IL 110% DI BRUTALITA’

 

di Giovanni Falci (avvocato)

L'artista Enzo Caruso

A Torraca si è consumato un reato che non potrà essere punito perché non è previsto in nessuna norma del codice penale.

Per i non addetti ai lavori una condotta, commissiva o omissiva, diventa reato solo se è vietata da un’espressa disposizione di legge; se non è prevista e vietata tassativamente, una condotta anche moralmente riprovevole e socialmente ripugnante, non è reato.

Da qui la necessità di adeguare le norme ai cambiamenti sociali per renderle adatte alle realtà che regolano.

Un codice penale del 1930 non può contenere norme che vietano e regolano situazioni all’epoca neanche presenti; basti pensare all’inquinamento, all’urbanistica etc.. e, nel nostro caso, alla tutela dell’arte e delle bellezze architettoniche e paesaggistiche.

avv. Giovanni Falci

Le sovraintendenze non bastano, sono state nella pratica un fallimento perché hanno assunto una semplice funzione burocratica che a volte nuoce invece che favorire la tutela del patrimonio artistico.

E allora cosa è successo a Torraca?

E’ stato distrutto a martellate un pannello di ceramica di Enzo Caruso che aveva realizzato nel maggio 2015 in occasione della “festa della ceramica e della pace” organizzata dal Pro Loco del paese.

La manifestazione è consistita nel far realizzare ai bambini delle scuole elementari di tutto il comprensorio (Tortorella, Sapri, Vibonati, Torraca, Policastro) disegni sul tema della pace. Una volta raccolti questi disegni, quattro artisti di fama, Enzo Caruso, Venanzio Carlino, Eduardo Santoro in arte Giannattasio e Carmine Sorrentino, hanno riprodotto su pannelli grezzi, omaggio della Ceramica Solimene di Vietri sul Mare, le opere dei bambini riproducendo il loro gesto e i loro temi.

Questa festa suggellò, tra l’altro, il gemellaggio della Pro Loco di Torraca con quella di Matera presente all’evento nella persona del suo Presidente l’arch. Luigi Belgrano.

Dopo la posa in opera dei pannelli lungo il tratto pedonale di via Palamolla, Vittorio Sgarbi ebbe a esprimere il suo personale apprezzamento per le opere e per l’iniziativa e, in diretta sulle frequenze di 105 TV e su Golfonetwork invitò per l’anno successivo a fare i disegni sul tema “guerra” per vedere come i bambini immaginano questo triste evento.

Ma veniamo ai fatti: Enzo Caruso, nativo di Torraca da dove partì da bambino, orfano di entrambi i genitori con il solo fratello Peppe, è un artista nel vero senso della parola; professore di decorazione della ceramica nel liceo artistico Sabatini-Menna di Salerno, oggi in pensione, ha realizzato opere di ceramica che sono esposte in diversi musei nazionali ed europei.

Le sue opere, però, vengono rotte a colpi di martello nel suo paese.

Per intenderci, a Stoccolma, gli svedesi, conservano con cura le opere di Enzo e a Torraca, i torracani, le rompono.

Questa è la vita!

Ora la riflessione che s’impone è “perché avviene questo?”.

Le ragioni, come sempre, sono molteplici, ma possono sintetizzarsi nel genus della  arretratezza culturale.

Viviamo un’epoca in cui siamo dei semplici consumatori che hanno un unico valore che è il profitto e il consumo di beni.

L’ordine terreno è costituito da cose che assumono una forma durevole, stabile, abitabile. A quest’ordine oggi è subentrato l’ordine digitale per cui basta apparire senza essere per sentirsi affermati e al passo con i tempi.

Questo signore, che neanche conosco, che ha preso a martellate il pannello realizzato da Enzo Caruso, non ha avuto la percezione di opera d’arte perché non è stato “informato” a sufficienza. Oggi nell’epoca del digitale vale solo ciò che è “dato”, ciò che è “informazione”. Le osservazioni non sono più indirizzate alle cose, bensì alle informazioni e ai dati. La conseguenza di ciò è “infomania”.

Biagio Mercadante, ottimo “pittore” di Torraca, è apprezzato perché è stato sponsorizzato da amministrazioni che ne hanno fatto un loro cavallo di battaglia.

E’ uno dei pochi casi di utilizzo bipartizan del must, del marchio.

Dopo l’operazione Filizola-Mercadante con calendario e lectio magistralis di Sgarbi, è seguita la mostra nel Castello delle opere di questo pittore sempre con inaugurazione affidata al noto critico d’arte organizzata dall’amministrazione Bianco.

Ecco allora che Mercadante diventa “importante” perché l’informazione lo spinge.

Caruso invece resta nell’ombra; il signore che aveva avuto la fortuna di avere una sua opera sulla facciata di casa non è stato sufficientemente “informato” e allora ha agito di conseguenza e senza anima, senza cuore, senza senso civico.

Non ha pensato che con quella sua scellerata iniziativa privava il paese, le persone, di una visione che stava diventando familiare, che stava identificando un luogo.

Sulla facciata l’opera non era sua, era nostra, era di tutti i torrachesi.

In chiusura quello che è stato fatto resterà impunito; per il furto di un panino in un supermarket, perché pluriaggravato, in teoria si possono prendere anche 10 anni di carcere.

Giovanni Falci

 

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