VALLO di DIANO (19): da Ghost Roads a Frontiera … quando il territorio entra nel mirino delle Procure … fino a Sala Consilina

 

Aldo Bianchini

Il municipio di Sala Consilina

VALLO di DIANO – Tutto cominciò il 23 marzo 2011 con le inchieste Ghost Roads – Due Torri e l’arresto di sei personaggi (un dirigente e due funzionari della Provincia ed anche tre imprenditori) direttamente legati tra loro per l’affidamento degli appalti stradali (riparazione, manutenzione e realizzazione). Da quel momento il Vallo di Diano (dopo i vari tentativi a vuoto di “Don Mimì” -alias procuratore Domenico Santacroce- di scaraventare il Vallo nei gironi infernali) è rimasto al centro dell’attenzione giudiziaria, soprattutto per le inchieste della Guardia di Finanza, e dei Carabinieri. Ma anche per l’essere un territorio cuscinetto tra la Campania e la Calabria, come la vecchia inchiesta, denominata Frontiera, tendeva a dimostrare con il pesante coinvolgimento di due imprenditori valdianesi e l’accostamento (ancora da dimostrare) di alcune realtà imprenditoriali addirittura al “clan Muto” (di ndranghetista memoria) capace di penetrare ogni singolo settore socio-lavorativo, dalle estorsioni allo spaccio di droga per finire negli appalti pubblici.

Se la GdF, che avevo citato nella puntata n. 16 di questa lunga inchiesta (articolo con il titolo “”VALLO di DIANO (16): la Guardia di Finanza e l’ANAC indagano … “”), indaga da Salerno a 360° su trasporti e viabilità, su edilizia scolastica e su convenzioni e incarichi di tutta la Provincia (sulla scorta delle precise segnalazioni dell’ANAC) agli ordini della Procura del capoluogo, qui nel Vallo sono entrati in ballo anche i Carabinieri (agli ordini della Procura di Lagonegro) per un’inchiesta molto particolare che riguarda direttamente il Comune di Sala Consilina per via di uno o più concorsi per l’assunzione di vigili urbani e di altre professionalità.

E’ necessario, però, procedere con cautela nel racconto anche perché se per Ghost Roads e Due Torri si scoprì che un imprenditore del Vallo (agli ordini di Citarella) aveva addirittura le chiavi di Palazzo Sant’Agostino per entrare e uscire dal palazzo in qualsiasi momento, non vorrei che per l’inchiesta “Frontiera” venisse scoperto che nuovamente due imprenditori del Vallo siano in possesso delle chiavi (tecnologiche e/o materiali) per entrare nei sacrari del settore Viabilità e Trasporti e del settore Edilizia Scolastica, che per  compiti istituzionali istruiscono e gestiscono tutti gli appalti pubblici.

Salerno - palazzo Sant'Agostino sede dell'Ente Provincia

Nel merito il presidente Michele Strianese è stato chiaro nel contestare le affermazioni dell’ANAC: “Una cosa o è o non è, non possono esserci dubbi e incertezze … Siamo una delle provincie più estese d’Italia con cinquemila chilometri quadrati di territorio e tremila di strade. Quale economicità può esservi per l’Ente appaltante o la ditta vincitrice della gara nell’eseguire con tempestività i lavori nelle scuola da Scafati a Sapri? Ve lo dico io, nessuna” (fonte Il Mattino).

Nel caso di specie le ditte citate dall’Anac che ricorrono più frequentemente nell’attribuzione di affidamenti diretti, somme urgenze, inviti/aggiudicazioni a procedure negoziate (Co.GE.G. srl, Edilroad s.r.l., Eli Costruzioni srl, Omnia Strade Sas, Grimaldi Angelo, Cardine srl, Fimiani Gianni s.r.l., Viscido Graziano, ndr) sembra che abbiano lavorato soltanto tre o quattro volte con la Provincia. Nello specifico, in tre anni, sono state 57 le somme urgenze (per un totale di 1.469.836 euro); 154 gli affidamenti diretti (4.314.240 euro); 61 procedure negoziate (6.209.418,37 euro); 44 procedure aperte (43.980.122 euro).

La mega inchiesta della GdF su tutta la provincia, Vallo compreso, (contrariamente a quanto qualcuno ha cercato di far passare dopo il mio precedente articolo) c‘è ed è ben incardinata dove deve esserlo (le Procure), sul territorio si sono aggiunte inchieste particolari nelle mani dei Carabinieri, come nel caso di Sala Consilina dove ognuna delle due istituzioni indaga per proprio conto. Sicuramente l’inchiesta non riguarda tutti gli Enti locali comprensoriali e comunali, ma c’è.

Nel prossimo articolo scriverò in maniera più diffusa dell’inchiesta sui “concorsi” di Sala Consilina, compreso quello per Vigili Urbani che ha del grottesco per come il concorso è stato bandito e condotto e sul quale la Procura di Lagonegro ha acceso i suoi riflettori dando mandato ai Carabinieri di Sala Consilina di fare chiarezza.

 

 

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