“La normativa ambientale italiana è, sotto molti punti di vista, ricca e avanzata. Non servono grandi trasformazioni e relativi salti nel buio ma una decisa attuazione del percorso tracciato dall’Unione europea con la Strategia per la Biodiversità al 2030, inclusa la rapida approvazione della “Restoration Law”, nonché una piena implementazione della normativa esistente, senza la quale ogni regola perde senso”.
Lo dichiara la Lipu a commento delle dichiarazioni del ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin sulla necessità di un Codice Unico dell’Ambiente nel convegno sulle aree protette organizzato da Marevivo e Wwf.
“”Mettere mano pesantemente all’impianto normativo naturalistico è una pericolosa deviazione che farebbe rallentare ciò di cui abbiamo veramente bisogno per la conservazione degli ecosistemi, in Italia e in Europa: passare all’azione con la definizione di impegni concreti e di target di conservazione, con tempi e finanziamenti certi. In tal senso, le strategie naturalistiche europee non ci chiedono necessariamente di cambiare le normative ma di favorire la tutela della biodiversità, agire sugli habitat e sulle specie in cattivo stato di conservazione, proteggere più territorio, praticare un’agricoltura migliore. Per tutto questo non occorre un Codice unico dell’Ambiente ma la messa finalmente in pratica dei tanti strumenti già oggi disponibili e il superamento delle timidezze che, nel campo della biodiversità, tutt’ora persistono.
“E’ questa la strada che va seguita, piuttosto che la riapertura totale della normativa verso un’idea di Codice Unico dell’Ambiente che, al di là delle suggestioni, è oggi una prospettiva non utile e anzi preoccupante, anche considerato l’esordio della maggioranza parlamentare con la norma sul controllo faunistico.
“La Lipu lavorerà, con tutti i partner europei di BirdLife International, affinché l’occasione delle strategie europee sulla biodiversità sia colta appieno, a beneficio della natura, del clima, della sicurezza del territorio e della stessa economia.
“Al ministro Pichetto Fratin, che abbiamo già pubblicamente ringraziato per le prime posizioni assunte sulla Restoration Law a Bruxelles, chiediamo una legislatura di grande rappresentanza e difesa concreta degli interessi della natura. Fermi, il ministro, le continue riorganizzazioni del suo dicastero e gli dia la centralità che il ruolo e persino la Costituzione prevede. Agli amici del WWF, che hanno salutato con soddisfazione l’annuncio del Ministro, ci permettiamo di suggerire prudenza, il cui contrario non è il coraggio ma le acrobazie senza paracadute”.
12 gennaio 2023 |