scritto da Luigi Gravagnuolo il 19 Agosto 2022
per Gente e Territorio
Conosciamo bene la procedura: dopo tre quattro anni di legislatura, quando all’orizzonte cominciano a spuntare le urne, il Partito Democratico si guarda attorno, si accorge che, oltre il proprio gruppo dirigente e gli stakeholder che hanno beneficato da vicino della sua azione politica, si è creato un fossato che lo separa dalla società civile ed avverte il bisogno di riannodarne i fili. Vengono così organizzati in tutti i territori dei forum tematici ai quali vengono invitati a partecipare docenti universitari, scienziati, artisti, giuristi, sportivi, professionisti imprenditori, esponenti del mondo sindacale e rappresentanti delle associazioni categoriali, civiche e settoriali. Costoro, tavolo per tavolo, vengono sollecitati a proporre analisi ed a suggerire soluzioni. Le risultanze vengono verbalizzate, raccolte ed inviate ad un tavolo programmatico nazionale, che mette insieme i contributi dei territori, li seleziona, li amalgama, li ordina logicamente e ne tira fuori una bozza di programma politico-elettorale. In genere il percorso si conclude con una Conferenza Programmatica Nazionale che ne prende atto e ne certifica i contenuti. Ne viene fuori così il Programma elettorale. Stavolta, nella prospettiva del voto del ‘23 (se si fosse votato a scadenza naturale), il lavoro è stato molto capillare, anche grazie allo sfruttamento delle potenzialità del web. I forum sono stati chiamati Agorà e si sono svolti parte in presenza, parte tramite webinar. Quello che qui commentiamo è il risultato di questo lavoro.
Un risultato, diciamolo subito, ridondante nei contenuti, fin troppo dettagliato nelle proposte, dispersivo. C’è da dubitare che lo leggeranno non dico gli elettori, ma finanche i candidati che dovranno illustrarlo agli elettori. Insomma, dal punto di vista della comunicazione politica, non serve.
Nell’impossibilità di illustrarne i contenuti in poche battute, ne proponiamo una sintesi da prendere più come una chiave di lettura, che come un’esposizione puntuale. Cercheremo di inquadrare gli obiettivi conclamati nella visione dell’Italia attuale e di quella alla quale i Democratici e Progressisti agognano, sottolineandone quelli a che a noi sembrano i punti caratterizzanti.
La visione dunque. Il Pd ed i Progressisti si riconoscono nell’Italia di oggi, componente organica e protagonista dell’Unione Europea e membro affidabile della NATO. In prospettiva puntano ad un’Europa più coesa, superando il principio dell’unanimità nelle sue decisioni, che ne limita l’azione “in settori determinanti quali energia, difesa, politica estera, salute, immigrazione, politiche sociali”. L’UE ha bisogno di una profonda riforma istituzionale, che la metta nelle condizioni di poter svolgere, con maggior forza di quanta non riesca ad esercitare oggi, un ruolo attivo nel mondo globalizzato. “È tempo di una riforma dei Trattati che permetta un salto in avanti istituzionale (a partire dall’abolizione del diritto di veto) per rendere l’Ue vera potenza di valori nel mondo di oggi e, soprattutto, di domani […] Una U.E. principale motore di una globalizzazione più equa, fondata su standard sociali e ambientali di alto livello”. L’Unione deve altresì prestare maggiore attenzione al suo Sud, ai Balcani ed al Mediterraneo; in questa direzione si svilupperà l’azione politico diplomatica di un eventuale governo a guida PD.
L’Europa deve anche liberarsi delle scorie burocratiche e monetariste. “L’Italia deve essere leader nella riforma del Patto di Stabilità verso un nuovo Patto di Sostenibilità, che coniughi attenzione ai conti pubblici e promozione degli investimenti necessari a sostenere transizione ecologica e sviluppo. In questo nuovo quadro, le regole di riduzione del debito dovranno essere parametrate al contesto di ogni singolo Paese, così da non compromettere la crescita e non ripetere gli errori del passato”.
Guardando al nostro Paese, esso ha dovuto fronteggiare “…5 grandi crisi negli ultimi 15 anni: quella economico-finanziaria e dei debiti sovrani, quella dei migranti, la pandemia, la guerra di Putin con le sue conseguenze economiche ed energetiche, la crisi climatica”.
