Aldo Bianchini
SALERNO – Spesso sono stato se non accusato almeno additato di essere un sostenitore virtuale di Enzo Maraio fin dalla nascita del “suo fenomeno socialista”; ammetto di esserlo stato e di esserlo ancora oggi (per il domani non c’è certezza, si vedrà !!); anche se con tristezza devo dire a me stesso che probabilmente il PSI non esiste più e che Maraio è destinato, prima o poi, a perdere la sua poltrona di segretario nazionale. Un vero peccato dover dire addio a quel “laboratorio laico e di sinistra” più per consunzione propria che per la pur insistente azione della magistratura negli anni ’90. Un laboratorio creato da Carmelo Conte e dallo stesso ex ministro lascito cadere nel baratro.
Eppure Enzo Maraio ce l’aveva messa tutta con quel manipolo di ragazzi che, mentre gli altri fuggivano via, davano tutte le loro energie per risollevare le sorti del socialismo salernitano e nazionale.
Non c’è riuscito; le cause sono tantissime, e una più discutibile dell’altra; a cominciare dall’enorme colpa dello stesso Maraio per aver pesantemente sbagliato gli ultimi passaggi politici relativi al posizionamento del suo partito nelle varie coalizioni di governo in primis al Comune di Salerno che, per una sorta di grazia ricevuta e non ben valutata, si era rifugiato non più di un anno fa completamente nelle sue mani per sopravvivere dopo la sconvolgente inchiesta giudiziaria nata pochi giorni dopo le elezioni del 2021.
In quella occasione è naufragato il suo modello politico e il lavoro dei suoi ragazzi perché ha sacrificato tutto pur di ottenere una semplice e riduttiva presenza in giunta; per la promessa del suo ingresso in Parlamento ?
E’ vero che ha riottenuto la conferma a segretario nazionale, ma sembra più una vittoria di Pirro che un consolidamento della segreteria; anche perché gli spifferi, soprattutto in sede locale, sono molti, ed alcuni anche velenosi; e se Enzo non vuole cadere del tutto dovrà rapidamente passare alla conta di chi gli è ancora fedelissimo, tenendo presente che se i fedelissimi non rivestono incarichi di governo non valgono a niente.
Bisogna però dire, come ho già più volte detto, che Enzo Maraio con i suoi (almeno apparentemente) è sempre stato magnanimo; ma questo potrebbe non bastare perché in politica le capovolte sono dietro l’angolo; un quadro fosco che traspare dalle due ultime interviste che io avrei sinceramente evitato.
Con la giornalista de Il Mattino (edizione 28.10.22) “Nel PD troppe contraddizioni – Giunta Napoli ? – Passi indietro”, un’intervista che non dice nulla, ed a voler essere buoni dice tutto e il contrario di tutto. Ma non è neppure un ultimatum alla giunta in carica. In alcuni passaggi sembra anche avallare i tanti ragionamenti che io stesso ho fatto sul suo partito, però subito ricade in contraddizione con se stesso perché, in pratica, ammette di non essere stato capace di agire come socialista in un contesto politico locale che tutto è, tranne socialista.
Peggio ancora con la giornalista di “leCronache.it” (edizione 4.11.22); un’intervista dal titolo “Il PSI regge, nessuna polemica interna ma una fase di riflessione” con la quale non fa altro che confermare che all’interno del PSI (nazionale e locale) le polemiche ci sono. Se non ci fosse la fronda interna non ci sarebbe nemmeno bisogno di smentirla. (Andreotti non docet !!).
Infine, caro Enzo il riferimento al modello socialista spagnolo di Pedro Sànchez è quasi astrale; non c’entra niente; qui siamo a Salerno e da Salerno devi ripartire senza sogni pindarici e con una base solida e credibile, soprattutto con uomini e donne capaci di rinunciare anche alle poltrone per il bene comune del partito.
Continua.