da Alfonso Malangone
(Ali per la Città)
SALERNO – L’equilibrio è un principio universale. Dove c’è equilibrio, c’è stabilità e, quindi, ci sono le condizioni per una vita ordinata. Se mancasse nel movimento dei pianeti, succederebbe un disastro, così come sarebbe molto pericoloso, per noi, se mancasse nei nostri movimenti quotidiani. Avremmo bernoccoli da ogni parte. L’equilibrio vale per tutto e per tutti. E, per quanto qui interessa, è fondamentale anche per una corretta gestione degli Enti Pubblici al fine di assicurare, con efficacia ed efficienza, la continuità dell’offerta dei servizi essenziali al minor costo possibile.
Le regole da seguire sono dettate da una scienza ‘esatta’, la Ragioneria, tanto logica e razionale quanto indigesta e invisa ai più. Non ci sono spazi per l’immaginazione, perché l’equilibrio non è una convinzione soggettiva, ma una condizione oggettiva che non consente discussioni filosofiche da terrapiattisti. Con ogni rispetto.
In concreto, la verifica della sua sussistenza richiede metodi diversi per i Bilanci di Previsione e i Consuntivi, documenti destinati ai movimenti finanziari generati dagli incassi delle Entrate e dagli esborsi delle Spese, rispetto ai Consolidati, nei quali la funzione produttiva delle Società partecipanti al gruppo può assumere dimensioni esuberanti trasformando l’Ente in una vera e propria azienda. Per il 2021, relativamente ai primi due, sono state già commentate le condizioni di stabilità, secondo le disposizioni del Testo Unico Enti Locali, e anche le motivazioni del ricorso al decreto Aiuti con le scelte per il rientro del disavanzo attraverso l’aumento della imposizione locale (fonte: LaCittà, ilMattino, l’Ora, Cronache ed altre).
Per il Bilancio Consolidato, la metodologia ritenuta applicabile è quella che la scienza contabile ha predisposto per le attività produttive e che ha riguardo alla struttura patrimoniale, finanziaria ed economica del gruppo.
In estrema sintesi, l’equilibrio patrimoniale è presente quando il capitale immesso dall’imprenditore, i ‘mezzi propri’, sono idonei a coprire gli investimenti in capannoni, impianti, attrezzature e altri beni utilizzati per la produzione. Sono talora assimilati ai mezzi propri i mutui e i finanziamenti il cui rimborso è dilazionato nel tempo. L’equilibrio finanziario si realizza quando si bilanciano i debiti assunti per l’attività di produzione e i crediti generati dalle vendite. Sono compresi tra i debiti correnti anche le esposizioni bancarie ordinarie, purché entro limiti di tollerabilità che la pratica bancaria fissa in quota non superiore al 15-20% del fatturato, salvo errore. L’equilibrio economico, infine, è presente quando i ricavi delle vendite coprono i costi di produzione in modo da consentire la formazione di un utile destinato a remunerare l’imprenditore e a ripristinare la ricchezza consumata. Questo, perché è il reddito che dà la spinta per crescere.
Giovedì scorso, 29/09, è stato deliberato il Bilancio Consolidato del Gruppo Amministrazione Pubblica-GAP la cui struttura è stata definita in “equilibrio finanziario” (fonte: l’Ora).
Sulla affidabilità delle informazioni fornite da un qualsiasi Bilancio Consolidato, non ci sono pareri concordi. Pesano, nel giudizio, le modalità e i tecnicismi della sua elaborazione. Ma, tutti concordano sulla sua natura di qualificato supporto valutativo se esaminato con giusto livello di approssimazione. Cioè, si può discutere sulla piena ‘credibilità’, ma non si può mettere in dubbio che esso rappresenti una ‘verità’. E, purtroppo, applicando le regole della Ragioneria, se condivise, l’esame mette in evidenza alcune criticità, salvo ogni errore.
Sotto l’aspetto Patrimoniale, la somma degli immobilizzi tecnici, cioè di fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature e altro, è pari a € 1miliardo188milioni. Il Patrimonio Netto, cioè le risorse investite, è pari a € 783,2milioni. Mancherebbero circa € 405milioni per l’equilibrio. C’è da aggiungere, poi, che nel Patrimonio è presente una Riserva Straordinaria di € 272milioni frutto, a quanto emerge dalla Relazione, di uno spostamento di importi scritturati nell’anno 2020, e precedenti, tra i contributi da incassare su investimenti (fonte: Nota Int., pag. 31). Poiché nei movimenti finanziari 2021 non si rilevano incassi per tale importo, potrebbe trattarsi di una rettifica contabile. Se fosse, sarebbe opportuno almeno sapere delle sue origini con l’indicazione dell’Ente debitore, degli investimenti finanziati e, soprattutto, del perché mai ben € 272milioni siano stati trasferiti a Patrimonio in questo Bilancio e non prima. Potrebbe soccorrere, in questo, il disposto del DM 01/09/2021 sul patrimonio immobiliare costituito da beni Demaniali, ma non risultano precisazioni. E’ inutile parlarne, qui, anche perché è un argomento davvero complicato (fonte: Anutel). Sarebbe gradito avere informazioni in merito.
Sotto l’aspetto Finanziario, i crediti al netto dei fondi di svalutazione e la cassa sommano per € 341,1milioni. A fronte, ci sono debiti per complessivi € 605,2milioni, di cui € 515,9 di natura finanziaria e commerciale, € 18,6 verso lo Stato/INPS, alcuni anche scaduti, e € 70,7milioni verso altri. Lo squilibrio tra attivo e passivo è pari a € 264,1milioni, applicando i parametri Ragionieristici e facendo salvo ogni errore.
Sotto l’aspetto economico, infine, gli incassi sono di € 292,7milioni e le spese di € 246,7milioni. Dopo aver pagato oneri finanziari pari a – € 12,9milioni, sono contabilizzate partite eccezionali positive e negative, frutto di rettifiche e/o errori contabili non ripetibili (fonte: cit., pag. 37), che hanno consentito di rilasciare un risultato positivo di € 87milioni, di cui € 84,4 apportati dal Comune e solo € 2,6milioni dalle 10+4 Partecipate. Tra le partite eccezionali. è presente una sistemazione contabile di € 78,1milioni a rettifica dei debiti finanziari di fine 2020 (fonte: Bilancio). In sintesi, alcune scritture contabili, anche ‘sterili’, cioè senza flussi finanziari immediatamente collegati, sarebbero state essenziali ai fini del risultato finale. Questo emergerebbe, per quanto noto e per quanto capito.
Spetta ai tecnici esprimere un giudizio sull’equilibrio presente nel Consolidato 2021. Però, essendo strutturato sul Consuntivo 2021, che ha costretto all’adesione al decreto Aiuti e agli aumenti dei tributi, non sarebbe uno sproposito esprimere qualche perplessità. In ogni caso, con i tempi attuali e i tanti problemi quotidiani, i cittadini dovrebbero sapere come stanno davvero le cose. E, forse, discuterne pubblicamente, sarebbe anche giusto.
(P.S.: i dati esposti, tratti da siti ufficiali, sono forniti in buona fede, senza responsabilità e salvo ogni errore)
Alfonso Malangone – Ali per la Città – 05/10/2022