Da Luciano Di Gianni
Ancora una sconfitta per la Salernitana. Non basta l’avvento del tecnico portoghese Sousa per dare una sterzata e porre fine all’emorragia dei granata, in crisi di gioco e risultati ormai da mesi. Nelle ultime undici gare la squadra del presidente Iervolino ha conquistato la miseria di cinque punti.
Dura un’ora la resistenza della Salernitana al cospetto della ben più quotata squadra capitolina, vogliosa di riscatto dopo la clamorosa sconfitta per 3-1 ad opera dei campani. L’undici allenato da Sarri si impone all’Arechi grazie ad un secondo tempo nel quale viene fuori la maggiore qualità tecnica dei biancocelesti dell’ex patron Lotito, oggi assente all’Arechi.
I granata, scesi in campo con qualche novità tra le proprie file – vedi l’impiego di Crnicoj in mediana- giocano una discreta prima frazione, riuscendo ad arginare le folate biancocelesti, tuttavia senza riuscire a pungere. Oltre ai buchi difensivi, preoccupa la sterilità offensiva dei granata palesatasi nelle ultime settimane. I granata non vanno in gol da quasi quattro partite.
Nella ripresa la Lazio parte forte, mettendo sotto i granata, che capitolano all’ora di gioco quando Immobile – a digiuno da diverse settimane in campionato- deve solo spingere in rete un cross rasoterra perfetto di Marusic proveniente dalla destra. Come accade da tempo, una volta subito lo svantaggio l’undici granata non trova più la forza di reagire, cadendo in una sorta di depressione che, complice anche il maggior tasso tecnico dell’avversario, pone fine anzitempo a qualsiasi speranza di riprendere il match. Dopo qualche minuto, l’incomprensione tra Sepe e Pirola spiana la strada a Immobile, lesto a incunearsi e a procurarsi il penalty che di fatto chiude la contesa.
Nel finale di gara la Lazio sbaglia un penalty concesso per una trattenuta di Bronn, che complici le proteste successive, verrà anche espulso. Dal dischetto Luis Alberto si fa ipnotizzare da Sepe e tira clamorosamente a lato sulla ribattuta. I granata restano a quattro punti dalla zona retrocessione complice la sconfitta dell’Hellas a Roma, ma la sensazione è che ci sarà molto da soffrire e lavorare. Difficile aspettarsi un cambio di rotta repentino dopo l’arrivo del neo tecnico, che prima del match di domenica aveva avuto solo pochi giorni per preparare la gara. Ora i granata hanno bisogno di ritrovare la verve e la qualità dei loro uomini migliori per tirarsi fuori dalle sabbie mobili.