da Pietro Cusati
Ipotesi di abuso di posizione dominante per Google,secondo l’Antitrust, avrebbe ostacolato l’interoperabilità nella condivisione dei dati con altre piattaforme, in particolare con l’APP Weople, gestita da Hoda, operatore attivo in Italia che ha sviluppato una banca di investimento dati.L’Autorità Garante della Concorrenza,infatti, ha avviato un’istruttoria nei confronti di Google ipotizzando un abuso di posizione dominante in violazione dell’articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea.Il gruppo Alphabet/Google detiene una posizione dominante in diversi mercati che consentono di acquisire grandi quantità di dati attraverso i servizi erogati (Gmail, Google Maps, Android) e nel 2021 ha realizzato un fatturato di 257,6 miliardi di dollari. Secondo l’Antitrust Google avrebbe ostacolato l’interoperabilità nella condivisione dei dati presenti nella propria piattaforma con altre piattaforme, in particolare con l’APP Weople, gestita da Hoda, un operatore attivo in Italia che ha sviluppato una banca di investimento dati. Il comportamento di Google,secondo l’antitrust, è in grado di comprimere il diritto alla portabilità dei dati personali, disciplinato dall’articolo 20 del GDPR, e di limitare i benefici che i consumatori potrebbero trarre dalla valorizzazione dei loro dati. La condotta contestata determina una restrizione della concorrenza perché limita la capacità degli operatori alternativi a Google di sviluppare forme innovative di utilizzo dei dati personali. In particolare, Hoda ha rappresentato all’Autorità gli effetti negativi della condotta di Google sulla sua iniziativa volta a valorizzare i dati personali con il consenso del titolare degli stessi e che offre opportunità di utilizzo innovative e prospettive merceologiche ancora inesplorate.L’istituto della portabilità dei dati, nella misura in cui permette di facilitare la circolazione dei dati e la mobilità degli utenti, offre ad operatori alternativi la possibilità di esercitare una pressione concorrenziale su operatori come Google, che fondano la propria dominanza sulla creazione di ecosistemi basati sulla gestione di quantità tendenzialmente illimitate di dati, funzionale solo al proprio modello di business. Inoltre il diritto alla portabilità, se accompagnato da effettivi meccanismi di interoperabilità, può offrire agli utenti la possibilità di conseguire il massimo potenziale economico dall’utilizzo dei dati personali, anche attraverso modalità di sfruttamento alternative a quelle attualmente praticate dall’operatore dominante. Inoltre con un’ altro provvedimento l’Antitrust ha sanzionato per oltre tre milioni e mezzo di euro i gestori uscenti del servizio TPL su gomma della Regione Toscana.Secondo l’Autorità il consorzio One Scarl ha ostacolato il subentro di Autolinee Toscane, società aggiudicataria, che ha iniziato a erogare il servizio solo molti mesi dopo l’aggiudicazione della gara.L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso l’istruttoria nei confronti dei gestori uscenti del servizio TPL su gomma della Regione Toscana, consorziati in ONE Scarl, accertando un abuso di posizione dominante. La società ha adottato una complessa strategia abusiva per ostacolare il subentro del nuovo gestore Autolinee Toscane S.p.A. A giugno 2020, l’Autorità aveva adottato delle misure cautelari. La strategia è stata realizzata non trasmettendo informazioni e dati indispensabili per la stipula dei contratti di cessione dei beni essenziali,immobili, autobus e varie tipologie di beni mobili e non sottoscrivendo gli stessi atti di trasferimento dei beni a favore del nuovo gestore.La condotta adottata dai gestori uscenti ha consentito a ONE Scarl di continuare a offrire il servizio ben oltre i termini stabiliti dalla Regione Toscana per il subentro da parte del nuovo gestore, per un periodo complessivo di 22 mesi. Per questo motivo Autolinee Toscana, pur essendo legittima aggiudicataria della gara già il 19 aprile 2019, ha potuto iniziare ad erogare il servizio solo a partire dal 1° novembre 2021.