Tali impegnative sfide – si evince dal programma dei Dem/Progr – sono state affrontate da un’Italia che ha potuto contare, sia pure con alcune soluzioni di continuità a causa delle alterne vicende politico parlamentari, su un partito responsabile, dotato di buon senso e che ha tenuto, come tiene, alla stabilità della società e del quadro politico nazionale, il PD appunto.
Tratto qualificante del profilo identitario dei Dem/Progr è il riferimento alle verità della scienza ed al metodo scientifico, non solo bussola per l’azione di governo, ma anche fondamento della democrazia. Una società che non sa più distinguere il vero dal falso è esposta a derive autoritarie. Riguardo alle tematiche sanitarie ed ambientali, ad esempio, i Dem/Progr rivendicano l’azione dei governi Conte 2 e Draghi per il contrasto del Covid e tutte le loro deliberazioni sulle problematiche del clima e dell’inquinamento dell’ambiente naturale.
La globalizzazione, pur con le sue problematiche contraddittorie, non è demonizzata dai Dem/Progr, contrari ad ogni chiusura sovranista, per una società ed un mondo aperti. Proprio il più grave evento dell’età della globalizzazione, la pandemia, ha dimostrato che nel mondo attuale nessuno si salva da solo, che sia un singolo, un gruppo sociale o una nazione.
Il principio del nessuno si salva da solo, vale anche con riferimento alla solidarietà tra le classi sociali, tra i generi e tra le generazioni ed è il cardine di un Paese civile e coeso. Fondamento della coesione sociale e nazionale è il lavoro: “…su cui costruiamo l’intera impalcatura della nostra società”.
Alla luce di questa visione e di questo profilo identitario, i Dem/Progr chiedono il voto degli elettori allo scopo di scongiurare un governo della destra, che, a loro avviso, comporterebbe cedimenti ai no-vax, ai cripto-putiniani, al sovranismo ‘alla Orban’ ed a sensibilità antidemocratiche, con conseguente emarginazione dell’Italia dal contesto europeo e rischio di tagli ai fondi del PNRR.
Vediamo ora alcuni obiettivi caratterizzanti del programma.
La democrazia digitale. “…Vogliamo proteggere il diritto delle persone a esprimersi liberamente in uno spazio digitale sicuro […] Vogliamo garantire agli utenti dei servizi digitali, nel solco delle normative europee, una piena cittadinanza digitale, un efficace controllo dei propri dati personali, insieme a un’efficace regolazione contro gli abusi delle applicazioni dell’intelligenza artificiale, contro le interferenze delle strategie di disinformazione, contro forme di tracciamento e di riconoscimento biometrico o l’uso di software di sorveglianza. […] Promuoveremo, inoltre, l’istituzione di un Fondo nazionale per il diritto alla connessione digitale…”.
Sostegno al reddito. “…Aumento degli stipendi netti fino a una mensilità in più. Tassazione agevolata per il secondo percettore di reddito in famiglia. Aumento del valore e della platea dei beneficiari della «quattordicesima». Piena gratuità del trasporto pubblico locale per le famiglie a reddito medio e basso […] “luce sociale” per le famiglie con redditi medi e bassi […] Il Reddito di Cittadinanza andrà ricalibrato secondo le indicazioni elaborate dalla Commissione Saraceno, a partire dall’ingiustificata penalizzazione delle famiglie numerose e/o con minori”.
Lavoro. “…Salario minimo contrattuale pari a circa 9 euro lordi orari. Integrazione pubblica alla retribuzione (in-work benefit) in favore dei lavoratori e delle lavoratrici a basso reddito. Pari retribuzione tra uomini e donne a parità di mansioni”.
Scuola ed insegnanti. “Allineamento, entro i prossimi cinque anni, degli stipendi degli insegnanti alla media europea. Progressiva gratuità dei servizi educativi 0-3 anni per i nuclei familiari a basso Isee. Infrastrutture da potenziare ed adeguare, specie nel Mezzogiorno”.
