da Pietro Cusati (giurista-giornalista)
Dalla Fiat alla Ferrari e alla Juventus, l’Avvocato Gianni Agnelli, icona di eleganza e stile ,è stato Ambasciatore dell’Italia nel mondo, ultimo grande capitano d’industria del novecento,appassionato di pittura,era nato a Torino il 12 marzo del 1921,morì il 24 gennaio 2003. Gianni Agnelli, il “signor Fiat”, nell’immaginario collettivo era soprattutto l’Avvocato. A 22 anni Gianni Agnelli entrò in Fiat come vicepresidente per prendere le redini dell’azienda di famiglia nel 1966, a 45 anni, a passargli il testimone era stato Vittorio Valletta, che aveva guidato la Fiat nel ventennio precedente. Elegante con raffinatezza, estremamente compito e con la celebre erre moscia di casa Agnelli. Nel 1953 sposò la principessa Marella Caracciolo di Castagneto, appartenente a un’antica nobile famiglia di origini napoletane, da cui poco dopo ebbe due figli, Margherita ed Edoardo. Donna colta, raffinata ed intelligente. Gianni Agnelli è stato per 30 anni Presidente della FIAT e successivamente dal ’96 presidente onorario. Gli anni del boom economico,anni in cui gli italiani preferivano la 600. Nel 1974 Gianni Agnelli venne eletto presidente della Confindustria e scese a patti con i sindacati siglando l’intesa per il punto unico di contingenza con la Cgil di Luciano Lama.Affiancato da Cesare Romiti, Gianni Agnelli rilanciò la Fiat in campo internazionale trasformandola in pochi anni in una holding diversificata in vari settori.L’Avvocato Gianni Agnelli visse e superò anche drammi non solo aziendali ma pure familiari. Prima la morte del padre, nel 1935, poi quella della madre, dieci anni dopo. E ancora, il fratello Giorgio di sette anni più giovane, poi il nipote, Giovanni Alberto, primogenito del fratello Umberto, designato successore nel 1995 e scomparso solo due anni dopo a causa di una grave malattia, e nel novembre del 2000 il figlio Edoardo. Gianni Agnelli ,in uno dei momenti più complessi della storia del gruppo, quattro anni dopo averne festeggiato il centenario, con conti in perdita, l’Avvocato designò il giovane a cui la famiglia affidò il controllo della Fiat e delle holding di famiglia, John Elkann, primo figlio di Margherita, che nel 1997 a 22 anni, come il nonno, entra nella stanza dei bottoni del Lingotto. Gianni Agnelli non si schierò mai con un partito, a differenza della sorella Susanna che si candidò per il Partito Repubblicano e del fratello Umberto eletto nelle fila della Democrazia Cristiana. Nel 1991 venne nominato senatore a vita dall’allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga.