VALLO di DIANO (32): quando l’emergenza sicurezza si ferma davanti alle porte chiuse della Comunità Montana

 

Aldo Bianchini

La nuova sede padulese della Comunità Montana Vallo di Diano, tenacemente voluta dall'ex presidente arch. Raffaele Accetta

VALLO di DIANO – Quando la burocrazia alza le ben note insormontabili e difficilmente punibili barriere, di fronte a quel “muro di gomma”, tutto si ferma, anche la gravissima “emergenza sicurezza” che l’intera popolazione del Vallo di Diano sta subendo non solo per l’abilità di tanti squallidi ladri-delinquenti-sciacalli, ma anche per colpa (questo non lo dobbiamo mai dimenticare) della insipienza della classe politica e delle istituzioni che da decenni reggono inopinatamente le sorti del territorio valdianese. E pensare che negli anni ‘90 la stessa emergenza era esplosa in forma ancor più drammatica con fucilate difensive notturne da parte dei cittadini verso i ladri.

Dunque in piena emergenza sicurezza, con decine di furti nelle private abitazioni, c‘è qualcuno o qualcosa che si permette il lusso di negare l’utilizzo della sala riunioni della nuova sede della “Comunità Montana Vallo di Diano”, sala richiesta dai consiglieri comunali Raffaele Accetta (Monte San Giacomo) e Mimmo Cartolano (Sala Consilina) quali esponenti di un gruppo di politici e amministratori locali (dei quali fa parte anche Alessandro Carrazza che al convegno sarà tra i relatori) decisi a prendere di petto il problema “emergenza sicurezza” con una convention aperta al pubblico (dalle ore 18.00 di oggi 16 dicembre 22) in cui discutere per avviare a risoluzione l’inquietante problema che proprio perché riguarda tutti è un problema di “ordine pubblico”.

Ebbene, di fronte, ad una iniziativa così importante sapete che fa la Comunità Montana ?; risponde alla richiesta dei due consiglieri scrivendo testualmente: “… L’orario di apertura della Comunità Montana è il seguente: dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 14.00; martedì e giovedì anche dalle ore 14.00 alle 17.30. Pertanto si invitano le SS.LL a voler riformulare la richiesta tenendo conto dei predetti orari …”.

Il salone d'ingresso della prestigiosa sede della Comunità Montana Vallo di Diano

Roba da non credere se non fosse stata scritta nero su bianco, una risposta a dir poco allucinante, e neppure da terzo o quarto mondo; una risposta oltretutto senza senso, come a dire che un problema di sicurezza pubblica deve fermarsi dinanzi ad una tabella oraria messa in piedi per regolamentare l’afflusso degli utenti. Nessuno ha tenuto conto che qui siamo di fronte ad un’emergenza pubblica e che proprio la C.M. (Ente pubblico) deve mettere a disposizione le sue strutture per un problema di ordine pubblico, e senza battere ciglio ordinare a chi di competenza l’apertura straordinaria; e qualora fosse impossibile c’è la parte istituzionale-politica della C.M. (Presidente, Assessori, Consiglieri e Segretario) che deve farsene carico, correndo ad aprire le porte finanche con le brache in mano (si fa per dire !!) per consentire al popolo sovrano l’utilizzo delle strutture pubbliche in qualsiasi momento di necessità. E la sicurezza è certamente cosa di estrema necessità.

In caso contrario dovremmo pensare che l’emergenza sicurezza nel Vallo se la sono inventata e cantata in pochi (a cominciare dall’on. Pellegrino per finire ad Accetta e Cartolano), per non pensare che forse le porte sono state chiuse perché i tre politici rappresentano una fronda contraria al pensiero politico unico (deluchiano ?) corrente.

Così davvero non va; fortunatamente è sceso in campo il solito – disponibile ed equilibrato “prete di campagna” (alias don Vincenzo Federico) che ha messo a disposizione la sala polifunzionale della sua parrocchia al bivio di Padula, dove stasera alle 18.00 si terrà comunque l’incontro tra i promotori del convegno e la popolazione.

Per buona pace di quella insignificante tabella oraria sbandierata vergognosamente su carta ufficiale ed intestata di un Ente chiamato a tutelare l’interesse generale.

 

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