di Alfonso Malangone
(Ali per la Città)
SALERNO – Adesso lo hanno avvolto in un Sudario, come si faceva con i defunti. C’è chi dice, più prosaicamente, che gli hanno messo il pannolone (foto 1-2).
Eppure, per arrivare a questo, c’era stato un tavolo di concertazione con nomi importanti: arch. Di Maio, dott.ssa Willburger e dott.ssa Petrone, per il Comune; prof.ssa Fiorillo, proff. ingg. Petti e Barba, per l’Unisa; arch. Bonaudo, per la Soprintendenza (fonte: ilMattino).
Avevano messo un ponteggio da cantiere, che almeno poteva essere utile per fare gli interventi. C’è chi dice che fosse in locazione al costo di 15.000 euro. E’ stato tolto per risparmiare? Poi, lo hanno ripulito dalla vegetazione usando la scimitarra per sfettare i ceppi (foto 3) che presto si estenderanno di nuovo. Ma, hanno lasciato qualche ramo, giusto per fare scena.
Una struttura di prima del Mille dovrebbe essere un vanto. E’ diventata una vergogna. Dovrebbe esserlo anche per chi ha consentito questo scempio.
E, se non lo fosse, allora non resterebbe che dirlo: VERGOGNATEVI.
Distruggere l’identità di una popolazione, significa distruggerne l’anima.
Signore Onnipotente, possa la Tua Misericordia perdonare i responsabili nel Giudizio Divino.
In quello terreno, possono solo essere condannati.