di Angelo Giubileo (avvocato-scrittore)
Ciriaco De Mita non avrebbe certo avuto alcuna difficoltà a spiegare l’accordo, dopo lunga telenovela, tra Letta e Calenda, in qualità di rappresentanti dei rispettivi partiti e in vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Da espertissimo giocatore di tressette qual era, avrebbe subito manifestato che, nel caso di specie dell’accordo in questione, l’ipotesi d’accordo siglata avesse evidentemente riguardato una partita di tressette a perdere. Una variante questa del tressette, nota anche come traversone, in cui vince chi perde.
Così è (se vi pare): l’accordo siglato nel centrosinistra sarebbe in principio finalizzato alla perdita delle elezioni. Ciò che sembra palese se si considerano le due clausole specifiche annunciate dalle due parti immediatamente dopo la stipula dell’accordo medesimo: 1) la mancata candidatura dei leader dei diversi partiti di centrosinistra, ritenuti “divisivi”, nei 221 collegi uninominali; 2) al netto dei candidati degli altri partiti facenti parte della coalizione, la ripartizione delle candidature tra il partito di Letta e il partito di Calenda, nei medesimi collegi, in misura pari ai 3/8 dei seggi di Camera (147 su 400) e Senato (74 su 200), in quota-parte corrispondente al 70% e al 30%.
In ipotesi, questa seconda clausola determina infatti l’esito di candidare tra le fila del partito di Calenda personaggi, per così dire, vagamente noti o illustri sconosciuti che prenderebbero il posto di personaggi, per così dire, viceversa già noti o quanto meno riconosciuti esponenti del partito di Letta. Con l’esito praticamente scontato di raccogliere, anziché più voti, meno voti.
Così è (se vi pare). E allora, il 25 settembre prossimo venturo, a quale gioco giocheranno i futuri e prossimi candidati del centrosinistra? Non c’è che dire, una sorta o specie di tressette a perdere, dove chi perde stavolta perde e basta!
Con buona pace del centrodestra, viceversa unito e compatto e con un programma definito già da tempo.