da Olga Marciano
Ciascuno degli artisti che ha partecipato all’evento di Palazzo Fruscione “Le stanze dell’arte” ha avuto anche la possibilità di raccontarsi, per presentarsi al grande pubblico e per invogliare i visitatori ad entrare nella propria stanza, spiegando loro cosa troveranno.
Qui di seguito la bella presentazione, completa ed esaustiva, di Valeria Nuzzo.
“Sono molto lieta di presentarmi. Vivo e lavoro a Salerno, dove affianco la mia attività artistica a quella professionale in diversi ambiti. Infatti sono architetto, specializzata nella progettazione degli spazi abitativi, ma sono anche ideatrice e conduttrice di laboratori grafico-pittorici destinati ai bambini.
La passione per l’arte infantile è frutto di un lungo lavoro di ricerca sull’espressività infantile e sulla pedagogia dell’arte, che mi ha impegnato, dopo un Dottorato di ricerca in Progetto urbano, svolto a Napoli, presso l’Università di Salerno, dove ho pure insegnato, per alcuni anni, ricerca che ha dato esito anche a diversi libri.
Da sempre affascinata dall’arte, ho cominciato a studiarla con passione e a sperimentarne le tecniche, da autodidatta, sin da bambina e quando, molto più tardi, mi sono occupata di disegno infantile, ho ritrovato nel segno dei bambini la spontanea espressività a lungo ricercata da Picasso, Kandinsky, Klee, autori che sono pure fonte di mia ispirazione, e la progettazione di laboratori didattici incentrati sul rimontaggio creativo delle opere d’arte moderne è stata un motore potente nella mia immaginazione rivolta alla creazione dell’opera.
Ho esposto in diverse città italiane e più recentemente anche all’estero, ed è proprio di questi giorni la notizia, che mi ha oltremodo allietato, di aver vinto il primo premio della sezione astratta alla IV edizione della Biennale Internazionale Biarco di Armenia in Colombia, tra coloro che avevano presentato virtualmente le proprie opere. Altra recente soddisfazione è stata quella di vincere il secondo premio nella “Sezione astratto” della scorsa Quarta Biennale di Salerno.
Le mie opere si iscrivono in una linea di ricerca espressiva che, da un lato può riferirsi all’astrattismo lirico e geometrico delle prime avanguardie figurative, dall’altro presenta contatti con la linea di ricerca astratto informale e materica.
La mia ricerca pittorica nasce sicuramente da un’urgenza espressiva. Il portato della realtà tutta con le sue immagini, filtrate dalla mia sensibilità estetica, mi pone in uno stato di urgenza di esprimermi, ed anche se, nel complesso, le mie opere hanno un carattere prevalentemente astratto, in alcuni miei lavori è possibile trovare, nella materia grezza del bitume, nel contrasto cromatico, nel profilarsi di una forma, un vago riferimento al mondo delle apparenze visive; in altre vi è poi un riferimento voluto alla figuratività, per cui possono emergere, sulla superficie della tela, ambigue figure zoomorfe in dialogo fecondo con un tessuto di forme astratte.
Nella mia personale “Percorsi di forme” presento alcune delle mie direttrici di ricerca degli ultimi anni, a partire dal 2016.
Dal 2016, infatti, le mie produzioni hanno assunto un carattere più informale. Esse prendono avvio dalla materia grezza del bitume, steso sul supporto di legno con movimenti rapidi e decisi che costituisce il primo strato su cui opero. La materia grezza – gettata sul supporto altrettanto grezzo, a tratti lasciato nudo, o impregnato di pigmenti e poi graffiato con tratti energici e violenti – è investigata così per le “sue” proprietà espressive e poi fatta interagire con lo smalto bianco ed il colore, per successive sovrapposizioni, che chiariscono, rafforzano o anche rinnegano la stesura originaria.
La suggestione che nutro per il materico è stata senz’altro alimentata, oltre che dall’ammirazione per pittori quali Antoni Tàpies o Burri, anche sul cantiere, laddove ho esperito il potenziale estetico della materia grezza che non si dà ancora in una forma compiuta o ai materiali corrosi, lacerati, vissuti, nei quali può leggersi l’intervento involontario del tempo o dell’uomo con le sue storie.
La genesi formale in questo caso prende avvio da alcuni segni che fungono da centri propulsori dinamici, che lasciano grandi margini di apertura alla composizione. A partire da questa genesi “emozionale”, che obbedisce ad un intimo desiderio espressivo, il procedere è più meditato, frutto di una razionalizzazione progressiva delle forme e dei colori fino al loro definitivo assetto in una composizione sentita coerente ed “appagante” delle pulsioni espressive originali, alla ricerca di un equilibrio, di forme e di colori, che devo sentire perfetto.
Di recente, all’interno di una nuova direttrice di ricerca pittorica, ricompare una forte componente geometrica presente nelle mie produzioni iniziali. In queste ultime produzioni, dipinte con tecnica mista acrilico ed olio, masse colorate – calibrate in contrasti di saturazione, di complementari, di freddo caldo, di luminosità – si contrappongono, generando risultati tridimensionali e più o meno esili equilibri dinamici.
Spero che la presentazione del mio lavoro vi abbia incuriosito, almeno quel tanto che basta a invogliarvi ad entrare nella mia stanza dell’arte, a guardare i “Percorsi di forme”, che ho preparato per voi, augurandomi che immergervi nell’universo di equilibri formali e cromatici delle mie opere possa donarvi le sensazioni inebrianti, di pura felicità, che a volte io provo nel produrre i miei lavori, quando mi sembra che le forme create siano da sempre esistite e che io abbia dato solo loro l’occasione per venire fuori nel modo a loro necessario.”
Si ricorda come sempre che l’ingresso è libero e gratuito nei seguenti orari: dalle 11,30 alle 13.00 e dalle 17,30 alle 20, 30, fino a sabato 10 dicembre.