Aldo Bianchini
VALLO di DIANO – Non badate ai riferimenti storici, soprattutto alle date, perché fatalmente potrebbero esserci errori formali legati, più che altro, al lungo tempo trascorso dalla loro fondazione.
Concentratevi, piuttosto, sul contenuto e sulla sostanza di quanto sto scrivendo nell’umile tentativo di ricostruire almeno i passaggi principali della lunga storia delle BCC (banche di credito cooperativo) che per alcuni decenni hanno contrassegnato la vita politica-economico-finanziaria-lavorativa dell’intero territorio valdianese; ma anche vicende personali, spesso dolorose, che sono sicuramente andate oltre quella che doveva essere la giusta dimensione per la crescita del territorio.
Tra gli anni ’70 e ’80 aprirono i loro battenti la Bcc Sassano e la Bcc Buonabitacolo che andarono ad affiancare la già esistente, ma ancora non fortemente consolidata, Bcc Monte Puno di Roscigno/Laurino che più o meno in quegli anni arrivò nel Vallo dalla non lontana Valle del Calore.
Va fatta subito una prima distinzione; quella di Roscigno/Laurino nacque per iniziativa della famiglia Albanese con l’aggiunta di alcuni personaggi roscignoli impegnati nel mondo del lavoro, dei trasporti e delle professioni; niente a che fare con la politica, almeno ufficialmente.
Le due direttamente valdianesi (Sassano e Buonabitacolo) nacquero, dal mio punto di vista esterno e disinteressato, più per motivi politici che per una vera e propria risposta alle esigenze del territorio. Motivi simili ma contrapposti a quelli della Monte Pruno.
La Bcc Sassano venne alla luce ad opera di quattro cinque professionisti (i soci fondatori, il professore Nicola Femminella, il medico Antonio Calandriello e l’avvocato Antonio Di Novella) sagacemente impegnati, sotto l’imput del democristiano per eccellenza avv. on. sen. Michele Pinto, con la Democrazia Cristiana nella lotta durissima contro il Partito Socialista che aveva mandato a casa le storiche giunte democristiane.
La Bcc Buonabitacolo per iniziativa di un gruppetto di politici applicati all’imprenditoria che intendeva frenare, se non proprio azzerare, lo strapotere locale e nazionale del socialista on. dr. Enzo Mattina.
La Bcc Monte Pruno/Roscigno/Laurino, forse la prima del Cilento medio-alto, arrivò nel Vallo di Diano per il lungimirante intuito di Michele Albanese (rampollo della nota famiglia) che si avviava al galoppo verso la direzione generale dell’istituto di credito che divenne presto il più forte in termini di raccolta e distribuzione dei risparmi.
Le motivazioni e gli interessi, quindi, erano spiccatamente diversi tra le tre banche di credito che, bisogna riconoscere, hanno ben operato per un lungo periodo di tempo portando una ventata di aria nuova ma anche concreti benefici alle popolazioni valdianesi.
Il compianto dr. Antonio Calandriello per la Sassano e il dr. Angelo De Luca per la Buonabitacolo con la loro azione tecnica e qualificata hanno lasciato una traccia profonda sia nella storia delle due banche ma anche nella mente e nei ricordi dei tantissimi soci-clienti che in poco tempo riuscirono a conquistare attraverso benefici comuni e ben distribuiti. Poi arrivarono le dolorose vicende interpersonali incentrate sulla conquista di spazi di potere, le assunzioni di favore sbagliate, i piaceri personali, gli incarichi ben remunerati, l’acquisto delle piscine volanti e/o delle auto ad uso personale, ecc. ecc.; e tutto è naufragato sotto i colpi ben assestati (con grande astuzia imprenditoriale ed in tempi non sospetti) dall’irruente espansione della Bcc Cilento che oggi incomincia a battere qualche colpo a vuoto, ma questo lo analizzeremo nelle prossime puntate.
Scomparse quindi le Bcc di Sassano e di Buonabitacolo, più per ignavia dei rispettivi gruppi dirigenti che per capacità della Bcc Cilento, sul campo è rimasta soltanto la Bcc Monte Pruno (ora diventata vera banca del territorio) che pur muovendosi, bisogna dirlo, nel primario interesse identificativo ha avuto sul posto di comando un uomo come Michele Albanese che è riuscito magnificamente a sintetizzare e miscelare con quelle della banca anche le aspettative del territorio, mantenendosi ancora fuori dalla politica. Un manager con i fiocchi che bisognerebbe rivalutare molto più frequentemente agli occhi di tutti perché, oltre ad aver dimostrato di essere un ottimo condottiero, aveva previsto tutto quello che sarebbe successo ed aveva cercato di salvare sia la Bcc Sassano che la Bcc Buonabitacolo. Un tentativo finito male soltanto a causa della guerra-fredda che i due condottieri avversi gli portarono negli anni tra il 2015 e il 2019; forse perché si sentivano scavalcati da un signore venuto da lontano, fuori dalla politica, pragmatico e lontano mille miglia dalla Bocconi, ma molto radicato, invece, su un territorio (e nell’immaginario collettivo) che tendenzialmente doveva essergli estraneo e che Lui ha saputo conquistare alla grande. Tutti a correre verso la Bcc Cilento (nelle fauci del lupo ?) con chissà quali ipotetiche aspettative e con le attuali evidenti e cocenti delusioni.
Non a caso e non per caso all’inizio del 2023 l’ho indicato come l’uomo dell’anno 2022 insieme all’armatore Agostino Gallozzi.
Appuntamento alla prossima puntata.
Caro Direttore correggerei il titolo in “dove sono le DUE gloriose Bcc del Vallo di Diano?” perché la terza (incomodo), ed unica, c’è e ci sarà ancora per molto, con dispiacere di qualche denigratore che lei ben conosce.