Sulla sanità viene data centralità alla medicina territoriale ed al superamento della logica dei tagli di spesa. “Superare il modello di programmazione della spesa sanitaria costruita per comparti chiusi e tetti di spesa […] Case della Comunità come modello in grado di farsi prossimo alle esigenze di tutta la popolazione, in un’ottica di prossimità e multidisciplinarietà […] Piano straordinario per il personale del Ssn, superando definitivamente i tetti di spesa in vigore da più di 10 anni, riducendo il ricorso a personale non strutturato (lavoratori precari, collaborazioni esterne ed esternalizzazioni), rafforzando ed incentivando la presenza sul territorio dei Medici di Medicina generale e degli infermieri di comunità, garantendo il tempestivo rinnovo dei contratti di lavoro…”.
Sull’ambiente, nel confermare la propria vocazione verde, i Dem/Progr si dichiarano contrari al nucleare e moderatamente a favore dei rigassificatori, mentre sono con convinzione a favore della Tav e della Tap. “Per un domani senza fonti fossili già oggi gli investimenti devono, il più possibile, concentrarsi sull’energia pulita e non inseguire la discussione sulla costruzione di centrali nucleari […] Altra cosa è il tema dei rigassificatori, il ricorso ai quali appare necessario, ma a condizione che costituiscano soluzioni-ponte, rimanendo attivi pochi anni, e che possano essere smobilitati ben prima del 2050 […] Vogliamo sviluppare le infrastrutture necessarie a collegare il nostro Paese con le grandi reti di trasporto transeuropee (TEN-T) e i nodi multimodali, completare le tratte ferroviarie ad alta velocità e alta capacità già programmate e potenziare il piano sulle linee regionali, completando i raddoppi di linea e l’upgrading tecnologico… Per favorire gli investimenti green: riforma fiscale verde che promuova gli investimenti delle imprese e delle famiglie a difesa del pianeta e del clima e renda economicamente vantaggioso accelerare la transizione ambientale […] Legge quadro sul clima e un piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico al 2050; piano nazionale per il risparmio energetico e interventi finalizzati ad aumentare drasticamente la quota di rinnovabili prodotte in Italia, anche attraverso lo sviluppo delle Comunità energetiche, con l’obiettivo di installare 85 GW di rinnovabili in più entro il 2030…”
Casa e urbanistica. “Realizzazione di 500.000 alloggi popolari nei prossimi 10 anni. Utilizzeremo interventi di rigenerazione urbana per limitare al massimo il consumo di suolo e per dare nuova vita agli spazi meno curati delle nostre città”. Nulla si dice sull’abusivismo edilizio.
Giovani. “Obbligo di retribuzione per stage curriculari. Estensione a tutti gli appalti pubblici della clausola di premialità per l’occupazione giovanile e femminile. Dotazione di 10.000 euro, erogata al compimento dei 18 anni sulla base dell’Isee familiare, per coprire le spese relative alla casa, all’istruzione e all’avvio di un’attività lavorativa. Potenziamento del Fondo di garanzia mutui per la prima casa. Nuovo contributo affitti di 2.000 euro per studenti e lavoratori (under 35) in base al reddito. Pensione di garanzia per chi ha carriere lavorative discontinue e precarie. Estensione della detrazione Irpef del 50% a tutte le tipologie di start-up per le persone fisiche under 35 […] voto a 16 anni e nuova legge per il voto fuorisede, rispettando i principi di integrità, segretezza e libertà del voto”.
Diritti. “Pieno riconoscimento dei diritti civili delle persone LGBTQI+; nuova legge sulla cittadinanza per le bambine e i bambini che studiano in Italia (Ius Scholae) […] Riproposizione del DDL Zan e matrimonio egualitario. Legge sul fine vita, per permettere a tutte e tutti di decidere per sé. Legalizzazione dell’autoproduzione di cannabis per uso personale e fare in modo che la cannabis terapeutica sia effettivamente garantita ai pazienti che ne hanno bisogno”.
Quanto qui sopra riportato è una sintesi e selezione di circa quaranta pagine di proposte e proponimenti. Confidiamo nell’indulgenza di quanti riterranno poco centrata la selezione o addirittura travisato il progetto. È un rischio ineludibile quando ci si propone di scremare un materiale tanto vasto. Confidiamo di aver comunque trasmesso il senso generale dell’offerta politica dei Democratici e Progressisti. Perdonate se così non è stato.