Aldo Bianchini
VALLO di DIANO – Ai detrattori a prescindere, che pure esistono, può anche non piacere ma la realtà del progetto di realizzare una diga per trasformare l’invaso naturale di Casalbuono in un bacino idrografico polifunzionale è un fatto ineludibile e indiscutibile.
Capisco che l’ambizioso progetto può passare alla storia del territorio come l’unica grande opera utile e funzionale non solo al territorio valdianese ma a tutta la provincia di Salerno (e non solo !!); capisco anche che per gli avversari è difficile ammettere il grosso successo tecnico – politico e scientifico di chi l’ha concepito, ispirato, progettato e portato avanti fino al finanziamento concreto e reale; ma inorridisco al cospetto di tanti soggetti che in maniera spocchiosa e vergognosa adesso, a cose fatte, cercano di accreditarsi il merito di una simile opera.
Non ne parliamo, poi, di chi cerca ad ogni costo di denigrare un’opera per la cui realizzazione è prevista non solo una spesa finale complessiva di oltre 100milioni di euro, e che potrà consentire un rilancio sostanzioso dell’economia di tutto il territorio e, soprattutto, garantirà un implemento occupazionale fuori da ogni immaginazione per alcuni decenni. I detrattori di questo progetto non dovrebbero avere diritto alla parola in una società lievemente normale; non perché la parola come diritto deve essere negata, piuttosto perché negare che in questo caso non ci saranno benefici generalizzati nel Vallo ed utilità idrogeografiche per tutta la Provincia è come parlare di un argomento di cui non si conosce e non capisce assolutamente niente. Quindi chi non conosce e non capisce è meglio che stia zitto.
Ma si sa “ogni anima desidera” e se, turandovi il naso, provate ad immergervi nelle profondità oscure del web troverete anche Voi, amici lettori, commenti e autoproclamazioni che fanno davvero venire i brividi.
Ma chi c’è dietro tutto questo ? La risposta è abbastanza agevole sebbene articolata, e già so che la risposta darà fastidio a più di qualcuno.
Ma è giusto andare avanti aprendo questo giornale a chiunque volesse affermare cose diverse da quelle che sto scrivendo.
Dunque sul piano squisitamente tecnico – organizzativo – amministrativo non c’è dubbio che il soggetto da mettere sugli scudi è colui il quale ha concluso l’iter che ha portato al sostanzioso finanziamento; parlo del dr. Beniamino Curcio, attuale presidente del Consorzio Integrale di Bonifica del Vallo di Diano e Tanagro; sul piano strettamente politico le persone che sicuramente vanno ricordate sono l’on. avv. Corrado Matera (consigliere regionale – Popolari e Moderati) e il sen. Francesco Castiello (Cinquestelle) che sulla spinta propulsiva di Curcio hanno compiuto gli ultimi passaggi politici raccogliendone il successo. E per dovere di cronaca va anche aggiunto pro-Castiello che il senatore pentastellato ha dimostrato che quando si superano le colorazioni politiche tutto diventa più facile.
E Casalbuono credo stia rispondendo proprio nel senso giusto riguardo all’opera da realizzare per il bene dell’intera comunità in quanto , al di là di piccoli ostacoli ancora da limare, ha addirittura inserito nel suo programma del “ferragosto Casalbuonese” una serata in piazza specificamente dedicata alla “Diga di Casalbuono: problema o opportunità ? Parliamone insieme. Piazza Carlo Pisacane ore 21.00” a dimostrazione della sensibilità del sindaco ing. Carmine Adinolfi e del presidente del Gal dr. Attilio Romano (entrambi casalbuonesi veraci).
Dulcis in fundo, è arrivata da qualche ora sulla scena anche una relazione tecnico-amministrative firmata dal presidente del Consorzio di Bonifica, Beniamino, Curcio, che chiarisce tutti i contorni della mega-operazione che riguarda, oltre alla diga di Casalbuono, anche i Comuni di Polla (invasa di Sant’Antuono), Teggiano/San Rufo (tre invasi), Caggiano, San Gregorio Magno e Palomonte.
Tutte opere che in pratica risulteranno utilissime anche per la definitiva sistemazione idrogeologica del fiume Tanagro.
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