comunque, hanno dato alla città di Salerno ed all’intera provincia una linearità ed una trasparente amministrazione della cosa pubblica che da qualche decennio sembrano essere svanite nel nulla.

E’ giusto e rispettoso per la loro storia riflettere su quanto di tanto in tanto, e con molto garbo, dichiarano in merito alle vicende politiche che si susseguono con una velocità impressionante.

La loro ultima riflessione riguarda le recenti primarie del PD che hanno registrato il trionfo della neo iscritta Elly Schlein.

 

 

Dr. Alfonso Andria

Comincio dall’ex consigliere comunale di Salerno – presidente della provincia – eurodeputato e senatore Alfonso Andria che, a mio avviso, ha detto un cosa molto sensata che nessuno aveva pronunciato fino ad ora: “Non capirò mai perché il segretario di un partito deve essere eletto da persone che a quel partito non sono iscritte o che sono addirittura iscritte ad altri partiti. È accertato che c’è un 22% che proviene dal M5S”. Difatti questa ostentata ostinazione di voler far credere a tutti nella democraticità di un partito aperto a tutti può diventare, come diventa, un elemento di seria turbativa di legittime elezioni che dovrebbero essere lasciate esclusivamente agli iscritti; altrimenti non si vede l ragione di doveri iscrivere.

Ma l’altra cosa che il sen. Andria, forse turandosi il naso, mette in evidenza è il fatto che fosse successo il contrario (cioè se avesse vinto Bonaccini) probabilmente la Schlein sarebbe andata via spaccando definitivamente il partito. Analisi che condivido perfettamente, anche se il mio parere conta quanto l’asso di bastoni in una briscola a denari. Una riflessione che per il sen. Andria può anche diventare il giusto viatico per l’avventura che si accinge a tentare nella cosiddetta “Rete dei popolari” che negli ultimi giorni si è riunita a Roma.

 

Dr. Andrea De Simone

Molto meno scettico l’ex presidente della provincia – europarlamentare e senatore Andrea De Simone che ha detto “… se la nuova segretaria dovesse cambiare davvero metodi e abitudini, farebbe una cosa buona per lei, per la Campania e per la sinistra italiana e non si farebbe travolgere dalla tattica della sopravvivenza … il banco di prova per Schlein è la Campania … De Luca si è sempre schierato con chi ha vinto a Roma perché ha sempre avuto bisogno del sostengo nazionale del partito. Negli anni successivi al ’92 abbiamo fatto tante denunce documentate su varie questioni, ma le istanze non hanno mai avuto risposta. Il partito lo ha sempre protetto … Spero che la Schlein non lo appoggi. Si è schierata contro i capibastone, che hanno votato per Bonaccini. Che fa, stringe un patto con loro? Stavolta c’è possibilità di bloccarlo. Lei può fare molto per la trasparenza e può recuperare chi non è andato ai gazebo o a votare …” (fonte Il Mattino).

Troppa acredine contro De Luca traspare ancora oggi, dopo trent’anni, dalle parole di De Simone; non è questo il modo per combattere il kaimano; meglio privilegiare il piano politico come sta facendo, in silenzio, l’ex senatore Andria.

 

 

One thought on “PD: l’effetto Schlein visto da Andria e De Simone

  1. Apprezzo la chiarezza che si rileva nell’articolo e condivido il pensiero di chiusura del Direttore Bianchini.

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