da Pietro Cusati
In ossequio a quanto prevedeva il decreto legislativo luogotenenziale 16 marzo 1946 n. 98, nel periodo compreso tra la deliberazione del Consiglio dei Ministri che aveva registrato l’avvenuta instaurazione della Repubblica, 13 giugno 1946 e il giuramento del Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 1 luglio 1946 ,Alcide De Gasperi era stato chiamato ad esercitare le funzioni di Capo provvisorio dello Stato dal 13 giugno al 1° luglio 1946. Presidente del Consiglio di 8 successivi governi di coalizione da dicembre 1945 ad agosto 1953.Alcide De Gasperi,fervente cattolico, fu il padre fondatore dello stato repubblicano, plasmando quello che sarebbe divenuto l’assetto politico della prima repubblica,insieme ad Altiero Spinelli è stato , uno dei padri fondatori dell’Unione Europea. La Chiesa cattolica lo ha insignito del titolo di servo di Dio nel 1993, quando ne venne avviata la causa di beatificazione. Alcide De Gasperi,uomo mite e tenace,padre della nostra repubblica, aveva innato il senso dei tempi,volle il referendum e riuscì a ottenerlo.«Non si vuol comprendere che bisogna preparare la svolta senza che il carro si rovesci».Assunse con decisione e senza esitazioni le redini della Repubblica. Nella notte tra il 12 e il 13 giugno 1946, ad annuncio avvenuto della Cassazione sui risultati del referendum istituzionale, il leader trentino convocò il Consiglio dei ministri e, sostenuto anche dalle sinistre, ruppe gli indugi, assumendo, secondo la legge, la responsabilità delle funzioni di Capo dello Stato così come previsto dal decreto luogotenenziale del marzo precedente, che faceva parte della cosiddetta Costituzione provvisoria.Alcide De Gasperi ebbe il coraggio di scelte non facili, è stato,infatti, l’artefice della ricostruzione morale, civile, economica, democratica dell’Italia dopo la tragedia della guerra . Assunse responsabilmente, con dignità e onore, l’alta funzione di Capo dello Stato in seguito ai risultati del referendum del giugno 1946, ponendo fine a ambigue esitazioni di parte monarchica e così a ogni incertezza insidiosa per la sopravvivenza stessa dello Stato italiano. E’ stato tra i primi europeisti . “Non abbiamo il diritto di disperare!” disse Alcide De Gasperi in un noto discorso a Bruxelles. Nessuno può togliere ai giovani la speranza del futuro perché oscurerebbe il futuro dell’intera comunità.