Da Luciano Di Gianni
La Salernitana va in vacanza con novanta minuti di anticipo.
A Monza i granata sono apparsi sin dalle prime battute abulici e privi di idee, consegnandosi all’avversario, e facendosi infilare due volte dopo poco più di mezz’ora, da un Monza che a tratti ha dato l’impressione di poter dilagare, grazie anche agli errori individuali della Salernitana, divenuti un po’ troppo frequenti nelle ultime settimane.
Gli svarioni difensivi di ieri pomeriggio hanno messo in evidenza ancora una volta l’importanza di Fazio in retroguardia, senza di lui manca un vero leader in difesa; reparto privo, tra gli altri, anche di Gyomber e Lovato.
Le assenza tuttavia non possono rappresentare un alibi se si perde come successo ieri, o con il Sassuolo, ad esempio. Andrebbe compreso il motivo del perché, prove di spessore, siano state troppo spesso intervallate da black out totali come la non partita di ieri.
Dalla cintola in su gli uomini di Nicola sono parsi privi di idee, specie nel reparto nevralgico, dove continua a manifestarsi l’assenza di un alter ego all’altezza di Bohinen, ancora a mezzo servizio, e con il tandem inedito Botheim-Dia praticamente mai pervenuto.
Chiusa con una batosta questa prima parte del torneo, ora la società avrà tempo e modo per programmare il 2023, traendo le proprie conclusioni sull’operato di tutte le componenti. La cosa fondamentale è che non manchi l’unità di intenti, fondamentale per traghettare in porto la nave, durante questo tragitto ancora lungo e tortuoso, ma che ha portato in dote una classifica che ad oggi appare ancora lusinghiera dopo queste prime quindici giornate. Con qualche campanello d’allarme che non andrebbe sottovalutato, senza drammi sia chiaro, i granata salutano l’anno più bello e incredibile di tutta la loro centenaria storia con quei 17 punti che, in barba alla scaramanzia, saranno un ottimo punto di ripartenza alla ripresa delle ostilità, dove la Salernitana dovrà ritrovare la ferocia e la rabbia che ha mostrato, ma solo a sprazzi, in questa prima parte di stagione.