Aldo Bianchini
SALERNO / VALLO di DIANO – Che la velocità nella Pubblica Amministrazione (PA) sia sintomo chiaro di efficienza e che, addirittura, l’unanimità nelle scelte sia volano di ottima operatività futura, è un quadro politico-amministrativo che tutti (cittadini di ogni età e ceto, elettori di destra e di sinistra, dirigenti – funzionari e dipendenti pubblici) dovremmo augurarci per il bene collettivo.
Quanto accaduto per il GAL (Gruppo d’Azione Locale, uno strumento promosso dall’Unione Europea per sviluppare piani e programmi di interventi dedicati al miglioramento socio-economico delle comunità rurali) del Vallo di Diano, con la prima donna al comando, è assolutamente indicativo per come dovrebbe funzionare la politica finalizzata alla massima efficienza della pubblica amministrazione in funzione del bene comune.
Come avevo anticipato nel precedente articolo dedicato al Vallo di Diano ecco che la previsione si è concretizzata nel corso della giornata di giovedì 22 dicembre 2022 con l’elezione all’unanimità della sindaca di Monte San Giacomo, Angela D’Alto, alla presidenza del GAL che dopo due mandati consecutivi in capo ad Attilio Romano (già sindaco ed attuale vice sindaco di Casalbuono) adesso cambia mano; dallo scorso 22 dicembre, dopo i giusti ringraziamenti della D’Alto a Romano per il lavoro svolto, il GAL dovrà inevitabilmente cambiare registro per cominciare con una cosa molto semplice: “Spiegare ai cittadini cosa vuol dire quella complicata descrizione delle funzioni del Gal sul territorio e soprattutto fare un bilancio delle cose fatte, delle spese e degli investimenti fin qui sostenuti e delle zioni che si intendono portare avanti nell’immediato futuro”. Sicuramente la D’Alto, alla quale vanno riconosciute in partenza efficienza ed operatività, avrà depositato il necessario documento per il suo programma, ma quest’atto ovviamente non basta.
La domanda iniziale è: <<La D’Alto sarà capace di demolire quel grosso sospetto che il Gal possa essere l’ennesima mefistofelica creatura nella nebulosa galattica delle tantissime “sigle” per coprire l’ingiustificata esistenza dei tanti inutili “laboratori locali” creati, nella maggior parte dei casi, per garantire “posticini di potere” a chi è ancora in sell e, soprattutto, a chi già cacciato dalla porta viene fatto rientrare dalla finestra ?>>. La risposta, almeno per quanto mi riguarda, è assolutamente positiva; Angela D’Alto non è stata calata dal cielo ma è un donna in politica da tantissimo tempo (nonostante la sua giovane età), una donna che conosce alla perfezione i meccanismi della politica, una donna che da sempre cerca di dare alla stessa politica quella necessaria sterzata in senso riformista per meglio rispondere alle esigenze della gente.
La gente vuole capire, sapere e possibilmente partecipare alle scelte per il rilancio futuro del territorio; e credo che la D’Alto non deluderà, soprattutto nella sua proposizione pubblica dall’alto della sua lunga e consolidata esperienza politica. Per il momento è riuscita a mettere tutti d’accordo sulla sua persona, e nel Vallo non è cosa facile; per questo gli auguri di buon lavoro non possono mancare.
Dopo tutto ciò è anche giusto che un giornalista metta le mani avanti per invitare tutta la politica locale a fare il salto di qualità nel trasferire su tutte le altre incombenze l’esperienza della velocità e dell’unanimità per garantire la risoluzione dei problemi che nel territorio in questione sono davvero tantissimi. A cominciare dalla lotta all’emergenza furti per finire al Ponte Tanagro, solo per citarne alcuni, senza che nessuno dei politici e/o politicanti cominci col il vecchio ritornello della “non competenza istituzionale”.
Non ci si può fermare agli applausi di consenso quando Parlamentari, Presidenti, Prefetti, Questori, ecc. arrivano nel Vallo, promettono e poi vanno via e non succede nulla.
La D’Alto sotto questo punto di vista dovrebbe essere una sicura garanzia, il tempo ovviamente ci dirà la verità.
