COOPERATIVE: sono arrivate le comiche finali ? e dove sono finiti gli investigatori che fecero tremare Salerno ? … intanto parlano Peppe Ventura e Roberto Celano

 

Aldo Bianchini

"Sistema Salerno" il quadro pubblicato il 7.11.21 da Il Mattino

SALERNO – Amici lettori, ma anche distratti e casuali osservatori, oggi voglio darvi un consiglio spassionato: “Quando a Salerno scoppiano come cannonate le inchieste giudiziarie sui potenti state tranquilli, rimanete al vostro posto, comodamente seduti in poltrona, perché in breve tempo da quell’azione travolgente, anche con perquisizioni e manette, saranno partorite soltanto comiche finali che non hanno nulla che vedere con le sceneggiate napoletane perché quelle, badate bene, erano e sono cosa molto seria”. C’è un perché ed anche un per come a quello che ho scritto: “Salerno è la città del clientelismo autorizzato, soprattutto dalla magistratura”, così ha affermato l’ex consigliere comunale Peppe Ventura da cui è nato tutto il casino del “Sistema Salerno”, (per decenni schierato pro De Luca e nel 2021 passato dall’altro lato della barricata) in una recente intervista concessa al quotidiano Il Mattino (intervista che non mancherò di commentare). Accuse subito ribadite sul piano politico da Roberto Celano.

Fortunatamente quando scrivo di cronaca giudiziaria cerco (almeno fin dal processo Fondovalle Calore del 1993) di non esultare come fanno tutti i giornali salernitani e vado alla ricerca non delle veline di comodo scucite dagli investigatori ma analizzo, a mio modo ed anche sbagliando, l’intera vicenda per trarne delle conclusioni che, sempre o quasi, mi portano ad ipotizzare fin da subito l’innocenza degli indagati, soprattutto quando sono in massa. Non a caso, e non per caso, il 12 ottobre 2022 avevo scritto un articolo dal titolo “COOPERATIVE: processo contro Zoccola e Savastano … siamo alle comiche finali ?”. A questo punto e con il quadro giudiziario del momento non esito a togliere il punto di domanda per confermare che “si, siamo alle comiche finali”.

Da sinistra: Peppe Ventura (già consigliere comunale e promotore dell'azione giudiziaria con la sua denuncia) e Roberto Celano (consigliere comunale di Forza Italia)

Difatti, e manco a dirlo, in pochi giorni la giustizia ha prima stralciato dal processo le posizioni del governatore Vincenzo De Luca e del sindaco Enzo Napoli e poi, stretto giro di posta, le ha addirittura archiviate; senza voler ricordare che per un’altra ventina di indagati e non ancora imputati si aprono le porte non di Fuorni ma della Legge n. 68 del 28 aprile 2014 che consente dopo l’avviso della chiusura delle indagini di farla franca comunque (ma di questo è giusto scrivere più a lungo nel prossimo articolo). Rimangono nella rete soltanto Nino Savastano e Vittorio Zoccola che, beninteso, già sono sulla strada giusta per risolvere le loro preoccupazioni (ed anche questo vedremo più avanti); difatti loro due essendo verosimilmente  i più innocenti di tutti, come da prassi, dovranno soltanto attendere qualche mese in più, altrimenti come verrà giustificato l’imponente schieramento di uomini e mezzi e di soldi spesi per la comica dell’11 ottobre 2021 quando sembrava che davvero la neo eletta amministrazione comunale (ancora senza giunta) dovesse miseramente naufragare tra il tintinnio delle manette. Per carità divina nessuno, men che meno io, mette in dubbio che la magistratura debba poter esercitare il diritto di indagine sempre e comunque, ma sarebbe auspicabile un tantino di moderazione proprio quando le indagini potrebbero mettere a rischio un’intera comunità. D’altro canto va anche detto che quando nei processi iniziano gli stralci è segno che la frittata è fatta e le assoluzioni fioccheranno (sempre processo Fondovalle docet !!).

Qui si innestano, però, tre elementi di discussione: in primo luogo l’intervista televisiva rilasciata dal sindaco Napoli a fine anno 2022 della quale ho scritto nell’articolo del 16 gennaio scorso “SALERNO: COMUNE – COOPERATIVE – MAGISTRATURA … anche qui il “tengo famiglia ?”; in seconda battuta la dichiarazione “Nessuna sorpresa, io ne ero certo” (fonte lecronache.it) resa ai giornalisti dopo aver appreso dell’archiviazione del suo caso e, dulcis in fundo, l’intervista devastante di Peppe Ventura e le dichiarazioni sferzanti, pesantemente politiche, del consigliere Roberto Celano.

E tutto questo è accaduto proprio mentre la stampa locale era affannosamente intenta a ripubblicare notizie già note soltanto perché erano state malamente ribadite in aula (processo contro Zoccola e Savastano) da alcuni testimoni interessati a non coprirsi di ridicolo e che ora potrebbero addirittura rischiare l’accusa di falsa testimonianza visto che De Luca e Napoli sono stati archiviati. Con queste due archiviazioni salta davvero tutto, anche alla luce del fatto che molte delle intercettazioni sbandierate dall’accusa sono state già dichiarate inutilizzabili dal Tribunale.

Sullo sfondo, però, resta quella famigerata “cena con delitto” di cui ha tanto parlato, dicendo e non dicendo, l’ex PM Michelangelo Russo.

 

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