Aldo Bianchini

SALERNO – “Ma fa veramente sul serio la Meloni quando agita lo spettro di nuove elezioni ?”, è questa la domanda che mi è stata posta da più amici sabato mattina.
A tutti ho risposto con ostentata decisione che personalmente non mi spavento di fronte a nuove e rapide elezioni; le elezioni non sono uno spettro ma un momento di alta democrazia, basta guardare alla Gran Bretagna che in cinque anni ha votato ben quattro volte e che, forse, si accinge a votare per la quinta. Ovviamente sempre se le elezioni servono a chiarire e stabilizzare il quadro politico del Paese, quadro che nonostante la vittoria del centro destra mi appare alquanto instabile.
E la Meloni, a mio parere, farebbe benissimo a riportare il Paese alle urne a patto che lo faccia subito e con ferma determinazione, senza badare a conteggi di partito e/o interessi personali.
Così facendo non commetterebbe l’errore storico dei Cinquestelle che nel 2018, di fronte alle gravi difficoltà di formare un governo non ebbero la forza di mandare tutto all’aria e ritornare alle urne; forse oggi sarebbero ancora il partito di maggioranza assoluta.
E veniamo alle donne che ho evocato nel titolo; sono tre: Licia, Marta e Giorgia.

Forse esagererò nel tono ma a me sembra davvero poco edificante vedere un vecchio come Berlusconi mano nella mano con la giovanissima Marta; ma questo è un aspetto molto personale e riservato nel quale non intendo entrare; ma questo è anche un aspetto delle vita che si può consumare a casa o per strada e non certamente nelle sedi istituzionali di un Paese.
Le altre due donne, Licia e Giorgia, sono quelle più pericolose per Berlusconi in quanto potrebbero chiudere definitivamente l’epopea berlusconiana nel peggiore dei modi possibili.
La prima, Licia, lo sta letteralmente spingendo vero il patibolo; e la seconda, Giorgia, è lì pronta a far calare la mannaia da vera carnefice del vecchio politico più contestato ed amato in questi ultimi tre decenni di storia repubblicana.
Naturalmente la prima (Licia) e la seconda (Giorgia) sicuramente non si amano e, forse, addirittura si odiano.
Insomma così come è vissuto sull’onda emozionale fiabesco delle donne, tante donne, Silvio Berlusconi rischia di chiudere per sempre la sua storia politica per mano delle ultime tre donne; Marta che lo porta per mano, Licia e Giorgia lo stanno stringendo nella morsa politica per accompagnarlo al patibolo. Sicuramente molto triste.
Nei panni di Berlusconi sarei arrivato in Senato per mostrare di aver vinto la mia battaglia e a fine seduta mi sarei dimesso; ma questo è appartenuto, forse, soltanto a qualche uomo dell’antico passato.