da Vincenzo Mele (giornalista)
Si è conclusa il 13 Novembre a Palazzo Fruscione la mostra, organizzata dall’Associazione “Tempi Moderni”, sulla Nouvelle Vague attraverso gli scatti fotografici di Raymond Cauchetier e di Douglas Kirkland, quest’ultimo scomparso il 2 Ottobre scorso, accompagnati anche dalle illustrazioni della pittrice e disegnatrice russa Victoria Semykina e dagli archivi audiovisivi e fotografici dell’Istituto Luce Cinecittà che raccontano il cinema d’essai e i film di grandi autori tra cui Malle, Rossellini e lo stesso Truffaut.
L’associazione, guidata dal presidente e direttore artistico, l’ Avv. Marco Russo, e dal direttore scientifico, il Prof. Alfonso Amendola (docente di Sociologia dei Processi culturali e di Media classici e Media digitali dell’Università degli Studi di Salerno), ha debuttato nel 2016 con la mostra di Dino Pedriali dedicati a Pier Paolo Pasolini e da allora ha riscosso successo, attirando il pubblico salernitano e non solo.
Il nobile fine di “Tempi Moderni” è quello di fare rete con la cultura, creare sinergie che rendano Salerno il punto di partenza e di riferimento per la costruzione di un laboratorio di energie e progetti capaci di fungere da volano per lo sviluppo sociale, turistico ed economico del nostro tessuto urbano e, non per ultimo, comprendere la contemporaneità attraverso la progettazione culturale di respiro nazionale e internazionale, in sinergia con le più qualificate realtà dell’associazionismo locale.
Giunta alla sesta edizione, la mostra, patrocinata e promossa dalla Regione Campania, dal Comune di Salerno e da altre realtà locali e dedicata a François Truffaut, Jean-Luc Godard, Agnés Varda ed altri esponenti della Nouvelle Vague, raccontano una Parigi in piena ripresa economica ma che è in piena contestazione con le politiche belliche che accompagnarono i transalpini durante il conflitto in Algeria e, contemporaneamente, scatti tratti da film emblematici del movimento stesso come “Jules e Jim”, “Fino all’ultimo respiro” e “I Quattrocento colpi”.
Parallelamente alla mostra dedicata a Godard, Truffaut ed altri cineasti della Francia a cavallo tra la fine degli Anni ’50 e l’inizio degli Anni ’60 iniziata il 23 Settembre, è stata allestita un’altra mostra partita l’8 Ottobre e terminata il 13 Novembre, presso il Complesso di San Michele, appena restaurato, dedicata a Monica Vitti e a Michelangelo Antonioni attraverso la macchina fotografica di Enrico Appetito, direttore della fotografia che ha lavorato al fianco di registi come Sergio Leone, Carlo Lizzani, Mario Monicelli e Carlo Verdone. Gli scatti attraversano il periodo che va dal 1959 al 1964 ed è una celebrazione di icone senza tempo che hanno scritto pagine memorabili del cinema italiano ed internazionale. All’interno della rassegna di Palazzo Fruscione, nominata “Histoire d’une revolutionette”, si sono svolti i talk dedicati al cinema francese, con un focus sulla Nouvelle Vague, tra i quali spiccano i talk «Le Nouvelle Vague: Godard vs Truffaut» con il Prof. Alfonso Amendola che ha dialogato con il Prof. Augusto Sainati, docente di Storia del Cinema dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, e Ivelise Perniola, docente di Storia del cinema dell’Università di Roma Tre ed autrice del libro “Godard. Fino all’ultimo respiro”, «Cinema e Letteratura», con ospite lo scrittore e direttore artistico di Salerno Letteratura Festival Paolo Di Paolo, ed un seminario, con ospite il Prof. Francesco Colace, docente di Informatica per la Produzione Multimediale dell’Università di Salerno, intitolato «Digital Humanities», che analizza il rapporto tra scienze umane e scienze digitali.
Non sono mancate le proiezioni dei grandi classici come “I Quattrocento Colpi”, “Fino all’ultimo respiro”, “Jules e Jim” e “Fahrenheit 451” e i live di artisti internazionali e locali, dall’esibizione della Jany McPherson Trio presso la Sala Pasolini a quella del pianista Aldo Roberto Pessolano che ha omaggiato Bud Powell, tra i principali pionieri del Post-Bop, e al concerto del duo Virginia Sorrentino e Marco de Tilla, con un repertorio dedicato alla chanson francese, da Trenet a Piaf fino ad Aznavour, con un omaggio a Gal Costa, grande voce del Tropicalismo brasiliano, scomparsa da poco a 77 anni, la cui esibizione è stata accompagnata dal racconto del giornalista e critico musicale Carlo Pecoraro sul rapporto tra lo standard jazz americano e la chanson della Parigi del secondo dopoguerra.
La IV Edizione di “Racconti del Contemporaneo”, organizzata dall’Ass. “Tempi Moderni”, ha riscontrato ancora una volta gran successo, avvicinando un’intera città alla bellezza del cinema e facendo riscoprire ai cittadini il valore e il potenziale artistico-culturale di Salerno.