Aldo Bianchini
SALERNO – “Bellezza sfregiata” questo uno dei sottotitoli pubblicati ieri (venerdì 19 agosto 22) dal quotidiano “Il Mattino” a commento della “problematica” ricandidatura della ministra Mara Carfagna; problematica soltanto per la scelta del collegio al fine di non rischiare la rielezione, cosa questa che manderebbe all’aria un paio di decenni di lavoro dell’ex Forzista ora transitata nelle file agitate, se non proprio tempestose, del “mondo politico di mezzo” (Terzo Polo) tra Carlo Calenda (da libro Cuore) e Matteo Renzi (da gioco televisivo a premi).
La risposta al titolo de Il Mattino, se risposta si deve dare, è abbastanza facile “In politica non si vive solo di bellezza”, dando per scontato che la bellezza della Carfagna è quasi impareggiabile se messa al confronto delle tante beltà femminili che la politica offre a livello nazionale.
E per non vivere solo di bellezza è giunto il momento anche per la due volte ministra di dimostrare quanto vale in proprio e mi auguro che accetti la sfida di candidarsi in uno dei collegi salernitani (la mappa elettorale è varia e variopinta, insomma ce n’è per tutti i gusti) dove, però, è attesa dai due mostri elettorali “Piero De Luca e Edmondo Cirielli” (mai così vicini pur di abbattere l’ondivaga ministra); il primo deciso ad essere il primo, e forse solo, eletto nel PD; mentre il secondo sta lì in posizione d’attacco pronto ad impallinare la ministra che, oltretutto, dovrà stare attenta al fuoco ex-amico dei forzisti rimasti in campo e che sperano di poterla annientare (sempre sul piano politico).
Ovviamente per la ministra Carfagna già si parla di eventuali paracaduti in altre realtà politiche, forse in Puglia, visto che a Napoli sono scesi in battaglia i pezzi grossi sia del PD che della sua stessa santa alleanza con personaggi come Matteo Renzi ed Ettore Rosato (uomo macchina da voti dell’ex premier).
In politica non si vive solo di bellezza, è vero e la stessa Carfagna soltanto oggi si rende conto di quanto difficile può essere la sopravvivenza politica se non si è mai stati capaci di radicare sul proprio territorio il pensiero e l’azione politica, che sono stati esercitati soltanto per scegliere, sfruttare, bruciare e buttare presunti fedelissimi che prima sono stati unti dal Signore e poi abbandonati a se stessi.
Non per caso, e non a caso, non si capisce ancora la fine cui sono destinati i due quasi ex fedelissimi Paolo Russo e Gigi Casciello che dalla finestra del disorientamento attendono le scelte della loro leader per sperare almeno in una candidatura a Napoli, seppure senza speranza.
E Mara ? Sicuramente ce la farà … ma saranno dolori.
Per oggi meglio fermarsi qui.