Aldo Bianchini
SALERNO – Mi si potrà incolpare di “delirio”, di difendere gli indifendibili, di non conoscere il mio mestiere, ecc. ecc.; al di là di tutte le polemiche che il mio precedente articolo ha scatenato di una cosa sono assolutamente sicuro: “Non sono colpevolista o innocentista a prescindere, sono semplicemente un garantista e, soprattutto, non ho mai preso prebende e nè ricevuto incarichi”. Insomma non ho mai avuto i paraocchi e non ho mai ragionato come coloro che oggi si ergono a paladini della presunta legalità e fingono di attaccare a fondo il governatore (perché dietro il caso Coscioni c’è senza dubbio lui che lo gestisce tutta la sanità campana) dimenticando che in passato, mentre io lottavo da solo contro il sistema politico di potere deluchiano, loro come i “due bravi stavano appostati aspettando d’esser chiamati a godere degli avanzi della tavola del signore” (rif. Manzoni); ed il Signore in questo caso è sempre lui “Vincenzo De Luca”.
Certo che è importante sapere se Coscioni è colpevole o innocente, ma vorrei saperlo senza alcun pregiudizio; difatti nell’articolo non sostengo che è innocente ma che, pur non togliendo niente alla sua eventuale responsabilità, appare come una vittima di un sistema infernale. Ecco perché per me è assolutamente necessario cercare di avvicinarmi quanto più possibile alla verità senza condannare a prescindere; la condanna o l’assoluzione è dei giudici, non dei giornalisti e neppure delle fazioni partitiche.
Nella furiosa ricerca della sterile ed eterna polemica a quelli che hanno scritto i loro post è sfuggito l’aspetto più importante dell’intera vicenda: “Perché l’esposto anonimo è partito soltanto dopo nove mesi quando in tutta la Torre si faceva un gran parlare delle garze che non risultavano nei conteggi ?”.
Chi conosce la verità la dica subito, altrimenti l’intera categoria degli operatori della sanità rischia di far esplodere il già incerto e traballante rapporto fiduciario tra utente e struttura; difatti la gente comune potrebbe incominciare a sospettare che dei tanti errori (connessi alla naturalità del mestiere di sanitario) soltanto pochissimi emergono e investono l’opinione pubblica; insomma il ritardo, questo sì “delirante”, con cui è partito l’esposto anonimo lascia aperta qualsiasi ipotesi investigativa. Ma questo, come dicevo, è sfuggito purtroppo a tutti.
Eppure il segnale trasversale nel mio precedente articolo è pienamente presente, anche quando ho fatto riferimento alla giusta e sacrosanta richiesta di una commissione d’inchiesta da parte di Margaret Cittadino che queste nefandezze (il silenzio di nove mesi è una nefandezza !!) le ha sentite raccontare per decenni, almeno a livello di chiacchiericcio interno all’azienda ospedaliera.
Ed è per questo che la saggia Margaret (che mai ha atteso come i bravi di Manzoni) usando il condizionale ha commentato soltanto la mia affermazione circa la classifica dei titoli per il posto di direttore di compartimento del dr. Coscioni.
In definitiva il grande colpevole, alla fin fine, è chi ha vergato l’esposto anonimo nascondendosi con vigliaccheria; e per colpa sua si raggiungerà, forse, soltanto una parte della verità a discapito dell’intera utenza per non ver denunciato i fatti a tempo debito e nelle forme più trasparenti possibili.
E’ necessario sanare il sistema prima di colpire, a prescindere, le singole persone.