AMALFI: le ragioni della paura … della firma !!


Aldo Bianchini

 

 

 

 

 

 

SALERNO – Per l’ennesima volta sono costretto a contestare il ragionamento che l’ex pm Michelangelo Russo (inquisitore protagonista di tangentopoli) ha reso di pubblico dominio attraverso le pagine web di “leCronache.it” (il quotidiano online ottimamente diretto da Tommaso D’Angelo) sul caso, senza dubbio inquietante, del Consiglio Comunale di Amalfi.

Anche il titolo “L’Amletico consiglio comunale di Amalfi, tutti astenuti – il TAR di Salerno bacchetta l’ignavia paralizzante dell’assise amalfitana” è di per se molto inquietante in quanto l’opinionista ex magistrato offre soltanto la notizia, la irride ma non l’approfondisce, come era giusto che facesse, se non altro per la sua consumata esperienza giuridico-giudiziaria.

Tutto per colpa di un paio di scalini di accesso in un esercizio commerciale importante e centrale; scalini che la proprietà voleva e vuole eliminare per con sentire una più agevole commercializzazione dei prodotti e, soprattutto, per consentire un piò comodo e sicuro accesso ai diversamente abili.

Da tempo sui quegli scalini infuria la polemica tra i commercianti, gli ambientalisti (che non mancano mai), l’ufficio tecnico comunale, la gente comune e lo stesso consiglio comunale che nell’ultima assise dell’anno appena finito si sono tutti pronunciato con un salomonico “astenuto” nella decisione se consentire o meno l’abbattimento di quei minuscoli gradini, nonostante l’ufficio tecnico si fosse pronunciato in favore del commerciante.

Apriti cielo, su questo fatto si è scatenata l’ilarità e il beffeggiamento dell’ex magistrato Russo contro l’intero Consiglio Comunale che, sempre secondo la versione riferita dall’ex pm, sarebbe stato addirittura bacchettato dal TAR/Salerno con l’accusa di essere tutti stati ignavi e paralizzanti.

Io, al posto dell’ex magistrato, avrei pianto; Russo non si è reso conto che molto probabilmente il Consiglio Comunale di Amalfi con la sua unanime astensione non ha voluto decidere, e potrebbe averlo fatto di proposito ed in maniera provocatoria per evidenziare la enorme difficoltà degli amministratori locali che sono diventati facile preda di inquirenti in trepida attesa di poter allungare le loro mani giudiziarie su soggetti molto esposti alle loro incursioni e quasi sempre innocenti.

Fino al punto che il TAR di Salerno si concede il lusso di bacchettare (lo dice l’ex pm Russo) il Consiglio Comunale perché non decidendo si è, forse, sottratto ad una possibile condanna che sarebbe comunque arrivata con qualsiasi decisione del Consiglio.

Assurdo che un giudice possa pretendere da un pubblico amministratore una forzata decisione per poterlo esporre al pubblico ludibrio con pesanti ricadute anche sulla sua vita privata, scandagliata e sventrata anche dalla stampa che non perde mai la ghiotta occasione.

Non so come i lettori, o i comuni cittadini, la pensano; a me sembra un eccesso di potere in una Nazione che necessita assolutamente di una rapida riforma della giustizia, più volte annunciata e mai attuata. Io mi schiero decisamente dalla parte dei Consiglieri Comunali di Amalfi.

Per concludere, come fa un semplice amministratore locale  a non avere pura di firmare se dietro l’angolo c’è addirittura una istituzione come il TAR che dovrebbe garantire giustizia invece di distribuire bacchettate.

L’unica speranza è legata all’azione del ministro Nordio che (ma io non ci credo !!) ha promesso di risolvere il grave problema entro la fine di questo mese.

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