Aldo Bianchini
SALERNO – La novità clamorosa è arrivata, anche se clamorosamente in ritardo rispetto alla destra, anzi e sempre clamorosamente la scelta di una donna ai vertici del Partito Democratico sembra una brutta copia, oltretutto sbiadita, della scelta al femminile per la Presidenza del Consiglio dei Ministri da parte della destra.
Ma la cosa più clamorosa è che la donna-PD (iscrittasi al partito quando non ne poteva fare più a meno) sarà costretta a fare fuori, subito, le due-tre donne che fino a questo momento hanno rappresentato malissimo, più di tutti e di tutte, il PD: Debora Serracchiani, Simona Malpezzi, Paola De Micheli, ed altre; mentre dall’altra parte diverse donne sono risalite verso i vertici del partito e della destra.
Dunque la Elly Schlein ha stravinto contro un incartapecorito Stefano Bonaccini (incastrato nel becero correntismo) in maniera clamorosa sull’onda emozionale dei cambiamenti radicali della destra che hanno colpito, comunque clamorosamente, non i vertici e la base dello stesso PD ma coloro i quali che, pur non essendo iscritti (clamorosa ed epocale distorsione universale quella di consentire ai non iscritti di votare) come non lo era la stessa Elly, si sono clamorosamente divertiti a sovvertire le regole del gioco. E tutto questo solo per far apparire “democratico” ciò che di democratico non ha niente. Clamoroso !!
Una esigenza di radicale cambiamento che, clamorosamente, non è stata avvertita dal 75% dei cosiddetti deluchiani in provincia di Salerno (fatta eccezione per la sempre ed unica pensatrice ma spesso inascoltata Anna Petrone) che, come volevasi dimostrare, sono costituiti essenzialmente da uno stuolo enorme di cinghialini senza cervello che seguono il cinghialone capo-branco dovunque Egli decida di andare.
Un errore strategico, anche questo clamoroso, del governatore Vincenzo De Luca ?, è troppo presto per dirlo, vedremo.
E ora si aprirà la disgregazione del partito o la stessa Schlein sarà costretta a clamorosi compromessi o finirà dritta dritta nelle fauci dei Cinquestelle ?
In proposito, a poche ore dal voto, mettendoci la faccia si è ben espresso l’on. Piero De Luca con un suo post su FB: “Sarà decisivo anzitutto fare ogni sforzo per mantenere unito il Partito, nel rispetto della sua pluralità e ricchezza culturale, progressista, riformista, popolare, evitando il rischio di frantumazioni o divisioni”. Condivido, anche se Piero ha dimenticato un aspetto importante e cioè che il PD di oggi non ha nulla del glorioso PCI di ieri, ed oltretutto è ormai invaso clamorosamente dalle vincenti falangi della ex Democrazia Cristiana contrarie, per principio, a tutti i principi della sinistra.
Forse ho abusato troppo dell’avverbio “clamoroso” e delle sue varie forme letterali; per me è stato il modo più semplice per commentare un fatto di per se semplicemente clamoroso, quanto inutile e tardivo.